IMPRESA ROSA REGIONE LAZIO

IMPRESA ROSA REGIONE LAZIO

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In attuazione della D.G.R. n. 495 del 10/08/2023, l’avviso incentiva l’adozione di sistemi di gestione sulla parità di genere da parte delle imprese del Lazio, al fine di promuovere sui luoghi di lavoro la diffusione di una cultura che sostenga l’autostima, la consapevolezza e l’autodeterminazione femminile (cd. empowerment).

La parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile, e l’impegno delle imprese sui temi della diversità e inclusività sta diventando sempre più importante sotto il profilo commerciale e per l’accesso ai finanziamenti (Environmental, Social, Governance – ESG).

Inoltre, uno degli obiettivi del PNRR è il raggiungimento entro il 2026 dell’incremento di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), che attualmente vede l’Italia al quattordicesimo posto nella classifica dei Paesi UE.

Anche per questo il possesso della certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere di cui al D.M. 29 aprile 2022 costituisce sempre più spesso una premialità per l’accesso ai finanziamenti pubblici, a partire da quelli cofinanziati dal bilancio europeo e inclusi quelli concessi dalla Regione Lazio.

L’Avviso prevede:

  1. il riconoscimento di contributi alle Micro e Piccole Imprese per ottenere la prima certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere di cui al D.M. 29 aprile 2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato per la specifica prassi presso Accredia ai sensi del regolamento CE 765/2008 e dalla norma internazionale ISO/IEC 17011 (Certificazione di Parità di Genere);
  2. il riconoscimento del diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio” alle imprese del Lazio che hanno ottenuto tale Certificazione di Parità di Genere, anche a prescindere dal contributo regionale e comprese le imprese di maggiori dimensioni.

La dotazione finanziaria di euro 250.000 dell’Avviso è interamente destinata per i contributi a fondo perduto alle Micro e Piccole Imprese che ottengono la prima Certificazione di Parità di Genere. Tali contributi sono determinati in un importo fisso, commisurato al numero di dipendenti e indipendente dalle spese sostenute, e sono erogati in una unica soluzione a fronte di apposita richiesta da presentarsi entro 180 giorni dalla Data di Concessione corredata della sola documentazione attestante l’ottenimento della Certificazione.

Il diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio”, marchio di certificazione di cui all’art. 11 bis del D. Lgs. del 10 febbraio 2005 n. 30 e ss. mm. e ii. (cd. Codice della Proprietà Industriale), può comportare:

  • la partecipazione esclusiva a campagne promozionali realizzate dalla Regione Lazio;
  • il riconoscimento di priorità o premialità (punteggi aggiuntivi) ai fini dell’accesso ad agevolazioni promosse dalla Regione Lazio, anche a valere su risorse nazionali o europee;
  • l’accesso esclusivo o preferenziale a progetti  formativi  volti  all’inserimento lavorativo delle donne, a partire da tirocini per le donne vittime di violenza.

Possono beneficiare del contributo per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere le imprese che alla Data della Domanda:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio e risultante da tale registro;
  • rientrano nei parametri dimensionali di Micro o Piccola Impresa ai sensi dell’Allegato 1 del Reg. (UE) 651/2014;
  • hanno almeno un dipendente in termini di Unità Lavorative Annue (ULA) con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso;
  • non sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.

Il diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio” è riconosciuto a tutte le Micro e Piccole Imprese che hanno ottenuto il contributo regionale per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere, dal momento in cui è verificato in possesso di tale Certificazione e senza necessità di presentare autonoma richiesta.

Il diritto di utilizzare tale marchio è inoltre riconosciuto alle imprese che ne facciano apposita richiesta anche di media o grande dimensione e che, alla data della Domanda:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio e risultanti da tale registro;
  • sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.

Il contributo è a fondo perduto ed è riconosciuto a fronte dell’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere.

Si tratta di un importo fisso riportato nella seguente tabella, commisurato al numero dei dipendenti 2023, in conformità all’art. 9 (contributi per i servizi di certificazione della parità di genere) dell’Avviso attuativo della Misura PNRR, Missione 5, Componente 1, Investimento 1.3 (“Sistema di certificazione della parità di genere”).

