Verso processi produttivi sostenibili

Verso processi produttivi sostenibili

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La Regione Lazio intende sostenere gli investimenti delle PMI del Lazio per l’uso efficiente delle risorse e la transizione verso un’economia circolare, anche attraverso l’introduzione di eco-innovazioni.

L’Italia e l’Unione Europea hanno da tempo intrapreso un percorso per rendere l’economia più sostenibile per l’ambiente e per il pianeta, ma le perturbazioni dei mercati mondiali hanno reso impellente rendere più indipendente l’economia dall’uso di materie prime il cui approvvigionamento è soggetto a condizionamenti geopolitici che ne minano la sovranità economica e la competitività dei sistemi economici, anche a livello regionale.

10 dei 30 milioni di dotazione dell’Avviso sono riservati a favore dei progetti realizzati da imprese aderenti ad una APEA in forma aggregata o anche in forma singola ma solo se finalizzati alla realizzazione degli obiettivi collettivi dell’APEA stessa. La durata di tale riserva è di 4 mesi, a decorrere dalla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande.

L’Autorità di Gestione si riserva di ridurre la dotazione finanziaria dell’Avviso anticipatamente, qualora il volume delle richieste sia significativamente inferiore alle attese, assicurando comunque 60 giorni di preavviso, per salvaguardare tra l’altro le PMI che avessero commissionato lo Studio di Fattibilità da allegare obbligatoriamente alla Domanda.

L’intervento è destinato alle PMI che hanno o intendono aprire una sede operativa nel Lazio in cui realizzare il Progetto.

Ogni PMI può realizzare un solo progetto in forma singola o partecipare ad un solo progetto da realizzare in forma aggregata, dimostrando una adeguata capacità finanziaria in rapporto alle spese a suo carico al netto del corrispondente contributo. Le PMI devono, inoltre, possedere i requisiti previsti per contrarre con la Pubblica Amministrazione.

I progetti possono essere realizzati da PMI in forma singola o in forma aggregata e devono riguardare Investimenti, rientranti in una o entrambe le due seguenti tipologie:

Investimenti per l’uso efficiente delle risorse, vale a dire quelli che, ai sensi dell’art. 47 (2) del Reg. (UE) 651/2014, conseguono almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • la riduzione netta delle risorse consumate, ad eccezione dell’energia, per ottenere una determinata quantità di produzione;
  • la sostituzione dell’uso di materie prime primarie con materie prime secondarie (riutilizzate o recuperate, comprese quelle riciclate);
  • la prevenzione e la riduzione della produzione di rifiuti da parte del Beneficiario;
  • la preparazione al riutilizzo, la decontaminazione e il riciclaggio dei rifiuti prodotti dal Beneficiario o, limitatamente ai rifiuti speciali, da terzi, che sarebbero altrimenti inutilizzati, smaltiti o trattati secondo una modalità di trattamento più bassa nell’ordine di priorità della gerarchia dei rifiuti di cui all’articolo 4, paragrafo 1, della direttiva 2008/98/CE o meno efficiente sotto il profilo delle risorse o che determinerebbe un peggioramento della qualità dei prodotti del riciclaggio;
  • la raccolta, la cernita, la decontaminazione, il pretrattamento e il trattamento di altri prodotti, materiali o sostanze generati dal Beneficiario o da terzi e che sarebbero altrimenti inutilizzati o utilizzati secondo una modalità meno efficiente sotto il profilo delle risorse;
  • la raccolta differenziata e la cernita dei rifiuti speciali in vista della preparazione per il riutilizzo o il riciclaggio. Sono escluse in ogni caso le operazioni di smaltimento e di recupero dei rifiuti per la produzione di energia e gli investimenti che comportano un aumento nella produzione di rifiuti o un maggiore uso di risorse.

Investimenti per l’introduzione di ecoinnovazioni, vale a dire innovazioni nei prodotti che, tenendo conto del loro intero ciclo di vita (Life Cycle Thinking), conseguono almeno uno dei seguenti obiettivi:

  • ne allungano la durata, anche consentendo la riparabilità e la manutenzione delle parti tecnologicamente obsolete o danneggiate;
  • evitano di generare rifiuti non riciclabili o residui non riutilizzabili al termine del ciclo di vita, permettendone la smontabilità delle diverse componenti in relazione alle tipologie di materiali impiegati e al loro riutilizzo;
  • riducono le risorse consumate inclusa l’energia, durante l’utilizzo da parte dei consumatori, rispetto a prodotti analoghi presenti sul mercato.

Sono ammissibili solo i progetti che determinano un impatto ambientale tale da ottenere almeno il punteggio soglia relativo al primo criterio di valutazione, fermo restando che i progetti devono raggiungere i punteggi soglia previsti per tutti i criteri di valutazione, nonché il punteggio soglia totale (come meglio specificato nella successiva sezione “selezione dei progetti”).

Gli impatti ambientali di tutti gli investimenti inclusi nel progetto devono essere attestati ex ante da uno studio di fattibilità da presentare obbligatoriamente in sede di domanda e rilasciato da un professionista esterno indipendente le cui competenze risultino certificate in conformità alla norma UNI EN ISO 14001 da parte di un organismo di valutazione a tal fine accreditato secondo la norma CEI UNI EN ISO/IEC 17024.

Ogni progetto deve essere di importo non inferiore a 150 mila euro.

Non è previsto un tetto massimo al valore dell’intero progetto, ma il contributo concesso non può superare 2 milioni di euro. I progetti devono essere conclusi, funzionanti e rendicontati entro:

  • 18 mesi dall’approvazione, per progetti fino a 1 milione di euro;
  • 24 mesi dall’approvazione, per progetti fino a 3 milioni di euro;
  • 36 mesi dall’approvazione, per progetti di importo superiore a 3 milioni di euro.

È obbligatorio richiedere un anticipo pari al 40% del contributo concesso, garantito da fideiussione.

Sono ammissibili le spese espressamente e strettamente pertinenti al progetto, come risultanti dallo Studio di Fattibilità.

Le spese ammissibili per investimenti devono essere comunque spese per l’acquisto di immobilizzazioni, come definite dagli articoli 2423 e seguenti c.c., che comprendono i costi accessori ammortizzabili congiuntamente all’investimento principale.

Gli acquisti di fabbricati e spese per opere murarie, lavori edili e impianti civili quali, a titolo di esempio, per il riscaldamento, condizionamento, acqua, elettricità, antincendio, insieme alle spese per acquisti di terreni e relative sistemazioni, non possono superare il 40% del totale delle spese per investimenti. Le sole spese per acquisti di terreni e relative sistemazioni non possono superare il 10% del totale delle spese per investimenti.

Le spese per progettazione e le altre spese tecniche sono ammissibili entro il limite dell’8% del totale delle spese per investimenti. Nell’ambito di tali spese non sono considerati i costi per lo studio di fattibilità, che rientrano invece nelle spese di supporto, ma sono inclusi i costi per l’obbligatoria relazione di verifica climatica, da redigere in linea con i contenuti previsti dagli Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027, di cui alla COM (2021/C 373/01) e dagli indirizzi elaborati dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il MASE.

