BANDO ROME TECHNOPOLE-SPOKE 2 SU TRASFERIMENTO TECNOLOGICO – LINEA B – LAZIO

BANDO ROME TECHNOPOLE-SPOKE 2 SU TRASFERIMENTO TECNOLOGICO – LINEA B - LAZIO

Il bando è finalizzato a finanziare le aziende per progetti di trasferimento tecnologico (prototipazione – proof of concept) da realizzare nella Regione Lazio.

Possono richiedere le agevolazioni di cui al presente Bando:

  • le Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), come definite nell’Allegato I al regolamento 651/2014, che concorrono in modalità singola o collaborativa con altre imprese.
  • le Grandi Imprese (GI) in modalità collaborativa a condizione che persista il requisito di collaborazione con almeno una MPMI; possono sostenere al massimo il 70% del costo totale ammissibile di progetto.

Sono considerati ammissibili i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale presentati da imprese singolarmente o in collaborazione.

I progetti, pena la non ammissibilità, dovranno essere caratterizzati da almeno il 30% dei costi complessivi di ogni singola impresa per attività riconducibili allo sviluppo sperimentale e la restante parte in attività di ricerca industriale, comunque non inferiore al 20% del budget complessivo di ogni singola impresa.

Il costo complessivo del singolo progetto non potrà essere inferiore a Euro 150.000 e non superiore a Euro 400.000.

La durata di realizzazione del progetto non potrà essere superiore ai 15 mesi a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto d’obbligo, allegato al provvedimento di ammissione a finanziamento.

L’agevolazione sarà sotto forma di contributo a fondo perduto.

Per i singoli soggetti beneficiari sono ammissibili a finanziamento le seguenti spese:

  • spese di personale specificamente destinato a realizzare il progetto – secondo i costi standard previsti in base al profilo della risorsa impiegata;
  • costi indiretti – determinati forfettariamente e pari al 15% dei costi diretti ammissibili per il personale;
  • costi amministrativi;
  • costi per servizi di consulenze specialistica;
  • costi per spese per materiali, forniture e prodotti analoghi, direttamente imputabili all’attività di progetto.

Le proposte progettuali potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 27 luglio 2023 ed entro il 30 settembre 2023.

Scadenza: 30 settembre 2023

ACCESSO AL CREDITO E ALLE GARANZIE PER LE IMPRESE – FONDO ROTATIVO PICCOLO CREDITO

ACCESSO AL CREDITO E ALLE GARANZIE PER LE IMPRESE - FONDO ROTATIVO PICCOLO CREDITO

Fornire risposte rapide alle Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI) con esigenze finanziarie di minore importo, minimizzando costi e tempi e semplificando le procedure d’istruttoria e di erogazione. Il FRPC sostiene la concessione diretta di prestiti a imprese già costituite e con storia finanziaria, con difficoltà di accesso al credito legate a fabbisogni di entità contenuta.

Il Fondo è suddiviso in quattro sezioni:

  • Sezione II – Azione 3.6.1. del POR – “Garanzie e accesso al credito” (dotazione euro 4.813.525,20)
  • Sezione IV – Sotto-sezione III – “Trasporto pubblico non di linea” (dotazione euro 4.000.0000, durata riserva: 4 mesi dall’apertura dello sportello, dal 14 luglio al 14 novembre 2023)

Possono presentare domanda di agevolazione:

  • Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI);
  • Consorzi e Reti di Imprese aventi soggettività giuridica, esclusivamente per gli interventi previsti nell’ambito della Sezione III, volti al risparmio energetico;
  • Liberi professionisti, che siano costituiti da almeno 36 mesi, abbiano o intendano stabilire, al massimo entro la data dell’erogazione del finanziamento, il luogo di esercizio dell’attività nel Lazio e abbiano un’esposizione complessiva limitata a 100.000 euro nei confronti del sistema bancario sui crediti per cassa a scadenza.

Per la Sezione IV – Sotto-sezione III “Trasporto pubblico non di linea”: titolari di licenze taxi o NCC rilasciate da un Comune del Lazio

L’agevolazione è un finanziamento con le seguenti caratteristiche:

  • importo: minimo 10.000, massimo 50.000 euro;
  • durata: minimo 12 mesi, massimo 60 mesi;
  • preammortamento: massimo 12 mesi, in caso di finanziamenti di durata pari o superiore a 24 mesi;
  • tasso di interesse: zero;
  • rimborso: a rata mensile costante posticipata.

Il costo totale ammissibile del progetto non deve essere inferiore a 10.000 euro. Il finanziamento agevolato può coprire fino al 100% dell’investimento.

Per la Sezione II sono ammessi progetti che riguardano investimenti in attivi materiali e immateriali, spese per consulenze fino ad un massimo del 10% del costo totale del progetto ammissibile, nonché progetti rivolti alla copertura di altre esigenze finanziarie finalizzate al rafforzamento delle attività generali dell’impresa, alla realizzazione di nuovi progetti, alla penetrazione di nuovi mercati, a nuovi sviluppi da parte delle imprese.

Per la Sezione IV – Sotto-sezione III “Trasporto pubblico non di linea” è ammissibile l’acquisto dei veicoli da parte di titolari di licenze taxi o NCC rilasciate da un Comune del Lazio.