I dipendenti devono essere calcolati in termini di Unità Lavorative Annue (ULA) con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso, e in conformità alle disposizioni in materia di dimensione di impresa di cui all’allegato 1 al Reg. (UE) 651/2014 e la conseguente definizione di Micro e Piccola Impresa in appendice 1 all’Avviso. Per la determinazione dell’importo del contributo si considerano però solo i dipendenti dell’impresa in senso stretto e non quelli delle eventuali Imprese Collegate o Associate che sono rilevanti per la dimensione di impresa.

Il contributo è a titolo De Minimis e deve essere quindi eventualmente ridotto ove necessario per rispettare il massimale di aiuti De Minimis concedibili alla medesima Impresa Unica in tre anni.

Il contributo riconosciuto ai sensi del presente Avviso non è compatibile con nessun altro aiuto di Stato o finanziamento pubblico concesso per l’ottenimento della medesima Certificazione, vale a dire quelli prevedono tra le spese ammissibili quelle sostenute nei confronti dell’organismo accreditato per il rilascio della prima Certificazione o la cui erogazione è condizionata all’ottenimento della prima Certificazione.

Si fa presente che in sede di Domanda l’impresa Richiedente può avere richiesto o anche ottenuto un altro aiuto di Stato o finanziamento pubblico per l’ottenimento della medesima Certificazione. In tal caso tuttavia l’impresa si impegna, con la sottoscrizione dell’Atto di Impegno e quindi accettando il contributo regionale concesso, a rinunciare a tali altri aiuti di stato o finanziamenti pubblici e, con la sottoscrizione della richiesta di erogazione, dichiara ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 di non averne in quel momento più diritto e di non averne fruito. La veridicità di tale dichiarazione può essere verificata, tra l’altro e con estrema semplicità, consultando il Registro Nazionale degli Aiuti.

Le Domande per la concessione del contributo o per il diritto di utilizzare il marchio Impresa Rosa Regione Lazio devono essere presentate esclusivamente on-line mediante la piattaforma GeCoWEB Plus.

Le procedure di presentazione della Domanda sono distinte in:

  1. richiesta di contributo per l’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022” per le Micro e Piccole Imprese del Lazio che non hanno già tale certificazione al momento della Data della Domanda, richiedono il contributo per ottenerla e, una volta ottenuta, il diritto all’utilizzo del marchio Impresa Rosa Regione Lazio;
  2. richiesta di uso del marchio Impresa Rosa Regione Lazio”, per le imprese del Lazio che hanno già ottenuto alla Data di Domanda la Certificazione di Parità di Genere (senza il contributo regionale previsto dal presente Avviso).

Il Formulario è disponibile on line a partire dalle ore 12:00 del 26 agosto 2024. L’invio della Domanda deve avvenire a partire dalle ore 12:00 del 28 agosto 2024 ed entro le ore 17:00 del 27 agosto 2025.  La Direzione Regionale mediante proprio provvedimento può anticipare la chiusura del termine per la presentazione delle Domande A – richiesta di contributo a seguito dell’esaurimento delle risorse finanziarie.

Scadenza: 27 agosto 2025

Bando per la presentazione progetti per sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica, l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale. Annualità 2025/2026

Bando per la presentazione progetti per sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica, l'accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale. Annualità 2025/2026

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Con Deliberazione di Giunta regionale n. 1230 del 24/06/2024 è stato approvato il «Bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al work-life balance e al miglioramento della qualità della vita delle persone – annualità 2025/2026»

Il bando, a carattere biennale, mette a disposizione 1.000.000 (un milione) euro per progetti finalizzati a:

  • realizzare iniziative che si prefiggano di intervenire, in modo diretto o indiretto, in favore dell’accesso e qualificazione dell’attività lavorativa delle donne (dipendente, autonoma, imprenditoriale o professionale), perseguendo, in particolare, le finalità specifiche di favorire la riduzione del differenziale salariale di genere e la diffusione della cultura di impresa tra le donne e di rafforzare il ruolo delle donne nell’economia e nella società;
  • promuovere ed incrementare progetti di welfare aziendale e welfare di comunità che migliorino una organizzazione del lavoro e incidano favorevolmente sulla qualità della vita delle persone, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Il bando è rivolto agli Enti locali, alle Associazioni di Promozione Sociali, alle Organizzazioni di Volontariato e Onlus.