Sono inoltre ammissibili al contributo De Minimis le seguenti spese sostenute per specifiche attività di supporto al progetto:

  • il costo, entro il 4% del costo complessivo del progetto e comunque entro 80.000,00 euro, dello Studio di Fattibilità;
  • il premio per la obbligatoria fideiussione a garanzia dell’anticipo;
  • il costo, entro un massimo di 700,00 euro, per la redazione da parte di un professionista iscritto ad un Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili della situazione contabile da presentarsi in sede di domanda nel caso di imprese non tenute al deposito del bilancio.

L’agevolazione è un contributo a fondo perduto, concesso ai sensi del Regolamento Generale di Esenzione (RGE) per quanto riguarda gli investimenti.

Le domande devono essere presentate utilizzando la piattaforma online GeCoWEB Plus di Lazio Innova.

La domanda deve essere inviata a partire dalle ore 12.00 del 31 ottobre 2024 e fino alle ore 17.00 del 31 ottobre 2025.

Scadenza: 31 ottobre 2025

IMPRESA ROSA REGIONE LAZIO

IMPRESA ROSA REGIONE LAZIO

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In attuazione della D.G.R. n. 495 del 10/08/2023, l’avviso incentiva l’adozione di sistemi di gestione sulla parità di genere da parte delle imprese del Lazio, al fine di promuovere sui luoghi di lavoro la diffusione di una cultura che sostenga l’autostima, la consapevolezza e l’autodeterminazione femminile (cd. empowerment).

La parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile, e l’impegno delle imprese sui temi della diversità e inclusività sta diventando sempre più importante sotto il profilo commerciale e per l’accesso ai finanziamenti (Environmental, Social, Governance – ESG).

Inoltre, uno degli obiettivi del PNRR è il raggiungimento entro il 2026 dell’incremento di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), che attualmente vede l’Italia al quattordicesimo posto nella classifica dei Paesi UE.

Anche per questo il possesso della certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere di cui al D.M. 29 aprile 2022 costituisce sempre più spesso una premialità per l’accesso ai finanziamenti pubblici, a partire da quelli cofinanziati dal bilancio europeo e inclusi quelli concessi dalla Regione Lazio.

L’Avviso prevede:

  1. il riconoscimento di contributi alle Micro e Piccole Imprese per ottenere la prima certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere di cui al D.M. 29 aprile 2022 rilasciata da un organismo di certificazione accreditato per la specifica prassi presso Accredia ai sensi del regolamento CE 765/2008 e dalla norma internazionale ISO/IEC 17011 (Certificazione di Parità di Genere);
  2. il riconoscimento del diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio” alle imprese del Lazio che hanno ottenuto tale Certificazione di Parità di Genere, anche a prescindere dal contributo regionale e comprese le imprese di maggiori dimensioni.

La dotazione finanziaria di euro 250.000 dell’Avviso è interamente destinata per i contributi a fondo perduto alle Micro e Piccole Imprese che ottengono la prima Certificazione di Parità di Genere. Tali contributi sono determinati in un importo fisso, commisurato al numero di dipendenti e indipendente dalle spese sostenute, e sono erogati in una unica soluzione a fronte di apposita richiesta da presentarsi entro 180 giorni dalla Data di Concessione corredata della sola documentazione attestante l’ottenimento della Certificazione.

Il diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio”, marchio di certificazione di cui all’art. 11 bis del D. Lgs. del 10 febbraio 2005 n. 30 e ss. mm. e ii. (cd. Codice della Proprietà Industriale), può comportare:

  • la partecipazione esclusiva a campagne promozionali realizzate dalla Regione Lazio;
  • il riconoscimento di priorità o premialità (punteggi aggiuntivi) ai fini dell’accesso ad agevolazioni promosse dalla Regione Lazio, anche a valere su risorse nazionali o europee;
  • l’accesso esclusivo o preferenziale a progetti  formativi  volti  all’inserimento lavorativo delle donne, a partire da tirocini per le donne vittime di violenza.

Possono beneficiare del contributo per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere le imprese che alla Data della Domanda:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio e risultante da tale registro;
  • rientrano nei parametri dimensionali di Micro o Piccola Impresa ai sensi dell’Allegato 1 del Reg. (UE) 651/2014;
  • hanno almeno un dipendente in termini di Unità Lavorative Annue (ULA) con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso;
  • non sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.

Il diritto di utilizzare il marchio “Impresa Rosa Regione Lazio” è riconosciuto a tutte le Micro e Piccole Imprese che hanno ottenuto il contributo regionale per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere, dal momento in cui è verificato in possesso di tale Certificazione e senza necessità di presentare autonoma richiesta.

Il diritto di utilizzare tale marchio è inoltre riconosciuto alle imprese che ne facciano apposita richiesta anche di media o grande dimensione e che, alla data della Domanda:

  • sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio e risultanti da tale registro;
  • sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.

Il contributo è a fondo perduto ed è riconosciuto a fronte dell’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere.

Si tratta di un importo fisso riportato nella seguente tabella, commisurato al numero dei dipendenti 2023, in conformità all’art. 9 (contributi per i servizi di certificazione della parità di genere) dell’Avviso attuativo della Misura PNRR, Missione 5, Componente 1, Investimento 1.3 (“Sistema di certificazione della parità di genere”).

I dipendenti devono essere calcolati in termini di Unità Lavorative Annue (ULA) con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso, e in conformità alle disposizioni in materia di dimensione di impresa di cui all’allegato 1 al Reg. (UE) 651/2014 e la conseguente definizione di Micro e Piccola Impresa in appendice 1 all’Avviso. Per la determinazione dell’importo del contributo si considerano però solo i dipendenti dell’impresa in senso stretto e non quelli delle eventuali Imprese Collegate o Associate che sono rilevanti per la dimensione di impresa.

Il contributo è a titolo De Minimis e deve essere quindi eventualmente ridotto ove necessario per rispettare il massimale di aiuti De Minimis concedibili alla medesima Impresa Unica in tre anni.

Il contributo riconosciuto ai sensi del presente Avviso non è compatibile con nessun altro aiuto di Stato o finanziamento pubblico concesso per l’ottenimento della medesima Certificazione, vale a dire quelli prevedono tra le spese ammissibili quelle sostenute nei confronti dell’organismo accreditato per il rilascio della prima Certificazione o la cui erogazione è condizionata all’ottenimento della prima Certificazione.

Si fa presente che in sede di Domanda l’impresa Richiedente può avere richiesto o anche ottenuto un altro aiuto di Stato o finanziamento pubblico per l’ottenimento della medesima Certificazione. In tal caso tuttavia l’impresa si impegna, con la sottoscrizione dell’Atto di Impegno e quindi accettando il contributo regionale concesso, a rinunciare a tali altri aiuti di stato o finanziamenti pubblici e, con la sottoscrizione della richiesta di erogazione, dichiara ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 di non averne in quel momento più diritto e di non averne fruito. La veridicità di tale dichiarazione può essere verificata, tra l’altro e con estrema semplicità, consultando il Registro Nazionale degli Aiuti.