Sono ammissibili gli investimenti iniziati successivamente alla data di presentazione della domanda.

Le richieste di accesso all’agevolazione possono essere presentate esclusivamente on-line sul portale www.farelazio.it, accedendo alla pagina dedicata al “Fondo Rotativo per il Piccolo Credito” a partire dalle ore 9.00 del 14 luglio 2023.

Scadenza: bando a sportello

ACCESSO AL CREDITO E ALLE GARANZIE PER LE IMPRESE – NUOVO FONDO PICCOLO CREDITO

ACCESSO AL CREDITO E ALLE GARANZIE PER LE IMPRESE - NUOVO FONDO PICCOLO CREDITO

Il Nuovo Fondo Piccolo Credito (NFPC) ha l’obiettivo di fornire risposta alle Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI) con esigenze finanziarie di minore importo, minimizzando costi e tempi e semplificando le procedure d’istruttoria e di erogazione.

Il NFPC eroga prestiti ad imprese già costituite e con storia finanziaria.

Beneficiari del NFPC sono:

  • Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI)
  • Consorzi e le Reti di Imprese aventi soggettività giuridica
  • Liberi Professionisti

Alla data di presentazione della domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti di ammissibilità:

  • rientrare nei requisiti dimensionali di MPMI (anche nel caso di Liberi Professionisti o Consorzi e Reti con soggettività giuridica)
  • avere gli ultimi due bilanci chiusi depositati (per i Liberi Professionisti le ultime due dichiarazioni dei redditi),
  • avere o intendere aprire, al massimo entro la data di sottoscrizione del contratto di finanziamento, una sede operativa nel Lazio (in tale sede si deve svolgere l’attività imprenditoriale destinata al prestito)
  • avere un’esposizione complessiva limitata a 100.000 euro nei confronti del sistema bancario sui crediti per cassa a scadenza.

Devono inoltre rispettare i requisiti di ammissibilità generale indicati nell’Avviso (quali, ad esempio, la regolarità contributiva attestata dal DURC).

L’agevolazione consiste in un finanziamento con le seguenti caratteristiche:

  • importo: minimo 10.000 euro, massimo 50.000 euro
  • durata: 60 mesi con preammortamento di 12 mesi
  • tasso di interesse: zero
  • rimborso: a rata mensile costante posticipata

Il costo totale del Progetto non deve essere inferiore a 10.000 euro.

Il finanziamento agevolato può coprire fino al 100% del Progetto (sono quindi ammissibili progetti di importo superiore a 50.000 euro, nel qual caso il finanziamento coprirà meno del 100% del Progetto).

Sono ammessi progetti che riguardano investimenti in attivi materiali e immateriali, spese per consulenze e finalità di copertura capitale circolante, nel rispetto dei limiti indicati nell’Avviso.

In sede di domanda deve essere presentato il Progetto che si chiede di ammettere a finanziamento e che dovrà essere realizzato entro 12 mesi dall’erogazione. Al termine dei 12 mesi il beneficiario dovrà presentare una relazione che illustri il Progetto effettivamente realizzato. Il Gestore effettuerà specifiche visite in loco per verificare l’effettiva realizzazione dei Progetti finanziati.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente on-line sul portale http://www.farelazio.it alla pagina dedicata al “Nuovo Fondo Piccolo Credito” a partire dalle ore 9.00 del 14 luglio 2023 fino al raggiungimento di un volume di domande pari al doppio della dotazione finanziaria complessiva.

Scadenza: bando a sportello

LAZIO CINE INTERNATIONAL – I EDIZIONE 2023

LAZIO CINE INTERNATIONAL – I EDIZIONE 2023

L’intervento sostiene la produzione di Opere Audiovisive Internazionali, al fine di:

  • rafforzare e migliorare la competitività delle imprese di produzione cinematografica e il relativo indotto, anche mediante una più intensa collaborazione con i produttori esteri;
  • dare una maggiore visibilità internazionale alle destinazioni turistiche del Lazio, in particolare ai luoghi di pregio artistico e culturale oggi più marginali rispetto ad una domanda concentrata prevalentemente su Roma, e quindi rafforzare e migliorare la competitività del settore turistico.

L’intervento è destinato alle Imprese che sono PMI e sono Produttori Indipendenti Originari, come definiti dalla Legge Cinema, operando, tra l’altro, prevalentemente nel settore di “Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi” (codice ATECO 2007 59.11), e che sono titolari di diritti di sfruttamento dell’Opera agevolata, almeno per l’Italia.

I Beneficiari alla Data invio della Domanda devono avere un Patrimonio Netto pari o superiore a 40.000 euro, essere già iscritti al Registro delle Imprese ovvero ad un registro equivalente in uno Stato membro della UE, ma devono avere comunque, al più tardi al momento della richiesta della prima erogazione, residenza fiscale in Italia e una sede operativa nel Lazio. Il Beneficiario può essere una sola Impresa oppure possono esserci più Beneficiari per una stessa Opera. I Beneficiari, inoltre, devono avere una “capacità finanziaria” adeguata a realizzare l’Opera, congiuntamente agli altri Coproduttori Qualificati, cioè avere un rapporto almeno pari a uno tra:

  • la somma del Valore della Produzione Medio Caratteristico del o dei Coproduttori Qualificati, e
  • il Costo Complessivo della Produzione, al netto delle Coperture Finanziarie di Terzi reperite alla Data di invio della Domanda dai Coproduttori Qualificati e dell’importo della Quota di Compartecipazione dei Coproduttori non Qualificati.