Saranno fortemente valorizzati i progetti territoriali che prevedono l’attivazione di sinergie e collaborazioni tra soggetti pubblici e privati.

I progetti promossi devono essere realizzati nel territorio regionale e dovranno essere avviati già a partire dal 2025 e concludersi entro e non oltre il 31/12/2026. Ciascun soggetto proponente può presentare un solo progetto.

La domanda dovrà essere inviata, pena l’inammissibilità, per via telematica e corredata della relativa documentazione, dalle ore 10.00 del 3 ottobre 2024 ed entro le ore 13.00 del 24 ottobre 2024.

Scadenza: 24 ottobre 2024

Interventi di formazione propedeutici alla certificazione di parità di genere

Interventi di formazione propedeutici alla certificazione di parità di genere

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In attuazione di quanto previsto dal Decreto del ministro per il Lavoro e le politiche sociali del 18 gennaio 2024, l’Avviso intende rendere disponibili interventi formativi propedeutici e di supporto all’ottenimento della certificazione di parità di genere da parte delle imprese.

Le attività formative hanno l’obiettivo di aiutare le imprese, le lavoratrici e i lavoratori a comprendere le origini e il contesto del sistema di certificazione, condividerne la ratio, gli obiettivi e i vantaggi, favorendo in tal modo una più ampia adesione alla certificazione dell’intero contesto aziendale.

In esito all’Avviso sarà selezionata una sola operazione a valere sull’intero territorio regionale ovvero quella che avrà conseguito il punteggio più alto.

I destinatari degli interventi formativi candidati a valere sul presente Avviso sono i dipendenti delle imprese, che intendano conseguire la certificazione della parità di genere sulla base dei parametri definiti dal Decreto 29 aprile 2022 del ministro per le Pari opportunità e la famiglia.

Le imprese devono avere la sede interessata alla formazione (sede legale, unità locale o sede secondaria) sul territorio della regione Emilia-Romagna ed essere iscritte al Registro Imprese della Camera di commercio di competenza.

In risposta all’Avviso possono essere candidate operazioni che, nell’articolazione dei diversi progetti, rendano disponibili ai potenziali destinatari un’offerta di opportunità formative sulla parità di genere che risultino propedeutiche al conseguimento da parte delle imprese della certificazione della parità di genere.

In particolare, l’articolazione degli interventi formativi deve necessariamente ricomprendere approfondimenti relativi a:

  • aspetti culturali e normativi relativi al tema della parità di genere, con riferimento al contesto nazionale ed europeo;
  • struttura e contenuti del sistema UNI/PdR 125:2022 e processo di certificazione della parità di genere;
  • indicatori di performance (Key Performance Indicators – KPI) descritti nella Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, con riferimento alle 6 aree oggetto di valutazione: area cultura e strategia; area governance; area processi HR (Human Resources); area opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda; area equità remunerativa per genere; area tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Le operazioni possono ricomprendere progetti riconducibili unicamente alla tipologia di Formazione continua di una durata compresa tra 16 e 30 ore. Non possono in alcun modo essere considerate azioni formative i servizi consulenziali e di accompagnamento propedeutici all’ottenimento della suddetta certificazione.

Le operazioni candidate devono, pena la non ammissibilità, fondarsi su un partenariato attuativo. Il partenariato deve essere formalizzato in un accordo di collaborazione sottoscritto dalle parti nel quale sia evidenziato il ruolo e il contributo specifico di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dei singoli progetti.

Per la natura delle attività dell’Avviso, le operazioni si configurano come aiuti di Stato, come specificato al punto F dello stesso Avviso, e devono quindi rispettare le normative comunitarie in materia. Il regime di aiuto applicabile alle operazioni candidate è unicamente il regime di aiuti de minimis.