Le Domande per la concessione del contributo o per il diritto di utilizzare il marchio Impresa Rosa Regione Lazio devono essere presentate esclusivamente on-line mediante la piattaforma GeCoWEB Plus.

Le procedure di presentazione della Domanda sono distinte in:

  1. richiesta di contributo per l’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022” per le Micro e Piccole Imprese del Lazio che non hanno già tale certificazione al momento della Data della Domanda, richiedono il contributo per ottenerla e, una volta ottenuta, il diritto all’utilizzo del marchio Impresa Rosa Regione Lazio;
  2. richiesta di uso del marchio Impresa Rosa Regione Lazio”, per le imprese del Lazio che hanno già ottenuto alla Data di Domanda la Certificazione di Parità di Genere (senza il contributo regionale previsto dal presente Avviso).

Il Formulario è disponibile on line a partire dalle ore 12:00 del 26 agosto 2024. L’invio della Domanda deve avvenire a partire dalle ore 12:00 del 28 agosto 2024 ed entro le ore 17:00 del 27 agosto 2025.  La Direzione Regionale mediante proprio provvedimento può anticipare la chiusura del termine per la presentazione delle Domande A – richiesta di contributo a seguito dell’esaurimento delle risorse finanziarie.

Scadenza: 27 agosto 2025

LAZIO TERRA DI CINEMA: PROMOZIONE DELLA CULTURA CINEMATOGRAFICA E AUDIOVISIVA NEL LAZIO

LAZIO TERRA DI CINEMA: PROMOZIONE DELLA CULTURA CINEMATOGRAFICA E AUDIOVISIVA NEL LAZIO

Cinema

 

Sostenere la realizzazione di progetti destinati ad attività culturali che promuovano la diffusione del cinema e del patrimonio audiovisivo da attuarsi sul territorio regionale nel corso del 2024.

E’ la finalità dell’avviso pubblico “Lazio terra di Cinema” approvato dalla Regione Lazio, per tramite della Direzione regionale “Affari della Presidenza, turismo,  cinema, audiovisivo e sport” , che si inserisce nel quadro delle azioni previste dal Piano Annuale degli interventi per il 2024, finanziato dalla Legge Regionale 2 luglio 2020, n. 5, e si inserisce nel più ampio obiettivo regionale di promozione e di potenziamento del sistema di offerta culturale e formazione del pubblico legati all’audiovisivo in continuità con gli altri interventi promossi dalla Regione negli anni precedenti.

Tra gli obiettivi principali, l’avviso si propone:

  • valorizzazione, crescita e “empowerment” delle competenze professionali, dei talenti e delle eccellenze della filiera creativa e dell’audiovisivo sul territorio regionale;
  • incremento e diversificazione del pubblico/spettatori;
  • innovazione nelle modalità di gestione e fruizione, anche facendo ricorso al digitale e alle nuove tecnologie;
  • attivazione di partnership con altri soggetti pubblici o privati, con particolare riferimento alla formazione nel settore ovvero alla capacità di produrre contenuti formativi;
  • rafforzare la capacità di fare ricorso a risorse altre, derivanti da eventuali Partner, da altre fonti di finanziamento pubblico e/o privato, da incassi derivanti dalla vendita di biglietti, abbonamenti o da proventi generati dall’attività festivaliera;
  • valorizzazione delle produzioni filmiche laziali nell’ambito di una più ampia programmazione;
  • accrescere la capacità di concorrere a valorizzare attrattori culturali finanziati con risorse regionali nella prospettiva di farne “attivatori socio-culturali”;
  • sostenere le tematiche green volte a migliorare l’impatto ecologico degli eventi culturali, prevedendo una premialità in sede di valutazione a quei progetti che privilegino l’impiego di mezzi, materiali e prodotti a basso impatto ambientale, nonché di consumi energetici ecosostenibili.
  • valorizzare e promuovere la cultura cinematografica in borghi e comuni del Lazio dove non vi sono sale cinematografiche.

Possono presentare domanda di partecipazione all’avviso i seguenti soggetti:

  • istituzioni pubbliche e private del Lazio

nonché

  • associazioni culturali
  • fondazioni
  • imprese
  • cineteche e mediateche.

I soggetti proponenti devono possedere i seguenti requisiti al momento della presentazione della domanda di partecipazione all’iniziativa:

  • operare nel settore del cinema, dell’audiovisivo e dell’editoria, con sede operativa e/o legale nel territorio laziale;
  • essere costituiti da almeno 3 anni a far data dalla pubblicazione sul BUR del presente avviso.

I soggetti privati proponenti, inoltre, non devono svolgere attività partitiche e/o politiche, e devono operare nel rispetto delle disposizioni in materia di obblighi contributivi.

I soggetti proponenti possono presentare una proposta progettuale in uno dei seguenti ambiti di intervento:

TIPOLOGIA A): Festival di cinema italiano, europeo o internazionale, caratterizzati da finalità di ricerca, originalità e promozione delle opere cinematografiche e audiovisive dei talenti nazionali e internazionali, che prevedano almeno un concorso a premio bandito e pubblicizzato attraverso i canali di promozione del festival stesso;

TIPOLOGIA B): Rassegne con Premio cinematografico e audiovisivo, finalizzate alla promozione della cultura cinematografica e audiovisiva e alla valorizzazione delle qualità artistiche delle opere e degli autori. Il Premio prevede, attraverso una selezione di progetti di opere cinematografiche, televisive e web, l’assegnazione, da parte di una giuria qualificata, di riconoscimenti a operatori del settore in relazione ad una specifica opera oppure ad una pluralità di opere;

TIPOLOGIA C): Eventi (convegni, workshops, ecc.) che riguardano l’evoluzione dell’industria audiovisiva, i contenuti, l’approccio del pubblico giovane alle nuove tendenze e tecnologie, nonché la promozione delle diversità delle espressioni culturali;

TIPOLOGIA D): Attività di educazione, di divulgazione, di diffusione e sensibilizzazione del pubblico sulla cultura audiovisiva tramite programmi educativi, mediante il ricorso all’uso di nuove tecnologie, anche al fine di prevenire il disagio sociale e la marginalizzazione.

Tutte le iniziative dovranno garantire il coinvolgimento del pubblico, ovvero dimostrare la capacità di attrarre e coinvolgere protagonisti/partecipanti attivi (artisti, operatori professionali, media, istituzioni, sponsor, etc.) e un considerevole numero di spettatori; garantire una significativa diffusione sui principali canali di comunicazione tradizionali e social, con presentazione dei report sui risultati raggiunti nelle eventuali precedenti edizioni. Saranno inoltre considerati inammissibili quei progetti che risultino beneficiari, anche solo parzialmente, di altri contributi concessi da parte della Regione Lazio per le medesime iniziative.

Tutte le iniziative finanziate, indipendentemente dall’entità del contributo assegnato, dovranno essere state realizzate o da realizzarsi dal 1° gennaio 2024 ed entro il 31 dicembre 2024.

