Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Fondo per il sostegno alla transizione industriale

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023 definisce termini e modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro operante attraverso una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate.

È prevista l’applicazione delle diposizioni di favore recate dalla sezione 2.6 del “Quadro temporaneo” (comunicazione della Commissione europea 2023/C 101/03 concernente il Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 101/03 del 17 marzo 2023 e successive modifiche e integrazioni) e dagli articoli 14, 17, 38 e 47 del Regolamento generale di esenzione per categoria n. 651/2014 (GBER).

Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, commi 478 e 479, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

Le agevolazioni sono concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  • operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

I programmi di investimento devono perseguire almeno una delle seguenti finalità:

  • una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del Regolamento GBER.
  • un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.

I programmi di investimento devono essere volti al perseguimento, in via esclusiva, di un miglioramento in termini di tutela ambientale dei processi aziendali. Non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% rispetto alla situazione precedente all’intervento.

I suddetti programmi devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo, prevedere spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro ed essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una eventuale proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 mesi). Entro tale termine dovrà intervenire anche l’entrata in funzione e la piena operatività degli investimenti oggetto dei programmi di sviluppo agevolato.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 7 del Decreto del 21 ottobre 2022 relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  • Suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile)
  • Opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali)
  • Impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione
  • Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate

La misura ammette, inoltre, le spese per la formazione del personale. Nello specifico, sono ammesse:

  • spese di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza
  • Spese di personale

Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER e dalla sezione 2.6: “Aiuti a favore della decarbonizzazione» del “Quadro temporaneo” (sopra specificato).

In particolare:

  • Con riferimento agli investimenti relativi all’introduzione di misure tese al miglioramento dell’efficienza energetica, sono concesse agevolazioni, pari:
  • al 30% delle spese ammissibili, se tali spese sono state individuate confrontando i costi dell’investimento con quelli di uno scenario controfattuale in assenza dell’aiuto.

Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 15% per investimenti effettuati nelle zone a e del 5% per investimenti effettuati nelle zone c.

  • Qualora le spese ammissibili siano state determinate considerando il 100 % dei costi totali di investimento, l’intensità e le relative maggiorazioni vengono ridotte del 50%.
  • Qualora venga richiesta l’applicazione dalla sezione 2.6 del Temporary Framework, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e pari al 40% dei costi agevolabili se determinati come differenza tra i costi del progetto e i risparmi sui costi o le entrate supplementari, rispetto alla situazione in assenza degli aiuti, con meccanismo di Claw-back. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese e del 15% per investimenti in grado di ridurre il consumo energetico di almeno il 25%.

Qualora le spese ammissibili siano state determinate considerando il 100 % dei costi totali di investimento, l’intensità scende al 30%

  1. Con riferimento agli investimenti relativi all’installazione di impianti da autoproduzione, sono concesse agevolazioni, pari:
  • al 45% per gli investimenti nell’autoproduzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese;
  • al 30% per qualsiasi altro investimento. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese;
  1. Con riferimento agli investimenti relativi all’introduzione di misure tese ad un uso efficiente delle risorse, sono concesse agevolazioni, pari:
  • al 40% delle spese ammissibili. Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 15% per investimenti effettuati nelle zone a e del 5% per investimenti effettuati nelle zone c.
  • Per quanto concerne gli investimenti relativi al cambiamento fondamentale del processo produttivo le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto ed il valore dell’intensità è disciplinata dalla carta degli aiuti a finalità regionale in funzione della dimensione aziendale delle imprese richiedenti ed della zona oggetto di investimento.

Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento, in via telematica accedendo alla piattaforma predisposta da Invitalia.

Si prevede una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento.

Il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinabile sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali.

I risultati ottenuti a seguito della realizzazione degli investimenti, come individuati nella relazione tecnica economica, sono valorizzati mediante l’utilizzo di indicatori specifici in relazione a ciascuno dei diversi ambiti ambientali.