Possono candidare operazioni in risposta all’Avviso, in qualità di soggetti gestori titolari delle stesse operazioni:

  • organismi accreditati per l’ambito della Formazione continua e permanente, ai sensi della DGR 177/2003, in quanto hanno presentato domanda ai sensi della DGR 201/2022 al 31 ottobre 2023 e nelle more della conclusione del procedimento, ricompresi nell’elenco approvato con determina dirigenziale vigente alla scadenza dello stesso Avviso;

oppure

  • organismi accreditati per l’ambito Formazione per l’accesso all’occupazione, continua e permanente FC, ai sensi della DGR 201/2022, o che abbiano presentato domanda di accreditamento per tale ambito entro la data di scadenza dell’Avviso.

Per tutti i progetti di cui alla tipologia Formazione continua (C08b) che costituiscono le operazioni, la responsabilità deve essere formalmente attribuita, in qualità di soggetto referente, sia lo stesso il soggetto titolare o un partner attuatore, a soggetti aventi i medesimi requisiti di cui sopra.

Eventuali altri soggetti non accreditati componenti il partenariato non possono realizzare le attività di direzione, coordinamento, tutoraggio e segreteria didattico-organizzativa dei suddetti progetti di tipologia C08b e pertanto non possono essere i soggetti referenti.

Per le motivazioni espresse al punto E dell’Avviso, relative alla impossibilità di determinazione a priori delle quote finanziarie in capo ai diversi soggetti attuatori, le operazioni NON possono essere candidate da Raggruppamenti temporanei di impresa.

Ai sensi di quanto previsto dalla DGR 1298/2015, il Partenariato è una forma di collaborazione/compartecipazione di più soggetti che condividono finalità e obiettivi di una operazione, sia partecipando attivamente alle diverse fasi attuative dell’operazione stessa (partner attuatori), sia essendone promotori sulla base di uno specifico fabbisogno/interesse di cui sono portatori (partner promotori o stakeholder).

Le risorse pubbliche, provenienti dal Fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione di parità di genere, assegnate alla Regione Emilia-Romagna e disponibili per la realizzazione degli interventi formativi oggetto dell’Avviso, sono pari a euro 230.493, come previsto nell’Allegato 1 Decreto del ministro per il Lavoro e le politiche sociali del 18 gennaio 2024.

Le operazioni candidate devono prevedere, pena la non ammissibilità, un contributo pubblico richiesto pari alla dotazione complessiva del presente Avviso al fine di garantire la realizzazione degli interventi a favore delle imprese dell’intero territorio regionale.

Le operazioni devono essere compilate esclusivamente attraverso l’apposita procedura applicativa web e devono essere inviate alla Pubblica Amministrazione per via telematica entro e non oltre le ore 12 del 9 luglio 2024.

Scadenza: 9 luglio 2024

Programma CERV: bando 2024 per la prevenzione e la lotta alla violenza di genere e sui minori

Programma CERV: bando 2024 per la prevenzione e la lotta alla violenza di genere e sui minori

Protezione bambini

Nell’ambito del programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori (CERV) è stato pubblicato il bando 2024 per la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere e sui minori, in scadenza il 24 aprile 2024.

Il bando mette a disposizione 24,8 milioni di euro per finanziare progetti inerenti le seguenti priorità:

  1. Azioni transnazionali su larga scala e a lungo termine per contrastare la violenza di genere (risorse assegnate: € 11.000.000)

Questa priorità mira a favorire lo sviluppo di azioni integrate su larga scala per combattere la violenza di genere e realizzare cambiamenti strutturali e a lungo termine con un’ampia copertura geografica, in linea con la Strategia sull’Uguaglianza di Genere. Si intende sostenere progetti transnazionali focalizzati su uno dei seguenti campi di intervento:

  • Violenza domestica: aumentare la consapevolezza e l’accesso ai servizi di sostegno per le vittime; potenziare le risposte alla violenza domestica (anche per i testimoni di violenza) attraverso la capacity-building e la cooperazione e il coordinamento multidisciplinari fra attori pertinenti.
  • Pratiche dannose: lotta contro le mutilazioni genitali femminili, l’aborto e la sterilizzazione forzati, i matrimoni precoci e forzati, la “violenza d’onore” e altre pratiche dannose contro donne e ragazze.
  • Violenza nell’ambiente online: lotta contro la violenza online basata sul genere, come lo stalking online, la condivisione non consensuale di immagini, l’estorsione mediante l’uso di immagini sessuali (“sextortion”), le molestie sessuali e il bullismo online o di genere, l’adescamento.
  • Violenza e molestie nel mondo del lavoro: lotta contro la violenza e le molestie fisiche e psicologiche, offline e online, nei contesti di lavoro, in particolare prevenendo tali comportamenti, incoraggiando lo sviluppo e attuazione di misure correttive e meccanismi di sostegno alle vittime, nonchè lo sviluppo di strumenti, orientamento, educazione e formazione pertinenti.
  • Stereotipi di genere: prevenzione della violenza di genere affrontando pregiudizi e stereotipi di genere, in particolare quelli relativi a mascolinità, norme, atteggiamenti e comportamenti che incoraggiano o minimizzano la violenza.
  1. Azioni mirate per la protezione e il sostegno delle vittime e delle sopravvissute alla violenza di genere (risorse assegnate: € 4.800.000)

Si intende sostenere progetti nazionali e transnazionali (quest’ultimi sono particolarmente incoraggiati) concentrati su:

  • Protezione e sostegno mirati per i gruppi ad alto rischio di violenza, anche affrontando il fenomeno della scarsità di denunce.
  • Sostegno mirato alle vittime di violenza sessuale.
  • Promozione della cooperazione multidisciplinare, anche online, tra professionisti pertinenti.
  • Sostegno attraverso linee telefoniche nazionali (helplines) dedicate alle vittime di violenza.
  1. Azioni mirate per la prevenzione della violenza di genere nella sfera domestica, nelle relazioni intime e online, anche attraverso azioni con i responsabili della violenza (risorse assegnate: € 5.000.000)

Verranno sostenuti progetti nazionali e transnazionali (quest’ultimi sono particolarmente incoraggiati) per prevenire la violenza attraverso:

  • Lo sviluppo di strumenti per la prevenzione della violenza domestica che aiutino a riconoscere ed affrontare i primi segnali di violenza, comprese forme di violenza meno visibili come il controllo coercitivo e la violenza psicologica.
  • Lo sviluppo di misure di prevenzione della violenza nelle relazioni intime, che promuovano relazioni paritarie, che contrastino gli stereotipi e forniscano strumenti per risolvere pacificamente i conflitti.
  • Misure per la prevenzione della violenza di genere nell’ambiente online.
  • Programmi di prevenzione per gli autori di violenza.
  1. Azioni mirate attraverso sistemi integrati di protezione dell’infanzia (risorse assegnate: € 4.000.000)

L’obiettivo in questo ambito è contribuire a cambiamenti sistemici nella prevenzione, protezione e sostegno dei bambini in caso di violenza attraverso i sistemi integrati di protezione dell’infanzia. In particolare, verranno sostenuti progetti nazionali e transnazionali (quest’ultimi sono particolarmente incoraggiati) che contribuiscano a prevenire e combattere soprattutto due forme di violenza sui minori:

  • le molestie e la violenza sessuale, specie quando si verificano nel contesto educativo formale e informale, nelle attività ricreative, culturali, sportive o in qualsiasi altra attività comunitaria;
  • il bullismo, online e offline, in particolare a scuola o nelle attività ricreative, e che colpisce i minori con vulnerabilità specifiche (ad esempio i minori con disabilità, i minori rom, i minori con un background migratorio), o collegato alla loro religione, genere o orientamento sessuale.

I progetti devono essere presentati da un consorzio costituito da almeno due soggetti (lead applicant + 1 partner). Se il progetto è transnazionale, essi devono essere stabiliti in due diversi Paesi ammissibili.