I progetti per i quali si presenta la domanda, oltre a riferirsi inequivocabilmente ad una delle tipologie di intervento previste, non possono essere sezioni di altre manifestazioni e iniziative già esistenti e/o svolgersi nell’ambito delle stesse.

La Regione Lazio, come indicato nel citato Piano annuale 2024, sostiene le tematiche “green” volte a migliorare l’impatto ecologico degli eventi culturali, prevedendo una premialità in sede di valutazione a quei progetti che privilegino l’impiego di mezzi, materiali e prodotti a basso impatto ambientale, nonché di consumi energetici ecosostenibili.

L’istanza per la concessione del contributo, completa di tutta la documentazione richiesta, deve pervenire alla Regione esclusivamente, pena l’inammissibilità stessa, via PEC a partire dalle ore 12:00 del 1° luglio 2024 ed entro le ore 12:00 del 2 agosto 2024.

Scadenza: 2 agosto 2024

LAZIO CINEMA INTERNATIONAL – I EDIZIONE 2024

LAZIO CINEMA INTERNATIONAL – I EDIZIONE 2024

Cinema

 

L’intervento sostiene la produzione di Opere Audiovisive Internazionali, al fine di:

  • rafforzare e migliorare la competitività delle imprese di produzione cinematografica e il relativo indotto, anche mediante una più intensa collaborazione con i produttori esteri;
  • dare una maggiore visibilità internazionale alle destinazioni turistiche del Lazio, in particolare ai luoghi di pregio artistico e culturale oggi più marginali rispetto ad una domanda concentrata prevalentemente su Roma, e quindi rafforzare e migliorare la competitività del settore turistico.

La dotazione dell’Avviso è di 5 milioni di euro, per metà (2,5 milioni di euro) riservati alle Opere Audiovisive di Interesse Regionale.

L’intervento è destinato alle Imprese che sono PMI e sono Produttori Indipendenti Originari, come definiti dalla Legge Cinema, operando, tra l’altro, nel settore di “Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi” (codice ATECO 2007 59.11), e che sono titolari di diritti di sfruttamento dell’Opera agevolata, almeno per l’Italia.

I Beneficiari, alla Data invio della Domanda, devono avere un Patrimonio Netto pari o superiore a 40.000 euro, essere già iscritti al Registro delle Imprese ovvero ad un registro equivalente in uno Stato membro della UE, ma devono avere comunque, al più tardi al momento della richiesta della prima erogazione, residenza fiscale in Italia e una sede operativa nel Lazio. Il Beneficiario può essere una sola Impresa oppure possono esserci più Beneficiari per una stessa Opera.

I Beneficiari, inoltre, devono avere una “capacità finanziaria” adeguata a realizzare l’Opera, congiuntamente agli altri Coproduttori Qualificati, cioè, avere un rapporto almeno pari a uno tra:

  • la somma del Valore della Produzione Medio Caratteristico del o dei Coproduttori Qualificati, e
  • il Costo Complessivo della Produzione, al netto delle Coperture Finanziarie di Terzi reperite alla Data di invio della Domanda dai Coproduttori Qualificati e dell’importo della Quota di Compartecipazione dei Coproduttori non Qualificati.

È facoltà dei Beneficiari equiparare l’acquirente di diritti “in perpetuo” per lo sfruttamento economico diverso dalla proiezione nelle sale cinematografiche (prevendita diritti TV o Web) ad Altri Coproduttori o, in alternativa, considerare il corrispettivo di tale cessione una copertura finanziaria.

L’intervento è finalizzato a sostenere la realizzazione di Opere Audiovisive Internazionali, intendendo per tali:

  • Opere Cinematografiche Realizzate in Coproduzione Internazionale ai sensi dell’art. 3 del P.C.M. 11 luglio 2017 e che quindi abbiano la Quota Italiana e la Quota Estera compatibili con quanto stabilito dall’Accordo di Coproduzione tra l’Italia e lo Stato estero in questione;
  • Opere Cinematografiche Realizzate in Regime di Coproduzione Internazionale o Opere TV o Web di Produzione Internazionale ai sensi dell’art. 4 del P.C.M. 11 luglio 2017;
  • Opere TV o Web a cui è riconosciuta la nazionalità italiana ai sensi dell’articolo 2 del DPCM del 11 luglio 2017 e che abbiano sia la Quota Italiana sia la Quota Estera di Compartecipazione pari almeno al 20%.

In tutti i casi il o i Coproduttori Esteri e il o i Richiedenti non devono essere reciprocamente connessi tra loro da rapporti di controllo e/o di gestioni comuni e/o di altra natura, salvo il legame inerente alla realizzazione dell’Opera stessa o di singole Opere Audiovisive coprodotte in passato.

È ammissibile al massimo una Coproduzione per Beneficiario, che deve essere realizzata sulla base di un Contratto di Coproduzione. Al momento della presentazione della domanda, deve essere presentata almeno una Lettera di Intenti, sottoscritta dal o dai Richiedenti e da almeno un Coproduttore Estero.

Tutte le Opere devono essere comunque classificate come “prodotto culturale”, avendo ottenuto nell’ambito delle procedure di competenza del MIC l’eleggibilità culturale, che deve essere quantomeno richiesta al momento della presentazione della Domanda.

Le Opere Audiovisive agevolabili, inoltre:

  • non devono rientrare tra quelle escluse dalla Legge Cinema;
  • se Opere Cinematografiche, devono presentare una durata superiore a 52 minuti e un Costo Complessivo di Produzione pari almeno a 1.500.000 euro, a 750.000 euro per le opere prime e seconde, per le opere di giovani autori e per le opere di ricerca e formazione, e a 400 euro al minuto per i documentari.
  • se Opere Audiovisive TV o Web:
    • se Opere di Narrazione e Finzione Scenica (fiction), devono presentare una durata pari o superiore a 52 minuti e un Costo Complessivo di Produzione pari almeno a 2.000 euro al minuto;
    • se Opere di Animazione o Documentari, devono presentare un Costo Complessivo di Produzione pari almeno a 400 euro al minuto e una durata pari o superiore a 40 minuti, se Documentario (singolo o seriale), o a 24 minuti, se Opere di Animazione.

L’Inizio delle Riprese deve avvenire, pena la revoca dell’Aiuto concesso, entro 12 mesi dalla Data di Concessione.

I Costi Ammissibili sono quelli sostenuti dal o dai Beneficiari per la realizzazione dell’Opera Audiovisiva e sono pari alla somma dei:

  • Costi Ammissibili Diretti Territoriali;
  • Costi Ammissibili Diretti Extraterritoriali;
  • Costi Indiretti Forfettari calcolati nella misura del 15% dei costi per il personale compresi nei Costi Diretti Ammissibili.