Laddove si presentino situazioni di parità di punteggio, sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto. La graduatoria finale sarà resa disponibile nella sezione dedicata sul sito internet del Soggetto Gestore, pubblicata entro 30 giorni dal termine finale per la presentazione delle domande di agevolazione.

Scadenza: 12 dicembre 2023

Scoperta imprenditoriale

Scoperta imprenditoriale

L’intervento, realizzato nell’ambito del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività 2021-27, sostiene progetti di ricerca e sviluppo, da realizzare nei territori delle Regioni meno sviluppate.

I progetti devono essere coerenti con le aree tematiche della Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero finalizzati a individuare traiettorie tecnologiche e applicative evolutive della stessa.

Con il decreto 13 luglio 2023 sono state rese disponibili risorse pari a 300 milioni di euro, a valere sull’Azione 1.1.4. del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027.

Una quota pari al 60 per cento delle predette risorse è riservata ai progetti proposti da PMI e da reti di imprese. Ai fini dell’accesso a tale riserva, i soggetti che propongono un progetto di ricerca e sviluppo in forma congiunta devono appartenere tutti alla categoria delle PMI, ad eccezione degli Organismi di ricerca, o devono realizzare il progetto mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete.

Nell’ambito della riserva in questione, una sotto riserva pari al 25 per cento della stessa è destinata alle micro e piccole imprese.

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda di agevolazioni, che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria (attività di cui all’art. 2195 del codice civile, numeri 1, 3 e 5), e i Centri di ricerca. Gli Organismi di ricerca possono essere co-proponenti di un progetto congiunto con i citati soggetti.

Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) nell’ambito delle aree tematiche e delle traiettorie di sviluppo definite dalla Strategia nazionale di specializzazione intelligente ovvero nell’ambito di altre aree tematiche e traiettorie di sviluppo non rientranti nella predetta Strategia, al fine di contribuire ad alimentare il processo di scoperta imprenditoriale e il conseguente adattamento evolutivo della stessa.

I progetti devono essere realizzati nei territori delle regioni meno sviluppate, prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 1 milione di euro e non superiore a 5 milioni di euro ed avere una durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 36 mesi. L’avvio delle attività progettuali deve avvenire successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e comunque entro 3 mesi dalla concessione delle stesse.

I progetti di ricerca e sviluppo devono essere realizzati in forma collaborativa, secondo in alternativa una delle seguenti modalità:

 

  1. progetto realizzato congiuntamente, che preveda:
  • un massimo di tre soggetti proponenti, ivi compresa l’impresa capofila;
  • almeno una micro, piccola o media impresa tra i soggetti proponenti;
  • che ciascuno dei soggetti proponenti sostenga almeno il 10 per cento dei costi ammissibili;
  • il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.
  1. progetto realizzato da una micro, piccola o media impresa ovvero da una piccola impresa a media capitalizzazione, che preveda la partecipazione di uno o più soggetti esterni all’impresa, indipendenti dalla stessa, che concorrano alle attività del progetto attraverso servizi di ricerca, prestazioni di consulenza alla ricerca e sviluppo e/o ricerca contrattuale, il cui valore sia almeno pari al 10 per cento dei costi complessivi ammissibili del progetto.

Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità massime di aiuto e delle soglie di notifica individuali stabilite, rispettivamente, dall’articolo 25 e dall’articolo 4 del regolamento GBER, nelle seguenti forme in concorso tra loro:

  • nella forma del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale pari al 50 per cento dei costi e delle spese ammissibili;
  • nella forma del contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili articolata come segue:
  1. 35 per cento per le imprese di piccola dimensione;
  2. 30 per cento per le imprese di media dimensione;
  3. 25 per cento per le imprese di grande dimensione.

Per gli Organismi di ricerca, le agevolazioni sono concesse esclusivamente nella forma di contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale pari al 60 per cento dei costi e delle spese ammissibili per attività di ricerca industriale e pari al 40 per cento dei costi e delle spese ammissibili di sviluppo sperimentale.