È facoltà dei Beneficiari equiparare l’acquirente di diritti “in perpetuo” per lo sfruttamento economico diverso dalla proiezione nelle sale cinematografiche (prevendita diritti TV o Web) ad Altri Coproduttori o, in alternativa, considerare il corrispettivo di tale cessione una copertura finanziaria.

L’intervento è finalizzato a sostenere la realizzazione di Opere Audiovisive Internazionali, intendendo per tali:

  • Opere Cinematografiche Realizzate in Coproduzione Internazionale ai sensi dell’art. 3 del D.P.C.M. 11 luglio 2017 e che quindi abbiano la Quota Italiana e la Quota Estera compatibili con quanto stabilito dall’Accordo di Coproduzione tra l’Italia e lo Stato estero in questione;
  • Opere Cinematografiche Realizzate in Regime di Coproduzione Internazionale o Opere TV o Web di Produzione Internazionale ai sensi dell’art. 4 del D.P.C.M. 11 luglio 2017;
  • Opere TV o Web a cui è riconosciuta la nazionalità italiana ai sensi dell’articolo 2 del DPCM del 11 luglio 2017 e che abbiano sia la Quota Italiana sia la Quota Estera di Compartecipazione pari almeno al 20%.
  • In tutti i casi il o i Coproduttori Esteri e il o i Richiedenti non devono essere reciprocamente connessi tra loro da rapporti di controllo e/o di gestioni comuni e/o di altra natura, salvo il legame inerente alla realizzazione dell’Opera stessa o di singole Opere Audiovisive coprodotte in passato.

È ammissibile al massimo una Coproduzione per Beneficiario, che deve essere realizzata sulla base di un Contratto di Coproduzione. Al momento della presentazione della domanda, deve essere presentata almeno una Lettera di Intenti, sottoscritta dal o dai Richiedenti e da almeno un Coproduttore Estero.

Tutte le Opere devono essere comunque classificate come “prodotto culturale”, avendo ottenuto nell’ambito delle procedure di competenza del MIC l’eleggibilità culturale, che deve essere quantomeno richiesta al momento della presentazione della Domanda.

I Costi Ammissibili sono quelli sostenuti dal o dai Beneficiari per la realizzazione dell’Opera Audiovisiva e sono pari alla somma dei:

  • Costi Ammissibili Diretti Territoriali;
  • Costi Ammissibili Diretti Extraterritoriali;
  • Costi Indiretti Forfettari calcolati nella misura del 15% dei costi per il personale compresi nei Costi Diretti Ammissibili.

I Costi Ammissibili Diretti corrispondono al Costo Eleggibile di Produzione sostenuto dal Beneficiario, per effetto della sua Quota di Compartecipazione, al netto quindi dell’eventuale Compartecipazione finanziaria di un altro Coproduttore (inclusi quelli che hanno acquisito in perpetuo i diritti TV o Web se considerati come tali). Le spese per produzioni appaltate (produzioni esecutive o assimilabili) sono ammissibili se adeguatamente rendicontate e pagate dal Beneficiario. Per i costi del personale si applicano i costi standard orari, una semplificazione che consente di ridurre gli oneri di rendicontazione.

L’importo massimo dell’Aiuto concedibile ai sensi dell’art. 54 del Reg. (UE) 651/2014 per ogni singola Opera Audiovisiva non può superare il 50% dei Costi Ammessi e l’importo di 500.000 euro in valore assoluto, ed è così determinato:

  • un importo pari al 30% dei Costi Ammessi, incrementato al 35% nel caso in cui la minore tra Quota Italiana e Quota Estera sia pari o superiore al 20%, con un massimo pari a 300.000 euro in valore assoluto;
  • un ulteriore importo pari al 5% dei Costi Ammessi, se l’Opera Audiovisiva è ritenuta di Interesse Regionale, con un massimo pari a 60.000,00 euro in valore assoluto;
  • un ulteriore importo pari al 5% dei Costi Ammessi, se l’Opera Audiovisiva è ritenuta di Particolare Interesse Regionale, incrementato al 10% nel caso in cui la minore tra Quota Italiana e Quota Estera sia pari o superiore al 20%, con massimo pari a 140.000,00 euro in valore assoluto.

L’ammontare dell’Aiuto concesso è rideterminato in sede di erogazione a saldo, nel rispetto dei limiti di cumulo stabiliti dall’articolo 54 del Reg. (UE) 651/2014, con riferimento al rapporto fra la somma degli Aiuti Italiani e la Quota Italiana.

È riconosciuto inoltre un contributo De Minimis pari al 100% del costo del Revisore Legale per la certificazione obbligatoria con perizia giurata del rendiconto.