I Costi Ammissibili Diretti corrispondono al Costo Eleggibile di Produzione sostenuto dal Beneficiario, per effetto della sua Quota di Compartecipazione, al netto quindi dell’eventuale Compartecipazione finanziaria di un altro Coproduttore (inclusi quelli che hanno acquisito in perpetuo i diritti TV o Web se considerati come tali). Le spese per produzioni appaltate (produzioni esecutive o assimilabili) sono ammissibili se adeguatamente rendicontate e pagate dal Beneficiario. Per i costi del personale si applicano i costi standard orari, una semplificazione che consente di ridurre gli oneri di rendicontazione.

I Costi Ammissibili Territoriali si calcolano applicando ai Costi Ammissibili Diretti uno dei due metodi di seguito indicati:

  • Girato Lazio: in proporzione al rapporto tra le giornate di ripresa, o le giornate di lavorazione nel caso delle Opere di Animazione, effettuate sul territorio della regione Lazio e quelle totali;
  • Speso Lazio: quota di spese sostenute nei confronti di soggetti fiscalmente residenti nella regione Lazio; tale metodo è obbligatorio per i documentari.

I Costi Ammissibili Diretti Extraterritoriali sono ammissibili nella misura massima del 25% di quelli Territoriali, in conformità alle previsioni dell’art. 54, comma 4 del Reg. (UE) 651/2014.

L’importo massimo dell’Aiuto concedibile ai sensi dell’art. 54 del Reg. (UE) 651/2014 per ogni singola Opera Audiovisiva non può superare il 50% dei Costi Ammessi e l’importo di 600.000 euro in valore assoluto, ed è così determinato:

  • un importo pari al 30% dei Costi Ammessi, incrementato al 35% nel caso in cui la minore tra Quota Italiana e Quota Estera sia pari o superiore al 20%, con un massimo pari a 360.000 euro in valore assoluto;
  • un ulteriore importo pari al 5% dei Costi Ammessi, se l’Opera Audiovisiva è ritenuta di Interesse Regionale, con un massimo pari a 80.000,00 euro in valore assoluto;
  • un ulteriore importo pari al 5% dei Costi Ammessi, se l’Opera Audiovisiva è ritenuta di Particolare Interesse Regionale, incrementato al 10% nel caso in cui la minore tra Quota Italiana e Quota Estera sia pari o superiore al 20%, con massimo pari a 160.000,00 euro in valore assoluto.

L’ammontare dell’Aiuto concesso è rideterminato in sede di erogazione a saldo, nel rispetto dei limiti di cumulo stabiliti dall’articolo 54 del Reg. (UE) 651/2014, con riferimento al rapporto fra la somma degli Aiuti Italiani e la Quota Italiana.

È riconosciuto inoltre un contributo De Minimis pari al 100% del costo del Revisore Legale per la certificazione obbligatoria con perizia giurata del rendiconto.

Le Opere ammissibili sono sottoposte alla valutazione della Commissione Tecnica di Valutazione, che ne valuta l’idoneità sulla base dei seguenti criteri:

  • qualità tecnica e originalità dell’Opera;
  • curricula o track record delle figure chiave (produttori e distributori, regista, autori soggetto, sceneggiatura ed eventuali altri autori già contrattualizzati);
  • rapporto fra la Copertura Finanziaria reperita alla Data della Domanda e il Costo Complessivo di Produzione;
  • ricaduta economica sulla filiera diretta/indiretta e sul sistema Lazio (rapporto fra Costi Ammissibili e Quota Italia);
  • Particolare Interesse Regionale: capacità dell’Opera di promuovere la conoscenza del territorio, della storia, della cultura e delle tradizioni del Lazio, al di fuori dell’area urbana di Roma, al fine di sostenere la competitività dei territori meno noti e riconoscibili dal grande pubblico.

Le Opere valutate idonee dalla Commissione Tecnica di Valutazione saranno finanziate in base alla graduatoria, eventualmente ridefinita in esito all’istruttoria, fino ad esaurimento della dotazione e tenuto conto della riserva per le Opere di Interesse Regionale.

Le richieste possono essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma a partire dalle ore 12:00 del 18 giugno e fino alle ore 17:00 del 19 luglio 2024.

Scadenza: 19 luglio 2024

FRESCO LAZIO

FRESCO LAZIO

 

Attivare misure di aiuto destinate agli operatori della ristorazionedella ricettività alberghiera con ristorazionedella trasformazione e del commercio per l’acquisto e il consumo di latte fresco del Lazio in modo tale da fornire un aiuto indiretto agli operatori che producono e trasformano il latte fresco del Lazio.

È questa la finalità dell’avviso pubblico approvato dalla Regione Lazio con una dotazione finanziaruia di 3 milioni di euro.

soggetti beneficiari, alla data di presentazione della domanda, devono essere operatori della ristorazione, della trasformazione e del commercio alimentare che esercitano l’attività, primaria o secondaria, nel territorio regionale afferente ai seguenti n. 21 codici ISTAT ATECO 2007:

  • 56.10.11 Ristorazione con somministrazione;
  • 56.10.12 Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole;
  • 56.10.20 Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto;
  • 56.10.30 Gelaterie e pasticcerie;
  • 56.10.41 Gelaterie e pasticcerie ambulanti;
  • 56.10.42 Ristorazione ambulante;
  • 56.10.50 Ristorazione su treni e navi;
  • 56.21.00 Catering per eventi, banqueting;
  • 56.29.10 Mense;
  • 56.29.20 Catering continuativo su base contrattuale;
  • 56.30.00 Bar ed altri esercizi simili senza cucina;
  • 55.10.00 Alberghi;
  • 55.20.52 Attività di alloggio connesse alle aziende agricole;
  • 10.71.10 Produzione di prodotti di panetteria freschi;
  • 10.71.20 Produzione di pasticceria fresca;
  • 10.52.00 Produzione di gelati senza vendita diretta al pubblico;
  • 47.11.10 Ipermercati;
  • 47.11.20 Supermercati;
  • 47.11.30 Discount di alimentari;
  • 47.11.40 Minimercati ed altri esercizi non specializzati in alimentari vari;
  • 47.29.10 Commercio al dettaglio di latte prodotti lattiero-caseari.

Tutti i soggetti beneficiari devono possedere i seguenti requisiti:

  1.  essere iscritti al Registro delle Imprese, istituito presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura competente per territorio; al fine di verificare l’appartenenza dell’impresa richiedente a uno dei codici ISTAT ATECO 2007 ammissibili, si farà riferimento esclusivamente al codice dell’unità operativa, o delle unità operative, localizzate nel Lazio, così come indicato nella visura della CCIAA competente. Per unità operativa s’intende il luogo dove viene effettivamente svolta l’attività imprenditoriale;
  2. essere in attività al momento della presentazione della richiesta di aiuto;
  3. non essere impresa in difficoltà ai sensi della normativa comunitaria sugli aiuti di stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà;
  4. non essere in situazioni di fallimento, liquidazione, concordato preventivo, amministrazione controllata o con in corso procedimenti che possano determinare una delle situazioni suddette;
  5. essere in regola con le norme in materia previdenziale e contributiva al momento della liquidazione del contributo ammissibile.