Dalle ore 10.00 del giorno 7 febbraio 2024 le imprese possono presentare, anche in forma congiunta, le domande di agevolazione per progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale d’importo compreso tra 1 e 5 milioni di euro.

La procedura di compilazione della domanda di agevolazione e della ulteriore documentazione allegata è resa disponibile nel sito internet del Soggetto gestore a partire dal 24 gennaio 2024.

Scadenza: Bando a sportello con invio dal 7 febbraio 2024

Servizi per l’innovazione: bando impresa digitale 2023

Servizi per l'innovazione: bando impresa digitale

Agevolare la realizzazione di progetti localizzati in Toscana, finalizzati a   sviluppare e rafforzare le capacità di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate nelle imprese, attraverso l’acquisizione di servizi per l’innovazione. È questa la finalità che persegue la Regione Toscana con il bando Servizi per l’innovazione Impresa digitale approvato con decreto dirigenziale 14630 del 30 giugno 2023 e successivamente modificato con decreto dirigenziale 18182 del 21 agosto 2023.

La giunta ha approvato gli indirizzi per l’adozione del bando, e il Catalogo dei servizi avanzati e qualificati per le imprese toscane (allegato 1G del bando) a cui esso fa riferimento, con delibera 717 del 26 giugno 2023.

Il bando è cofinanziato dal Programma regionale Fesr 2021-2027 in particolare con le risorse assegnate all’azione 1.1.3 “Servizi per l’innovazione” del programma, e rientra in Giovanisì il progetto della Regione Toscana per l’autonomia.

Concedere agevolazioni sotto forma di sovvenzione a fondo perduto e contributo in c/capitale erogato anche nella forma di voucher.

I soggetti destinatari/beneficiari del bando sono:

  • Micro, piccole e media imprse (Mpmi)
  • Professionisti
  • Forme associative con personalità giuridica, costituite da almeno 3 imprese/professionisti
  • Forme associative senza personalità giuridica costituite da almeno 3 imprese/professionisti.

I requisiti di ammissibilità devono essere in capo ai singoli soggetti.

I suddetti soggetti devono operare nei settori alle attività economiche del Manifatturiero e Turismo e Commercio come individuati nella delibera di giungta 643 del 28 luglio 2014 “Elenco delle attività economiche Ateco 2007 afferenti i due raggruppamenti di settori industria, artigianato, cooperazione e altri settori e turismo, commercio e cultura”.

Per la classificazione delle attività economiche rileva il possesso, alla data di presentazione della domanda, di uno dei codici Ateco di cui alla classificazione delle attività economiche Ateco Istat 2007 e successivi aggiornamenti, individuato come primario per la/le sede/sedi (sede legale e/o unità locale) destinataria/destinatarie dell’agevolazione e dei seguenti requisiti indicati nel bando.

Scadenza: bando a sportello, con apertura al 2 ottobre 2023 e fino ad esaurimento delle risorse.

L’agevolazione è concessa nella forma del contributo in c/capitale ai sensi dell’art 28 e 18 del Reg. (UE) n. 651/2014 ed erogato normalmente nella forma di voucher.

Sono inoltre previste le seguenti premialità quali incrementi d’intensità d’aiuto aggiuntivi a quelli indicati in tabella pari al 5% nel caso di progetti:

  1. che dimostrano incremento di occupazione in Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic);
  2. presentati da imprese femminili e giovanili;
  3. imprese con rating di legalità (con differenziazione in base alle stelle 1 stella 2%, 2 stelle 3% e 3 stelle 5% e con certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere;
  4. imprese localizzate
  • in comuni “interni”, classificati con delibera di giunta 199 del 28 febbraio 2022 paragrafo 4.4 dell’allegato A “Indirizzi strategie territoriali per le aree interne),
  • in aree montane
  • in aree di crisi di cui alla delibera 199 del 2 marzo 2015
  • in aree ex articolo 107.3c del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, di cui delibera 428 del 19 aprile 2022 “Presa d’atto delle disposizioni “Aiuti di Stato SA.101134 (2021/N) – Italia. Modifica della carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia 1º gennaio 2022-31 dicembre 2027”.