Scadenza: 20 luglio 2023

CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE

CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE

ipIn coerenza con il Piano Specifico 2022/2024 per la promozione e il sostegno della cooperazione, la Regione Lazio ha approvato l’avviso riguardante le azioni di promozione, sostegno e assistenza tecnica affidati alle Organizzazioni Cooperative, riconosciute ai sensi del decreto legislativo n. 220/2002 art. 3; 4.

Le sovvenzioni previste dall’avviso sono aiuti di Stato alle Imprese («Aiuti») compatibili con le disposizioni del Regolamento (UE) N. 1407/2013 («De Minimis») e della Commissione relativi all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis” (GUUE L352/1 del 24.12.2013) (cumulativamente «Regime De Minimis).

La dotazione complessivamente stanziata ammonta a 1.200.000 euro, comprensiva dei costi di promozione e gestione, pari a 12.200 euro, suddivisa sugli esercizi finanziari 2023 e 2024.

I destinatari degli aiuti previsti dal presente avviso sono le Organizzazioni regionali del Movimento Cooperativo, riconosciute con decreto del Ministro delle attività produttive ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220 di seguito elencate:

  • AGCI,
  • CONFCOOPERATIVE,
  • LEGACOOP,
  • UECOOP,
  • UNCI,

Ciascuno dei suddetti soggetti può presentare un solo progetto a valere sul presente avviso; devono avere almeno una sede operativa nel territorio della Regione Lazio, in base ad idoneo titolo di disponibilità; e, alla data di presentazione della domanda, devono possedere tutti i requisiti di ammissibilità elencati dal presene avviso.

I progetti devono, pena l’esclusione:

  • essere realizzati dalle Organizzazioni regionali del Movimento cooperativo;
  • essere rivolti alle imprese cooperative e riguardare azioni di formazione, assistenza tecnica e accompagnamento qualificato delle imprese cooperative al fine di sostenerne lo sviluppo e la crescita – sulla base delle linee guida indicate nel Piano Specifico 2022/2024, di cui alla DGR n. 635/2022 – e migliorarne l’accesso a tutte le opportunità offerte dalle istituzioni e dai diversi fondi a disposizione, in primis i fondi europei.
  • Dovranno, inoltre, mirare anche alla promozione della nascita di imprese cooperative ed all’attivazione di strumenti idonei al miglioramento della performance aziendale e all’adeguamento ai mutamenti del mercato, tramite la divulgazione dei modelli e dei valori fondanti dell’impresa cooperativa e delle sue proiezioni innovative.

I progetti, pena l’esclusione:

  • devono essere avviati successivamente alla data di invio della PEC con la quale è trasmessa la domanda di partecipazione; per avviamento del progetto si intende la prima data fra quelle riportate nelle fatture o nella documentazione fiscalmente equivalente; fanno eccezione le spese di progettazione, che sono ammissibili anche se precedenti alla finalizzazione del formulario;
  • devono essere realizzati entro 12 mesi dalla data di concessione, coincidente con la data di pubblicazione sul BURL della determinazione di approvazione della domanda e concessione del contributo; per conclusione del progetto si intende l’ultima data fra quelle riportate nelle fatture o nella documentazione fiscalmente equivalente, come risultanti in sede di rendicontazione;
  • le spese ammesse devono essere pagate e rendicontate al massimo entro ulteriori 2 mesi successivi al termine ultimo per la realizzazione del Progetto (14 mesi dalla Data di Concessione), con un ammontare di spese effettivamente sostenute non inferiore al 70% delle spese ammesse.

In relazione ai progetti presentati dalle Organizzazioni regionali del Movimento cooperativo, in osservanza a quanto stabilito al paragrafo 4.6 del Piano Specifico 2022/2024 sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:

  • costi per il personale, per attività di progettazione e di gestione amministrativa del progetto, nella misura forfettaria del 10% delle spese rendicontate a costi reali;
  • costi per gli interventi formativi: affitto sede, materiali didattici, costi docenti/tutor, nel rispetto dei parametri di cui all’allegato B della Determinazione regionale n. B06163/2012;
  • noleggio attrezzature limitatamente al periodo di realizzazione del progetto;
  • servizi di consulenza per assistenza tecnica specialistica alle imprese;
  • costi per la fidejussione, in caso di richiesta di anticipo.

Non sono ammissibili i costi relativi a:

  • IVA, a meno che risulti realmente e definitivamente sostenuta dal Beneficiario e non sia in alcun modo detraibile o recuperabile per quest’ultimo, tenendo conto della disciplina fiscale applicabile;
  • qualsiasi onere accessorio di natura fiscale o finanziaria.

L’aiuto è concesso in regime de minimis sotto forma di un contributo a fondo perduto nella misura dell’80% delle spese ammesse. Eventuali incrementi delle spese effettivamente sostenute rispetto alle spese ammesse non determinano in nessun caso un incremento dell’ammontare dell’aiuto rispetto a quello inizialmente concesso o successivamente rideterminato. L’ammontare dell’aiuto viene rideterminato sulla base delle intensità di aiuto ove le spese effettivamente sostenute risultino inferiori alle spese ammesse, sempre che tale riduzione non sia causa di revoca.