Il lead applicant deve essere un organismo non-profit. Organizzazioni a scopo di lucro possono partecipare solo in partnership con enti pubblici, organizzazioni private non-profit o organizzazioni internazionali.

È fortemente incoraggiato il coinvolgimento nel progetto di un’autorità pubblica, incluso le autorità regionali e locali. Per i progetti relativi alla violenza di genere, le autorità pubbliche possono essere ministeri/agenzie/organismi di parità nazionali, regionali o locali responsabili dell’uguaglianza di genere e/o della fornitura di servizi alle vittime di violenza, autorità di polizia, giudiziarie, sanitarie o educative, se del caso.

I progetti proposti devono avere una durata compresa tra 12 e 36 mesi se relativi alla priorità 1, o tra 12 e 24 mesi se relativi alle priorità 2, 3, 4

Il contributo UE potrà coprire fino al 90% dei costi ammissibili del progetto. La sovvenzione richiesta deve essere compresa tra € 1.000.000 e € 2.500.000 per i progetti relativi alla priorità 1, e tra € 100.000 e € 1.000.000 per i progetti relativi alle priorità 2, 3, 4.

Scadenza: 24 aprile 2024

Avviso pubblico “Mentoring” per imprenditrici e libere professioniste: gli elementi essenziali

Avviso pubblico "Mentoring" per imprenditrici e libere professioniste: gli elementi essenziali

Con Delibera di Giunta Regionale n 541 del 15/05/2023 sono stati approvati gli elementi essenziali dell’avviso pubblico per il finanziamento di progetti di formazione ed accompagnamento per imprenditrici e libere professioniste, realizzati attraverso la metodologia del Mentoring.

L’uscita dell’avviso pubblico (bando) è prevista nel mese di luglio 2023.

La finalità del bando è finanziare progetti formativi e di accompagnamento per imprenditrici e libere professioniste realizzati attraverso la metodologia del Mentoring, nell’ambito del Programma Regionale Toscana FSE+ 2021-2027 Priorità 1. Occupazione Ob. specifico C, attività 1.c.1.

Il Reg. (UE) 1057/2021 individua tra gli obiettivi specifici del FSE+ quello di “promuovere una partecipazione equilibrata al mercato del lavoro sotto il profilo del genere, parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata…(omissis)”.

In particolare, si richiama l’impegno degli Stati membri e della Commissione ad accrescere la partecipazione delle donne nel settore dell’occupazione, nonché a migliorare la conciliazione tra la vita professionale e la vita privata, lottare contro la femminilizzazione della povertà e contrastare la discriminazione di genere nel mercato del lavoro come pure nell’istruzione e nella formazione.

In questo contesto il “Mentoring”, quale metodologia di formazione per il trasferimento di competenze professionali e manageriali da parte di una figura professionale esperta (Mentor) ad un soggetto meno esperto (Mentee), si configura come strumento di supporto nel percorso di crescita professionale per sviluppare nuove conoscenze, nuove metodologie di lavoro, accrescere nuove potenzialità relazionali, personali e professionali.

La condivisione ed il confronto su tematiche di reciproco interesse, attraverso il mentoring, può rivelarsi un’efficace modalità sia per attivare relazioni utili alle rispettive attività, che di sensibilizzazione sociale sulla condizione femminile e sulla parità di genere in ambito lavorativo, contribuendo al superamento di un divario ancora molto evidente.

I progetti formativi potranno essere presentati da:

  • un singolo soggetto;
  • un consorzio o fondazione o rete di imprese (rete-soggetto);
  • un’associazione temporanea di imprese o di scopo (ATI/ATS);
  • una rete di imprese (rete-contratto) o altra forma di partenariato, già costituita o costituenda, attraverso apposito atto pubblico o scrittura privata autenticata.

Per la realizzazione dei progetti è necessario che il Soggetto attuatore, sia singolo che associato, sia in regola con la normativa sull’accreditamento di cui alla DGR n. 1407/2016 e ss.mm.ii.