L’intensità d’aiuto non deve comunque essere complessivamente superiore al 70%.

Scadenza: bando a sportello, con apertura al 2 ottobre 2023 e fino ad esaurimento delle risorse.

Presentazione strategie di sviluppo locale e intervento SRG06: avviso pubblico per la seconda fase

Presentazione strategie di sviluppo locale e intervento SRG06: avviso pubblico per la seconda fase

La Regione ha approvato con decreto dirigenziale 11396 del 29 maggio 2023 il bando per la presentazione di strategie di sviluppo locale da attuare con l’intervento SRG06 – Feasr 2023-2027 (allegato A del decreto), dando avvio alla seconda fase di attuazione della sottomisura 19.1 “Sostegno preparatorio” del Programma di sviluppo rurale della Regione Toscana 2014-2022.

Questa misura ha la finalità, come previsto dall’art. 4 del Reg. (UE) n. 2020/2220, di sostenere nelle aree regionali Leader lo sviluppo delle capacità e delle azioni preparatorie dei Gruppi di azione locale (Gal) costituiti e costituendi, attraverso l’elaborazione e successiva attuazione delle strategie locali di tipo partecipativo (metodo Leader) a norma del nuovo quadro giuridico 2023-2027.

I territori elegibili al metodo Leader per il periodo di programmazione 2023-2027 sono quelli approvati con la delibera di giunta 201 del 6 marzo 2023 ed anche allegati al bando.

La procedura di selezione delle Strategie di sviluppo locale (Ssl) e dei relativi Gal proponenti attivata da Regione Toscana si articola in due fasi:

  • Prima fase: bando per valutazione di pre-ammissibilità (bando-prima fase) delle candidature dei Gal che intendano elaborare e attuare le strategie di Sviluppo locale (Ssl) 2023-27 attraverso il metodo Leader. La Regione Toscana, con decreto dirigenziale 6726 del 4 aprile 2023 aveva infatti approvato, nell’ambito della sottomisura 19.1 “Supporto preparatorio” del Psr Feasr 2014-2022, l’avviso pubblico-prima fase per raccogliere le manifestazioni d’interesse per individuare Gruppi di azione locale che intendono proporre strategie di sviluppo locale da attuare con l’intervento SRG06 “Leader – attuazione strategie di sviluppo locale” del Complemento per lo sviluppo rurale 2023-2027. La prima fase si è conclusa con l’esito del bando per la raccolta delle manifestazioni d’interesse da parte dei candidati Gruppi di azione locale: tutte le candidature pervenute hanno superato positivamente la verifica dei requisiti di pre-ammissibilità (decreto 11758 del 5 giugno 2023) effettuata da una Commissione di valutazione appositamente costituita.
  • Seconda fase: questo bando, aperto esclusivamente ai candidati che hanno superato positivamente la verifica di pre-ammissibilità, è finalizzato alla selezione, valutazione e approvazione delle Strategie che verranno presentate e successivamente attuate dai Gal con le risorse Feasr dell’intervento SRG06 “Leader – attuazione strategie di sviluppo locale” del Complemento di sviluppo rurale della Regione Toscana 2023-2027.

Sono ammessi a partecipare a questo bando i candidati Gal che hanno superato con esito positivo la verifica di pre-ammissibilità (decreto 11758 del 5 giugno 2023) condotta nel corso della prima fase della procedura di selezione:

  • Gal Consorzio Appennino Aretino
  • Gal Consorzio Lunigiana
  • Gal FAR Maremma
  • Gal Leader Siena
  • Gal MontagnAppennino
  • Gal Start
  • Terre Etrusche

Scadenza: 13 ottobre 2023, entro le ore 13.00

VALORIZZAZIONE DEI LUOGHI DELLA CULTURA DEL LAZIO – ANNUALITÀ 2023-2024

VALORIZZAZIONE DEI LUOGHI DELLA CULTURA DEL LAZIO – ANNUALITÀ 2023-2024

Quasi 5 milioni di euro da investire nella valorizzazione del patrimonio culturale del Lazio. È questa la dotazione finanziaria dell’avviso pubblico approvato dalla Regione Lazio e In attuazione del Piano annuale degli interventi in materia di servizi culturali regionali e di valorizzazione culturale approvato con DGR n. 399 del 27 luglio 2023.