L’importo complessivo dei fondi messi a disposizione con il presente avviso è pari ad € 3.000.000,00. È stabilita una riserva finanziaria, pari a € 2.000.000,00, per le domande presentate dagli operatori in possesso di codici ATECO individuati all’art 5 del presente avviso e diversi dai seguenti:

  • 47.11.10 – Ipermercati;
  • 47.11.20 – Supermercati;
  • 47.11.30 – Discount di alimentari.

Il presente avviso e la gestione informatizzata delle domande è “a sportello”, ovvero le domande pervenute regolarmente e ritenute ammissibili, saranno valutate e liquidate, fino alla concorrenza del plafond economico sopra definito. Le singole domande saranno istruite in progressione, in base ai tempi di ricezione, senza attendere il completamento della raccolta delle domande ammissibili di aiuto.

L’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi da uno Stato membro a un’impresa unica non può superare € 300.000,00 nell’arco di tre esercizi finanziari antecedenti la verifica ai fini della concessione del contributo. Nel calcolo del plafond “de minimis” deve essere presa in considerazione sia l’azienda che ha richiesto l’agevolazione, sia l’eventuale insieme delle imprese collegate a questa che, sulla base della definizione riportata nell’articolo 2 comma 2 del Reg. (UE) n. 1308/2013, costituiscono l’“impresa unica”. Nel caso in cui gli acquisti ammissibili superino l’importo massimo concedibile in regime di “de minimis”, la parte eccedente sarà a carico del richiedente.

Le domande, complete di tutti gli elementi e la documentazione richiesta, devono essere presentate esclusivamente attraverso la procedura telematica a partire dalle ore 10.00 del 18 giugno 2024.

Scadenza: bando a sportello

CINEMA – AVVISO DISTRIBUTORI INDIPENDENTI

CINEMA – AVVISO DISTRIBUTORI INDIPENDENTI

In attuazione di quanto previsto dalla D.G.R. n. 87 del 1° marzo 2022 recante “Piano annuale degli interventi in materia di Cinema e Audiovisivo 2022”, con l’intento di sostenere e valorizzare i produttori indipendenti, la Regione Lazio ha approvato il presente avviso avente ad oggetto la concessione di contributi nella misura massima per ciascuna opera cinematografica di euro 50.000, fermo restando che ciascun distributore indipendente può̀ chiedere il contributo per massimo 3 opere cinematografiche complessive nell’ambito delle varie sessioni indicate all’art. 5.

Il contributo è concesso in regime di esenzione ai sensi dell’art. 54 del Regolamento U.E. n. 651/2014; per ciascuna opera cinematografica selezionata il contributo concedibile non potrà̀ superare l’80% delle spese ritenute ammissibili, come individuate dal presente avviso.

Le risorse complessivamente stanziate per la copertura finanziaria dei contributi da concedere con il presente avviso ammontano a euro 974.696.

La richiesta di contributo può̀ essere presentata esclusivamente dai distributori indipendenti, ai sensi di quanto definito nel presente avviso, che al momento di presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti:

  1. siano qualificabili come piccole e medie imprese (PMI);
  2. abbiano sede legale o operativa nel territorio regionale;
  3. siano regolarmente iscritte nel registro imprese con il codice ATECO J59.13;
  4. esercitino in modo continuativo, attività di distribuzione cinematografica e siano qualificabili come “distributori indipendenti”;
  5. abbiano un patrimonio netto, come desumibile dall’ultimo bilancio approvato e pubblicato, non inferiore ad euro 40.000, ridotto a euro 10.000 in caso di opere di cortometraggio.

I soggetti in possesso dei requisiti possono richiedere, con le modalità̀ di seguito meglio descritte, un contributo per le opere cinematografiche, incluse le opere di animazione, i documentari e i cortometraggi, che abbiano le seguenti caratteristiche:

  1. aver ottenuto, anche in via provvisoria, il riconoscimento della nazionalità italiana ai sensi di quanto indicato all’art. 5 della L. 220/2016, anche ove realizzate in coproduzione o compartecipazione internazionale;
  2. siano provviste di istanza di verifica, anche in via provvisoria, della classificazione dell’opera cinematografica ai sensi del D. Lgs. 7 dicembre 2017, n. 203;
  3. abbiano un piano di distribuzione che comprenda tutte le città capoluogo di provincia del Lazio e almeno 10 capoluoghi di Provincia al di fuori del Lazio;
  4. siano distribuite nelle sale cinematografiche nel seguente periodo: dal 3 maggio 2024 al 30 aprile 2025;
  5. siano distribuite per almeno 6 (sei) uscite in sala cinematografica nel corso di una settimana in caso di film lungometraggi; per i documentari e cortometraggi almeno 3 (tre) uscite nel corso di una settimana, così come certificato da idonea documentazione S.I.A.E. (es. borderò̀).

Ai fini del presente avviso viene considerata “uscita in sala” solo quella in sale cinematografiche, aperte al pubblico pagante; inoltre, si considera equivalente all’uscita in sala la partecipazione a Festival internazionali, indicati nell’Allegato n. 1 del presente avviso.

Non sono considerati invece equivalenti ad uscite in sala:

  • eventuali passaggi del film in rassegne, Festival nazionali non presenti nel sopra menzionato allegato, anteprime e altre proiezioni speciali;
  • diffusioni attraverso fornitori di servizi media audiovisivi, ivi incluse in ogni caso le piattaforme Tvod Sv.

Sono ammissibili a contributo esclusivamente le seguenti categorie di spesa, relative alle attività connesse alla distribuzione dell’opera nelle sale cinematografiche italiane:

  1. Edizione e stampa copie: a titolo esemplificativo si indicano le seguenti voci di spese:
    1. realizzazione master DCP con sottotitoli;
    2. stampa e verifica copie;
    3. costi di spedizione di materiale di proiezione, documentazione, materiali tecnici;
    4. importi dovuti alla S.I.A.E.;
    5. altri costi (da dettagliare).
  2. Marketing e materiali pubblicitari: a titolo esemplificativo si indicano le seguenti voci di spese:
    1. elaborazione e attuazione della strategia di marketing;
    2. produzione materiali pubblicitari;
    3. altri costi (da specificare);

    Nell’elaborazione e attuazione della strategia di marketing rientrano anche i costi relativi a:

    1. costi di marketing, incluso ricerche di marketing ed eventuali iniziative di co- marketing;
    2. agenzie di comunicazione, pubblicità e creatività;

    Nella produzione materiali pubblicitari rientrano anche i costi relativi a:

    1. produzione di trailers, promo e backstage;
    2. realizzazione del sito web e campagne promozionali sui social network;
    3. realizzazione materiale promozionale, inclusi materiali pubblicitari e grafici (elaborazione grafica, stampa, traduzione testi, cartonati, pannelli, brochure, addobbi cinema, gadget, materiale fotografico);
    4. duplicazione e trasporto di materiali pubblicitari.
  3. Promozione e ufficio stampa: a titolo esemplificativo si indicano le seguenti voci di spese:
    • partecipazione ad eventi e festival;
    • organizzazione anteprime;
    • ufficio stampa (responsabile – addetti);
    • proiezioni e conferenze stampa, pressbook, presskit;
    • costi rappresentanza per promozione;
    • altri costi (da specificare);

    Rientrano anche i costi relativi a:

    1. viaggio e ospitalità del cast artistico, delegati di produzione e rappresentanti della società di vendita in festival internazionali e mercati;
    2. acquisto spazi di proiezione nei mercati audiovisivi;
  4. Spazi pubblicitari: a titolo esemplificativo si indicano le seguenti voci di spese:
    • acquisto spazi pubblicitari;

    Rientrano anche i costi relativi a:

    1. acquisto spazi per pubblicità̀ offline e online, quotidiani, periodici e riviste di settore, radio, internet;
    2. acquisto spazi per pubblicità̀ tv terrestre (digitale e/o analogica), tv satellitare o altre;
    3. acquisto spazi per affissione;
    4. acquisto spazi per pubblicità̀ in sala cinematografica;
    5. altri costi (da specificare).
  5. costi sostenuti per la fideiussione.