Le destinatarie degli interventi formativi saranno:

  1. le titolari di imprese individuali;
  2. le amministratrici di società sia di persone, di capitali che di società cooperative;
  3. le libere professioniste che esercitano attività intellettuale iscritte ad albi di ordini o collegi professionali;
  4. le libere professioniste che esercitano attività intellettuale iscritte ad associazioni professionali inserite nell’elenco di cui alla L. 4/2013 art.2 comma 7 e/o alla L. R. n. 73/2008;
  5. le libere professioniste che esercitano attività intellettuale iscritte alla Gestione Separata dell’INPS.

Le destinatarie dovranno aver avviato un’attività o esercitato la professione da non oltre 5 anni alla data di presentazione della domanda di candidatura del progetto.

Le destinatarie degli interventi devono essere residenti o domiciliate in Toscana e devono essere individuate in fase di candidatura.

Scadenza: bando in attivazione

“Scaling-up the involvement of women in supporting and accelerating market uptake of renewable energy sources for heating and cooling”

“Scaling-up the involvement of women in supporting and accelerating market uptake of renewable energy sources for heating and cooling”

Il 24 maggio 2023 dalle 9.30 alle 13.00 APRE, in qualità di manager HUB italiano, terrà a Bologna, nell’ambito del progetto Horizon 2020 W4RES, il seminario ‘Green Fabric 4 Society’, quale evento di capacity building dedicato gli stakeholder italiani.

L’evento intende presentare l’efficacia dei metodi e degli strumenti sviluppati negli ultimi due anni e mezzo di funzionamento del progetto, così da fornire formazione mirata per il superamento del divario di genere e un sostegno pratico per lo sviluppo di Piani d’Azione di Genere adeguati al contesto di applicazione.

Inoltre, il seminario mira a raggiungere e formare i manager e i consigli direttivi delle comunità energetiche presenti nell’area nazionale, nonché coinvolgere i cittadini che hanno interesse a indagare la profondità e le possibili soluzioni per la questione di genere nell’ambito energetico.

Per partecipare occorre registrarsi all’evento.

Programma CERV – Prevenire e combattere la violenza di genere e contro i minori: bando per intermediari (che sosterranno organizzazioni della società civile)

Programma CERV – Prevenire e combattere la violenza di genere e contro i minori: bando per intermediari (che sosterranno organizzazioni della società civile)

Protezione bambini

Nel quadro del programma Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori (CERV) è stato pubblicato un nuovo bando per il sostegno a progetti volti a prevenire e combattere la violenza di genere e contro i minori.

 

L’obiettivo generale della Call è sostenere e sviluppare le capacità delle organizzazioni indipendenti della società civile attive a livello locale, regionale, nazionale nella lotta contro la violenza di genere e/o contro i minori e nel difendere i valori dell’UE. A tal fine, il bando mette in campo 25 milioni di euro per selezionare e sostenere un numero limitato di attori/intermediari transnazionali, nazionali o regionali che svilupperanno le capacità e offriranno sostegno finanziario (tramite sovvenzioni a cascata) a queste organizzazioni della società civile (OSC).

Grazie a questo meccanismo, si prevede che gli intermediari raggiungano le OSC di base di piccole dimensioni e locali, comprese quelle stabilite in zone remote e rurali, dando priorità alle organizzazioni che tendono a disporre di capacità e/o accesso a fonti di finanziamento più limitati. I finanziamenti dell’UE sosterranno e rafforzeranno le capacità delle OSC impegnate nella prevenzione e nella lotta contro tutte le forme di violenza di genere, anche nel contesto della migrazione e della violenza domestica, nonché ogni forma di violenza contro le persone LGBTIQ e/o contro i minori, compresi i minori nel contesto migratorio e la violenza contro i gruppi a rischio, come le persone con disabilità.

Le domande per diventare intermediari possono essere presentate da un unico richiedente o da un consorzio, che può avere portata nazionale o transnazionale (vale a dire, è possibile che un intermediario con sede in uno Stato membro organizzi attività di riassegnazione e sviluppo di capacità per le organizzazioni della società civile di altri Stati membri).