I contributi saranno erogati operando la ritenuta a titolo di acconto del 4% ai sensi dell’art. 28, comma 2, del D.P.R. n. 600/1973, ad esclusione di quelli erogati per l’acquisto di beni strumentali.

ore 18:00 dell’8 maggio 2023, compilando l’Allegato A del presente avviso (Domanda) e la relativa modulistica con i documenti in essa richiesti.

La procedura di concessione dell’aiuto è quella “valutativa a sportello” e pertanto progetti ammessi saranno finanziati nel limite della dotazione finanziaria, secondo l’ordine cronologico di arrivo delle Domande via PEC.

L’aiuto sarà erogato secondo le modalità di seguito indicate:

  • un’eventuale anticipazione, da richiedersi entro e non oltre 60 gg dalla sottoscrizione dell’Atto di Impegno, nella misura minima del 20% e massima del 50% dell’aiuto concesso, garantita da Fidejussione;
  • un’erogazione a saldo, a fronte di rendicontazione delle relative spese effettivamente sostenute, secondo le modalità espresse al successivo articolo 10, che sarà corrisposta a valere sulle risorse disponibili nell’esercizio finanziario 2024.

Scadenza: 8 maggio 2023

COMUNITÀ SOLIDALI 2022

Comunità Solidali 2022

 

Sostenere gli enti del Terzo settore per dare avvio a progettualità capaci di fornire risposte concrete, in un’ottica di multidimensionalità del bisogno, che abbiano un forte carattere di prossimità in risposta ai bisogni dei cittadini e che vedano il territorio e i cittadini attori delle politiche di sviluppo sociale ed economico delle comunità locali.

Il presente avviso è si rivolge pertanto a:

  • Organizzazioni di volontariato (ODV) con sede legale sul territorio della Regione Lazio;
  • Associazioni di Promozione Sociale (APS) con sede legale sul territorio della Regione Lazio;
  • Fondazioni del terzo settore con sede legale sul territorio della Regione Lazio;
  • singole o in partenariato tra loro, iscritte nelle rispettive sezioni del Registro unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS).

Considerata la fase in corso di popolamento del RUNTS, le proposte progettuali potranno esser presentate anche da ODV, APS e Fondazioni interessate dal processo di trasmigrazione nel RUNTS ai sensi dell’art. 54 del Codice del Terzo Settore, alla data di pubblicazione del presente avviso. Possono partecipare anche le Fondazioni del Terzo settore con sede legale sul territorio della Regione Lazio iscritte nella anagrafe delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale di cui al decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460.

I requisiti di cui ai punti precedenti debbono essere mantenuti dagli ETS e dai partner (in caso di ATS) ammessi a contributo sino alla data di conclusione dei rispettivi progetti, a pena di revoca del finanziamento. Non potrà essere beneficiario delle risorse il Centro Servizi Volontariato, per espresso divieto di cui all’art. 62 comma 12 del Codice del Terzo settore. Ogni ETS potrà presentare una sola proposta progettuale in qualità di proponente singolo o in qualità di soggetto capofila in Associazione Temporanea di Scopo. Contemporaneamente potrà partecipare ad una sola altra proposta progettuale come partner di Associazione Temporanea di Scopo. Ogni ETS che non sia già proponente di progetti in forma singola o capofila di Associazione Temporanea di Scopo potrà partecipare in qualità di partner di ATS ad un massimo di due progetti.

In caso di ATS, dovrà essere chiaramente individuato il soggetto capofila con il quale la Regione intratterrà ogni rapporto amministrativo, organizzativo e finanziario. La responsabilità del progetto rimane in capo al soggetto capofila. Al finanziamento del presente avviso pubblico regionale è destinato l’importo complessivo di euro 2.166.840 assegnato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Le risorse complessive sopraindicate sono state assegnate agli ambiti territoriali coincidenti con il 6 territorio delle ASL, nella percentuale del 50% in misura fissa tra tutte gli ambiti territoriali ed il restante 50% in misura variabile sulla base della popolazione residente. La Regione si riserva di variare la dotazione delle risorse destinate al presente avviso, anche in ragione del numero di candidature ammissibili, onde consentire il sostegno finanziario al numero più alto possibile di progetti. Nell’eventualità di avanzo di risorse si procederà allo scorrimento delle graduatorie dei progetti ammessi, a partire dalla ASL per la quale è stato stanziato il minor numero di fondi, dando priorità alle ASL periferiche.

Il finanziamento richiesto per ciascun progetto, a pena di esclusione, non potrà essere inferiore a 10.000 o superare l’importo di euro 50.000.