È possibile presentare la richiesta di contributo, completa di tutta la documentazione richiesta e secondo le modalità previste dal seguente avviso in una delle seguenti sessioni temporali:

  1. prima sessione: dalle ore 12:00 del 13 maggio 2024 alle ore 12:00 30 agosto 2024;
  2. seconda sessione: dalle ore 12:00 del 9 settembre 2024 alle ore 12:00 del 23 dicembre 2024;
  3. terza sessione: dalle ore 12:00 del 14 gennaio 2025 alle ore 12:00 del 30 aprile 2025.

DONNE, INNOVAZIONE E IMPRESA

DONNE, INNOVAZIONE E IMPRESA

La Regione Lazio con questo Avviso sostiene l’innovazione dell’imprenditoria femminile, contribuendo insieme ad altre azioni regionali, nazionali ed europee a diffondere i valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale.

La parità di genere è il 5° obiettivo della Agenda 2030 dell’ONU ed è anzitutto una evidente questione di giustizia. Nessuno dovrebbe essere svantaggiato o discriminato sulla base del proprio genere. Ma nell’ambito delle politiche per la crescita, come sostenuto anche dalle istituzioni europee, la parità di genere è anche un motore di sviluppo economico e sociale.

L’intervento è destinato alle imprese che rientrano nei parametri dimensionali di PMI e sono imprese femminili. Per imprese femminili si intendono:

  • la lavoratrice autonoma donna;
  • l’impresa individuale la cui titolare è una donna;
  • la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale;
  • lo studio associato in cui il numero di donne associate rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale;
  • la società di capitale le cui quote di partecipazione siano possedute in misura non inferiore ai due terzi da donne e da Imprese Femminili e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne.

A ciascuna PMI femminile può essere finanziato un unico progetto.

Le PMI femminili devono avere, al più tardi al momento della richiesta di erogazione a saldo, una sede operativa nel Lazio in cui si svolge l’attività imprenditoriale oggetto del Progetto di Innovazione Aziendale agevolato.

Le PMI femminili devono possedere gli altri requisiti previsti per contrarre con la pubblica amministrazione.

L’Avviso sostiene l’introduzione di innovazioni di prodotto o dei processi aziendali, che siano nuove per la PMI femminile beneficiaria, ma non necessariamente per il mercato, e riguardino le 9 aree di specializzazione individuate dalla Smart Specialization Strategy regionale (“Scienze della Vita”, “Economia del Mare”, “Green Economy”, “Agrifood”, “Aerospazio”, “Sicurezza”, “Automotive e Mobilità Sostenibile”, “Patrimonio Culturale e Tecnologie della Cultura” e “Industrie Creative e Digitali”).

L’agevolazione è un contributo a fondo perduto, riconosciuto a titolo di de Minimis (Reg. (UE) 2023/2831) nella misura massima di 145.000 euro per singola PMI e con una percentuale sulle spese ammissibili dal 40% al 60%.

Sono ammissibili le spese necessarie per la realizzazione del Progetto e in particolare:

  • spese per investimenti materiali;
  • spese dei canoni SaaS, IaaS e Paas sostenute per l’adozione di nuove soluzioni digitali;
  • spese per know how, servizi e consulenze nella misura massima del 20 % delle precedenti voci a) e b);
  • spese per i costi del personale, generali e amministrativi, riconosciute nella misura forfettaria del 20% delle precedenti spese da rendicontare a), b) e c).

Le spese da rendicontare di cui alle voci a), b) e c) non devono risultare inferiori a 50.000 euro e quindi il costo totale del progetto, comprensivo dei costi riconosciuti a forfait, non può risultare inferiore a 60.000 euro.

I progetti devono essere conclusi e rendicontati entro 9 mesi dalla loro approvazione.

Le domande devono essere presentate tramite GeCoWEB Plus dalle ore 12:00 del 23 aprile alle ore 17:00 del 12 giugno.

L’avvio ad istruttoria dei progetti avviene mediante una graduatoria determinata sulla base dei criteri oggettivi di seguito riportati e inizialmente formata sulla base dei punteggi calcolati dalle medesime PMI femminili partecipanti. In sede di istruttoria saranno verificati i punteggi calcolati dalle imprese richiedenti.

La Commissione di Valutazione, con riferimento alle richieste risultate formalmente ammissibili e nel rispetto dell’ordine decrescente dei punteggi verificati, esprime le proprie valutazioni su:

  • coerenza della proposta progettuale con il carattere innovativo dei progetti sostenuti dall’avviso;
  • qualità della proposta progettuale, con riferimento alla sua fattibilità tecnica, alla rilevanza dei risultati attesi e al loro impatto rispetto le esigenze della PMI femminile proponente;
  • sostenibilità economica e finanziaria della proposta progettuale;
  • rilevanza innovativa e industriale della proposta progettuale.

Non sono considerati idonei i progetti valutati non adeguati con riferimento a ciascuno dei suddetti 4 criteri.

I progetti idonei sono quindi finanziati seguendo l’ordine decrescente dei punteggi verificati fino a esaurimento della dotazione finanziaria.

L’erogazione avviene a saldo in un’unica soluzione.

Scadenza: 12 giugno 2024

CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DEI PICCOLI COMUNI

CONTRIBUTI PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DEI PICCOLI COMUNI

Bene culturale emilia

La Regione Lazio sostiene Progetti realizzati in forma singola o aggregata dai Piccoli Comuni del Lazio, vale a dire quelli con una popolazione inferiore a 5.000 residenti, che prevedono il recupero di immobili di proprietà pubblica ed il loro utilizzo per:

  • l’ampliamento dell’offerta di taluni servizi a favore dei cittadini e della collettività attraverso centri multifunzionali;
  • l’erogazione di taluni servizi in ambito turistico, di promozione del territorio e delle produzioni agricole, agroalimentari e artigianali tipiche locali.

Il contributo è a fondo perduto e copre, insieme all’eventuale cofinanziamento del beneficiario, il 100% dei costi del progetto, fermo restando l’importo massimo di 400.000 euro per ciascun progetto e ciascun Piccolo Comune.