Scadenza: 19 aprile 2023

Sostegno della parità di genere e della cultura di genere: al via il bando

Sostegno della parità di genere e della cultura di genere: al via il bando

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La Regione Toscana con decreto dirigenziale 5587 del 28 marzo 2022 (pubblicato sul Burt del 27 aprile n. 17 2022 parte III, supplemento n. 70) ha approvato l’avviso pubblico “Sostegno alla parità di genere e alla cultura di genere” successivamente modificato con decreto 7245 del 21 aprile 2022.

Il bando è cofinanziato dal Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2014-2020 ed in particolare dalle risorse assegnate all’attuazione della attività del Provvedimento attuativo di dettaglio B.2.2.2.b) “Interventi in emergenza covid 19: Interventi a sostegno della parità di genere e della conciliazione vita lavoro” dell’asse B “Inclusione sociale e lotta alla povertà” del programma

Gli interventi finanziabili a mezzo delle risorse del bando sono a carattere sperimentale e finalizzati alla definizione di un sistema di gender mainstreming, ad azioni positive finalizzate al pieno raggiungimento della parità di genere e alla diffusione della cultura di genere oltre che a sostenere ed integrare le azioni già avviate dalla Regione Toscana per favorire l’occupabilità e l’orientamento delle donne e delle ragazze.

Per favorire il superamento del gender gap la Regione Toscana ha previsto nel Programma di governo 2020-2025 della XI Legislatura l’attivazione di un progetto specifico per le donne denominato ATI, che prende spunto dalla donna etrusca simbolo di indipendenza, libertà ed emancipazione

Le domande di finanziamento possono essere presentate a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando sul Burt, ossia a partire dal 28 aprile e devono pervenire entro e non oltre le ore 24:00 del 15 giugno 2022.

Sono ammessi alla presentazione di progetti ai sensi della delibera di giunta 1200 del 22 novembre 2021 (Provvedimento attuativo di dettaglio del Por Fse) amministrazioni pubbliche: le Province / Città metropolitana di Firenze

  • Azione 1 Definizione di un sistema di gender mainstreaming attraverso l’elaborazione/redazione e pubblicazione di bilancio di genere da parte delle Province e dei Comuni.
  • Azione 2 Percorsi di diffusione della cultura di genere e della destrutturazione dello stereotipo di genere nelle scuole. L’azione è tesa a prevenire e contrastare la discriminazione di genere e la violenza di genere e a promuovere le pari opportunità attraverso percorsi didattico-educativi di diffusione della cultura di genere e di destrutturazione degli stereotipi nelle scuole, destinati a studenti e studentesse e alle rispettive famiglie, corpo docente e personale Amministrativo tecnico e ausiliario (Ata).
  • Azione 3 Rafforzare le competenze professionali delle donne. L’azione è tesa a sostenere percorsi di formazione, riqualificazione professionale e di rafforzamento delle competenze (anche in ambito digitale) per donne inattive/disoccupate/occupate prevedendo voucher formativi.
  • Azione 4 Sostegno alla promozione delle materie Stem “Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica”. L’azione è tesa a promuovere ed incentivare presso le studentesse lo studio delle materie Stem attraverso l’erogazione di contributi.

Scadenza: 15 giugno 2022

L’imprenditorialità femminile – Workshop COSME

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L’European Entrepreneurship Education NETwork (EE-HUB.EU) organizza per le giornate del 9 e 11 marzo 2021, il terzo workshop dedicato all’imprenditorialità femminile.

Il workshop “Peer-learning activities in entrepreneurship education and in Women’s Entrepreneurship” rientra in un ciclo di 3 incontri online con l’obiettivo di contribuire alla progettazione e all’implementazione di nuove strategie europee e nazionali per il sostegno all’imprenditorialità femminile in Europa e nel mondo.

L’iniziativa è cofinanziata dal programma europeo COSME, il programma della Commissione europea dedicato alle piccole e media imprese.

Per partecipare è necessario contattare gli organizzatori all’indirizzo women.entrepreneurship@cz.ey.com.

Per ulteriori informazioni, si consiglia di consultare il primo e il secondo workshop.