Ciascun progetto potrà prevedere, a titolo di cofinanziamento, ulteriori risorse finanziarie messe a disposizione dal soggetto proponente o dai soggetti del partenariato o da soggetti terzi, persone fisiche o giuridiche. In tal caso le percentuali di finanziamento e di cofinanziamento previste nel progetto approvato saranno poi applicate all’ammontare complessivo delle spese totali ritenute ammissibili per la realizzazione del progetto. Al fine di promuovere reti inclusive e favorire l’incremento della capacity building tra gli enti, è prevista la possibilità di stringere collaborazioni a titolo gratuito con soggetti diversi da ODV, APS e Fondazioni, non beneficiari diretti del contributo quali enti pubblici (compresi gli enti locali) o privati (enti senza scopo di lucro – le associazioni, le cooperative sociali, le imprese sociali, gli enti filantropici, le associazioni sportive, dilettantistiche, enti ecclesiastici e religiosi, ONG, Fondazioni e altri enti senza scopo di lucro – e gli enti profit). Le collaborazioni potranno avvenire solo a titolo gratuito e non potranno beneficiare né direttamente, né indirettamente di quote del contributo di cui al presente avviso. I soggetti collaboratori non potranno ricevere compensi né rimborsi di spese di alcun genere. I soggetti collaboratori potranno cofinanziare il progetto, attraverso un apporto monetario che dovrà esser indicato sia nella dichiarazione di collaborazione che nella successiva rendicontazione, in cui dovrà esser data puntuale evidenza dell’apporto monetario ricevuto. Nell’ipotesi in cui l’apporto dei soggetti collaboratori dovesse riguardare spazi, immobili, beni etc. questo non potrà rientrare all’interno della quota di cofinanziamento.

Le spese di affidamento di attività a soggetti terzi delegati, a cui si potrà far ricorso unicamente in caso di mancanza di professionalità e competenze interne, non potranno superare complessivamente il 30% del valore del progetto.

I progetti di cui al presente avviso dovranno prevedere lo svolgimento di attività progettuali nel territorio della Regione Lazio.

La durata minima delle proposte progettuali non dovrà essere inferiore a 6 mesi e la durata massima non dovrà essere superiore a 12 mesi con una possibilità di proroga di massimo 3 mesi.

A pena di esclusione, i soggetti proponenti dovranno presentare apposita domanda di ammissione al finanziamento, completa di tutta la documentazione richiesta e debitamente compilata e sottoscritta dal legale rappresentante, a decorrere dalle ore 12:00 del 17 gennaio 2023 ed entro le ore 12:00 del 16 febbraio 2023.

Scadenza: 16 febbraio 2023

AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI DI FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI NEL LAZIO

AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI DI FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI NEL LAZIO

alternative-21761_1280

 

Attraverso le CER la Regione Lazio intende sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo mediante un modello basato sulla condivisione ed incentrato su un sistema di scambio locale, favorendo la gestione congiunta, la riduzione della dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale da fonte fossile e, più in generale, lo sviluppo sostenibile.

Per questo, la Regione promuove e sostiene la redazione di studi di fattibilità tecnico-economica finalizzati alla realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili così come previste dall’art. 31 D.lgs. 8 novembre 2021, n. 199 e ss.mm.ii. recante “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.

Le risorse disponibili sono complessivamente pari ad euro 1.000.000 (un milione di euro), ripartite in relazione alle specifiche informazioni derivanti dal Formulario, attribuendo una riserva del 50% della dotazione per le CER localizzate nei comuni che ricadono nelle aree A e B nella zonizzazione del PSR Lazio 2014-2020 ovvero in quelli in area C, ma con popolazione residente superiore ai 20.000 abitanti.

Possono partecipare al presente Avviso le CER costituite e da costituirsi come definite all’articolo 2, comma 1 lettera p) del D.Lgs. n. 199 del 08/11/2021.

Ai sensi dell’articolo 31, comma 1, lettera b) del D.Lgs. n. 199 del 08/11/2021, la CER è un soggetto di diritto autonomo e l’esercizio dei poteri di controllo fa capo esclusivamente a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali, ivi incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) secondo quanto previsto all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Non sono ammissibili CER costituite solo da imprese.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute a decorrere dalla data di pubblicazione sul BUR Lazio del presente Avviso e strettamente connesse e funzionali alla costituzione della CER:

  1. Studio di fattibilità tecnico – economica redatto e firmato da un tecnico professionista abilitato econforme allo Schema tipo di cui all’Appendice 4 dell’Avviso Pubblico;
  2. Spese amministrative, legali e notarili funzionali alla costituzione del soggetto giuridico;
  3. L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è un costo ammissibile solo se questa non sia recuperabile, nel rispetto della normativa nazionale di riferimento.

Tutte le spese dovranno essere comprovate da idonea documentazione contabile avente forza probatoria e conformi alla normativa fiscale, contabile e civilistica vigente.

La domanda va presentata a partire dalle ore 12:00 del 9 gennaio 2023 e fino alle ore 18:00 del 21 febbraio 2023.

Scadenza: 21 febbraio 2023

INFRASTRUTTURE APERTE PER LA RICERCA 2022

INFRASTRUTTURE APERTE PER LA RICERCA 2022

misael-moreno-rl9biwkcvf0-unsplash

 

La Regione Lazio intende potenziare le capacità del sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico rafforzando il legame tra i produttori di conoscenza e le imprese in grado di trasformare tale conoscenza in una crescita dell’economia e della buona occupazione basata su tecnologie più competitive.

Per questo l’Avviso prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento per l’avviamento o il potenziamento di infrastrutture per la ricerca, che producano nuova capacità operativa dedicata a corrispondere ai fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese con riferimento alle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3) e alle traiettorie di sviluppo ivi delineate.