Il contributo per ciascun Progetto è concesso nella misura del 75% per sostenere gli investimenti, vale a dire i lavori per il recupero dell’immobile e gli acquisti delle dotazioni necessarie, e il 25% per avviare i servizi ivi offerti. Gli investimenti devono essere realizzati, pagati e rendicontati entro 24 mesi dalla data di concessione del contributo, mentre per sostenere e rendicontare i costi relativi all’avviamento dei servizi sono previsti altri 6 mesi.

L’invio della Domanda deve avvenire tramite GeCoWEB Plus a partire dalle ore 12:00 del 2 maggio 2024 e fino alle ore 17:00 del 3 luglio 2024.

Scadenza: 3 luglio 2024

Credito d’imposta per la quotazione delle PMI

Credito d’imposta per la quotazione delle PMI

Per le quotazioni avvenute nell’anno 2024 è possibile presentare le domande sino al 31 marzo 2025.

Cos’è

Il credito d’imposta sostiene le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo.

In attuazione dei commi da 89 a 92 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio 2018) le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione potevano usufruire di un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, fino a un massimo di 500.000 euro.

Con la legge di bilancio per l’anno 2021, legge 30 dicembre 2020, n. 178, art. 1 comma 230, la misura quotazione PMI era stata prorogata al 31/12/2021.

Con la legge di bilancio per l’anno 2022, legge 30 dicembre 2021, n. 234, art. 1 comma 46, la misura era stata prorogata al 31/12/2022 con parziale modifica delle condizioni (la copertura dei costi, per la quotazione nella misura del 50% delle spese sostenute, era consentita sino ad un importo massimo di 200.000 euro).

Con la legge di bilancio per l’anno 2023, legge 29 dicembre 2022, n. 197, art. 1 comma 395, la misura è stata prorogata al 31/12/2023 con modifica delle condizioni: le PMI che inizino una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo e che ottengano l’ammissione alla quotazione, possono richiedere un credito d’imposta pari al 50% dei costi di consulenza sostenuti, fino a un massimo di 500.000 euro.

Con il decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215 (“DL Proroghe”), convertito dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18, la misura è stata prorogata sino al 31 dicembre 2024 (costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2024 per le quotazioni avvenute nell’anno 2024) ed è possibile chiedere un credito di imposta pari al 50% sino ad un massimo di 500.000 euro.

Per le quotazioni avvenute nell’anno 2024 (con riferimento ai costi di consulenza sostenuti sino al 31 dicembre 2024) è possibile presentare le istanze a partire dal 1° ottobre 2024 sino al 31 marzo 2025.

Scadenza: 31 marzo 2025

CONTRIBUTO ENERGETICO ALLE MPMI DEI COMUNI DEL LAZIO MAGGIORMENTE COLPITI DAGLI EVENTI SISMICI DEL 2016

CONTRIBUTO ENERGETICO ALLE MPMI DEI COMUNI DEL LAZIO MAGGIORMENTE COLPITI DAGLI EVENTI SISMICI DEL 2016

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Contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, sostenuti dalle micro, piccole e medie imprese operanti nei Comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici del 2016, come individuati dall’ordinanza del Commissario straordinario per la ricostruzione 30 aprile 2020, n. 101, e quindi Accumoli, Amatrice, Borbona, Cittareale, Leonessa e Posta.

È questa la finalità dell’avviso pubblico approvato dalla Regione Lazio e gestito dalla società in house LAZIO Crea S.p.A. che stanzia complessivamente euro 800.000 in contributi da erogarsi alle M.P.M.I. dei suddetti Comuni.

L’aiuto non è subordinato alla presentazione di un programma di investimenti.

Beneficiarie del presente avviso sono le micro, piccole e medie imprese (M.P.M.I.), come definite nell’Allegato 1, operanti in tutti i settori economici ad eccezione di quelli appartenenti ai settori esclusi di cui all’Allegato 2 (entrambi gli allegati formano parte integrante e sostanziale del presente Avviso) che alla data di pubblicazione della deliberazione della Giunta regionale del Lazio n. 655/2022 (B.U.R. n. 64 del 2 agosto 2022), nonché alla data di presentazione della domanda di contribuzione, siano in possesso dei requisiti richiesti dall’avviso medesimo.

Il procedimento di concessione del contributo è a sportello, ovvero le richieste ammissibili all’esito dell’istruttoria sono finanziate nell’ordine cronologico di INVIO delle domande sulla piattaforma fino al termine previsto per la presentazione delle stesse o ad esaurimento della dotazione finanziaria dell’avviso. Il “Contributo energetico una tantum a favore delle imprese operanti nei comuni del cratere sismico” è un contributo a fondo perduto, finalizzato a contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico dei beneficiari ed è commisurato allo scaglione relativo alla potenza impegnata prevista dal contratto di fornitura energetica.

La bolletta del consumo energetico sulla quale verrà parametrato il contributo è quella relativa all’ultimo periodo fatturato antecedente la data di pubblicazione della deliberazione della Giunta Regionale n. 655 del 28 luglio 2022, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio n. 64 del 2 agosto 2022 e deve essere intestata all’impresa che richiede il contributo e relativa alla sede operativa per la quale si richiede il contributo. Qualora l’impresa richiedente abbia più di una Sede operativa in uno dei Comuni di cui all’ordinanza del Commissario straordinario per la ricostruzione 30 aprile 2020, n. 101, la stessa potrà presentare domanda di contributo per una sola delle predette Sedi.

Il contributo viene concesso nel rispetto delle disposizioni previste dal Regime de minimis (Reg. (UE) 1407/2013 – Reg (UE)1408/2013 – Reg (UE) 717/2014) applicabile al richiedente, in relazione al settore di operatività dell’Impresa, anche con riferimento alla capienza dei massimali ivi indicati. Pertanto, qualora i richiedenti abbiano percepito altri contributi “de minimis” nell’esercizio finanziario in corso e nei due precedenti, il cumulo di questi con il contributo erogato con il presente avviso non deve comportare il superamento del limite massimo di cui alle disposizioni vigenti in materia, pari ad € 200.000 per “impresa unica” come definita dal Regolamento Ue n. 1407 del 2013.

Il contributo previsto dal presente avviso è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche previste da norme comunitarie, nazionali e regionali che siano qualificate come aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 107, comma 1, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, nonché con contributi pubblici concessi in regime de minimis, purché il cumulo non comporti il superamento delle intensità di aiuto più elevate o importi di aiuti più elevati applicabili in base ai Regolamenti di esenzione o ad altre Decisioni della Commissione.

Il contributo previsto dal presente avviso è altresì cumulabile con altre provvidenze pubbliche che non siano qualificabili come aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 107, comma 1, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

La domanda dovrà essere presentata, a seguito della pubblicazione sul B.U.R. della Regione Lazio dell’Avviso, con le modalità di seguito descritte, a partire dal 4 dicembre 2023, ore 12.00 e pena l’esclusione, entro il 27 dicembre 2023, ore 12.00.

Scadenza: 27 dicembre 2023

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