L’aiuto riguarda gli investimenti materiali e immateriali per laboratori, macchinari e attrezzature, le cui tariffe di accesso, insieme ai ricavi per altri servizi di ricerca connessi che il beneficiario sarà in grado di offrire, devono garantire la sostenibilità economica e finanziaria dell’investimento.

L’investimento agevolato non deve risultare inferiore a 2 milioni di euro, deve essere concretamente avviato entro 9 mesi dalla data di concessione del contributo (50% di impegni giuridicamente vincolanti o, per i soggetti tenuti, procedure di gara pubblicate per tale importo) ed essere completamente realizzato, pagato e funzionante entro 30 mesi dalla medesima data di concessione.

I beneficiari sono soggetti di natura privata o pubblico privata, aventi qualsiasi forma giuridica che sia compatibile con la proprietà degli investimenti agevolati (ad esempio: società, reti o consorzi dotati di personalità giuridica e proprio patrimonio) e con lo svolgimento in via prevalente di attività economiche di ricerca, di trasferimento tecnologico e relativa assistenza.

Sono ammissibili aggregazioni prive di patrimonio solo se tra Enti Pubblici e a condizione che abbiano la piena disponibilità degli investimenti agevolati e assicurino la stabilità necessaria per garantire nel tempo la gestione unitaria dell’infrastruttura e il suo carattere aperto.

I beneficiari possono anche non essere costituiti al momento della presentazione della domanda, ma devono esserlo al momento della concessione del contributo.

I beneficiari devono dimostrare in primo luogo di avere la capacità finanziaria per far fronte alla quota dell’investimento non coperta da contributo, anche mediante l’eventuale sostegno finanziario upfront di partner (non beneficiari) a scomputo del futuro uso dell’infrastruttura e servizi connessi.

La presenza di imprese concretamente interessate a utilizzare la nuova capacità operativa dell’infrastruttura che sarà messa a disposizione a seguito dell’investimento agevolato è, comunque, il principale criterio di valutazione dei progetti, perché indica che l’investimento è capace di soddisfare la domanda di ricerca delle imprese e, al contempo, che lo stesso è in grado di generare ricavi che ne garantiscono la sostenibilità economica e finanziaria nel tempo.

L’agevolazione è un contributo a fondo perduto pari al 50% del totale delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute, ed è un aiuto di Stato concesso ai sensi dell’art. 26 del Reg. (UE) 651/2014, quindi, indipendentemente dalla natura (pubblica o privata) e dalla dimensione dei soggetti beneficiari (incluse le grandi imprese), ma a condizione che l’accesso all’infrastruttura e ai servizi connessi sia aperto a più utenti imprese e offerto in modo trasparente e non discriminatorio (attività economica).

Tuttavia, nel caso di beneficiari che sono organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, l’uso dell’Infrastruttura di Ricerca può essere destinato a svolgere attività non economica, vale a dire di ricerca indipendente (non commissionata dalle imprese e i cui risultati sono pubblici), nella misura massima del 30%, e una quota corrispondente degli investimenti può essere sovvenzionata al 100% non avendo natura di aiuto di Stato.

Ciascun progetto può avere un contributo massimo di 3 milioni di euro.

Il progetto di investimento deve riguardare la creazione o l’ampliamento di una “infrastruttura di ricerca”intesa come un complesso organico e funzionale di impianti, risorse e servizi il cui utilizzo sono di interesse della comunità scientifica, comprese le imprese laddove esse svolgano attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, per compiere ricerche nei rispettivi settori.

Sono spese ammissibili gli investimenti materiali e immateriali, acquistati a prezzi di mercato da soggetti terzi e indipendenti rispetto ai soci ed ai partner del beneficiario, e riguardanti principalmente:

  • gli impianti o i complessi di strumenti scientifici,
  • le risorse basate sulla conoscenza, quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate;
  • le infrastrutture basate su tecnologie abilitanti dell’informazione e comunicazione, quali le reti di tipo GRID, il materiale di tipo informatico, il software e gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo strettamente necessario per soddisfare la domanda di ricerca cui si rivolge l’operatività specifica del Beneficiario.

Sono ammissibili in forma accessoria opere murarie (compresi gli impianti “civili” quali riscaldamento, elettricità, acqua, etc.) nella misura massima del 25% del totale delle spese ammesse e se strettamente necessari a rendere funzionale l’investimento principale.

Le spese ammissibili devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda, salvo quelle relative all’attività di progettazione e all’acquisto di terreni (entrambe non superiori al 10% delle spese ammissibili).

I beni oggetto di investimento dovranno risultare ubicati in una o più sedi operative presenti nel Lazio, di cui il beneficiario abbia regolare titolo di disponibilità e che siano dotate di tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere le attività previste.

Modalità di presentazione delle domande

Presentazione delle domande online tramite GeCoWEB Plus dalle 12:00 del 30 gennaio 2023 e fino alle ore 18:00 del 30 marzo 2023.

Scadenza: 30 marzo 2023

PAGAMENTO AL FINE DI ADOTTARE E MANTENERE PRATICHE E METODI DI PRODUZIONE BIOLOGICA – AVVISO AD APERTURA CONDIZIONATA

PAGAMENTO AL FINE DI ADOTTARE E MANTENERE PRATICHE E METODI DI PRODUZIONE BIOLOGICA – AVVISO AD APERTURA CONDIZIONATA

nature-3289812_1280

Scopo fondamentale è perseguire quanto già realizzato nelle precedenti edizioni ma anche offrire, dopo la grande emergenza del Coronavirus, un contributo concreto al rilancio ed allo sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza in tema sociale.

Si ritiene pertanto importante promuovere e valorizzare le iniziative delle aziende agricole e delle cooperative sociali che intendono realizzare progetti di Agricoltura Sociale, con particolare riferimento alla solidarietà tra le generazioni, all’assistenza sociale e sociosanitaria dei gruppi sociali svantaggiati, alla tutela dei diritti civili e all’inclusione sociale di chi vive nelle zone rurali. A tale scopo, Confagricoltura, Senior Onlus e Reale Foundation bandiscono per l’anno 2022 la settima edizione del concorso (“sezione ordinaria”).

Inoltre, in linea con gli orientamenti della politica nazionale ed internazionale attenta all’ambiente, alla qualità della vita e alla sostenibilità sociale, per la settima edizione, Senior L’Età della Saggezza Onlus istituisce un premio speciale 2022 aggiuntivo a favore delle cooperative sociali che si occupano della gestione e riqualificazione del verde pubblico.

Le proposte dovranno collocarsi in una, e una soltanto, delle seguenti aree:

  • potenziamento e sviluppo di servizi socio educativi e/o socio assistenziali già esistenti;
  • costruzione e sviluppo di reti e partenariati tra i diversi attori territoriali, tra cui, inderogabilmente, operatori di Agricoltura Sociale e servizi socio educativi e/o socio assistenziali;
  • sperimentazione e modellizzazione di nuovi servizi socio educativi e/o socio assistenziali.

Le proposte dovranno fare espresso riferimento a una o al massimo due delle seguenti tipologie di beneficiari: minori e giovani in situazione di disagio sociale; donne; anziani; disabili; immigrati che godano dello stato di rifugiato o richiedenti asilo.

I progetti dovranno riguardare uno o più delle seguenti attività:

  • l’inserimento socio-lavorativo di persone con disabilità o svantaggiate e di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale;
  • le prestazioni e le attività sociali e di servizio per le comunità locali che utilizzino le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura per sviluppare le abilità e le capacità delle persone e per favorire la loro inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana;
  • le prestazioni e i servizi a supporto delle terapie mediche, psicologiche e riabilitative per il miglioramento delle condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive delle persone interessate, anche con l’ausilio di animali addestrati e la coltivazione delle piante;
  • l’educazione ambientale e alimentare, la salvaguardia della biodiversità, la conoscenza del territorio mediante le fattorie sociali e didattiche per l’accoglienza e il soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.

I progetti dovranno essere realizzati entro il 31 ottobre 2023. Il bando nella “sezione ordinaria” prevede tre premi di 40.000 Euro ciascuno per tre progetti innovativi di Agricoltura Sociale. Ai 3 progetti vincitori sarà inoltre assegnata una borsa di studio per la frequenza del Master di Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata. La “sezione speciale 2022” prevede un premio di 20.000 euro per progetti riguardanti la gestione e riqualificazione del verde pubblico.

La scadenza verrà stabilita sulla base delle disposizioni impartite dall’Organismo pagatore Agea.

SOSTEGNO ZONE CON SVANTAGGI NATURALI MONTAGNA – AVVISO AD APERTURA CONDIZIONATA

SOSTEGNO ZONE CON SVANTAGGI NATURALI MONTAGNA – AVVISO AD APERTURA CONDIZIONATA

rocky-mountains

L’Avviso fa riferimento al PSR 2023/2027 ed in particolare all’Intervento SRB01 “Sostegno zone con svantaggi naturali montagna” con le seguenti finalità:

  • prosecuzione nell’uso dei terreni agricoli al fine di evitare l’abbandono del territorio;
  • manutenzione del paesaggio;
  • mantenimento e promozione di sistemi di produzione agricola sostenibili;
  • mantenimento della biodiversità.

L’Avviso, quali destinatari degli interventi promossi dall’intervento SRB01 “Sostegno zone con svantaggi naturali montagna” è rivolto agli agricoltori. I beneficiari delle risorse destinate all’intervento SRB01 “Sostegno zone con svantaggi naturali montagna” sono gli agricoltori attivi singoli o associati.

L’intervento previsto ha durata pari ad 1 anno. Vengono concessi premi per unità di superficie (HA). Gli importi sono dettagliati nell’avviso pubblico.

L’assoggettamento all’impegno decorre dal 1° gennaio 2023 per la durata di 1 anno.

Per l’attuazione dell’Intervento sono previsti stanziamenti annuali, che saranno determinati dopo la formale adozione del Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR) del Piano Strategico Nazionale PAC 2023/2027 per la Regione Lazio. Il contributo sarà concesso esclusivamente alle domande di sostegno istruite con esito positivo e dichiarate ammissibili.

Scadenza: sulla base delle disposizioni impartite dall’Organismo pagatore Agea

1 2 3 4 5 12