L’avviso è rivolto a soggetti pubblici o privati, proprietari o gestori dei beni che intendano riqualificare i servizi culturali e gli altri luoghi della cultura non ancora finanziati per lavori di recupero, riallestimento, adeguamento, restauro o altri interventi finalizzati al miglioramento della accessibilità e fruibilità dei luoghi oltre che di valorizzazione con particolare attenzione nei confronti di persone con disabilità fisica, sensoriale o cognitiva.

Ciascun soggetto proprietario o gestore di luogo della cultura può presentare un’unica domanda di contributo e per un unico luogo della cultura.

I luoghi della cultura per i quali è possibile richiedere il contributo sono:

  • Musei e istituti similari, Biblioteche e Archivi storici di ente locale, regionali e di aziende o enti regionali accreditati nel 2023 rispettivamente:
  • nell’Organizzazione museale regionale (OMR) con determinazione G07687/2023;
  • nell’Organizzazione bibliotecaria regionale (OBR) con determinazione G07694/2023;
  • nell’Organizzazione archivistica regionale (OAR) con determinazione G07284 del 26/05/2023;
  • Musei e istituti similari, Biblioteche e Archivi storici di ente locale, regionali e di aziende o enti regionali:
  • non accreditati in OMR, OBR o OAR; in questo caso saranno ammissibili i soli progetti finalizzati al raggiungimento dei requisiti per l’accreditamento alle relative organizzazioni regionali come indicati negli Allegati del Regolamento regionale n 20 del 2020;
  • Aree archeologiche, Parchi archeologici e Complessi monumentali aperti al pubblico e di proprietà di soggetti pubblici, o assegnati a soggetti pubblici per un periodo non inferiore a 10 anni dalla data di presentazione della domanda;
  • Musei, Biblioteche e Archivi storici di proprietà di soggetti privati (inclusi gli enti ecclesiastici) solo se accreditati nel 2023 nell’ OMR, nell’ OBR e nell’OAR;
  • Luoghi di cui ai precedenti punti, ancora da istituire, di proprietà di enti locali o assegnati a enti locali per un periodo non inferiore a 10 anni dalla data di presentazione della domanda. In questo caso saranno ammissibili a finanziamento i soli progetti finalizzati all’apertura dei luoghi, e di cui sia disponibile il progetto esecutivo delle opere necessarie.

Sono esclusi i luoghi della cultura presenti nel Comune di Roma Capitale.

Le proposte progettuali, relative ai suindicati luoghi della cultura potranno prevedere i seguenti tipi di intervento:

  • Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia e opere di restauro e risanamento conservativo ai sensi del D.P.R. 380/2001;
  • Interventi finalizzati al miglioramento dell’accessibilità e fruibilità dei luoghi, con attenzione nei confronti di persone con disabilità fisica, sensoriale o cognitiva;
  • Interventi di adeguamento, allestimento e arredo di spazi espositivi e di accoglienza (servizi di accoglienza e informazione, messa in sicurezza, collegamento wi-fi, spazi per attività educative, spazi per iniziative di interesse della comunità, servizi informatici, caffetterie);
  • Interventi di sostegno allo sviluppo di tecnologie digitali per la fruizione dei luoghi della cultura (come ad es. visite virtuali realizzate in remoto da parte di musei, archivi e biblioteche; acquisto di strumentazione hardware e software, di piattaforme online per lo sviluppo di attività in streaming, di dispositivi per realizzazione e fruizione di realtà virtuale e aumentata), di riorganizzazione dei sistemi di comunicazione interna ed esterna;
  • Interventi di impiantistica, con particolare riferimento agli impianti che garantiscono la sicurezza e la tutela del patrimonio posseduto, oltre a quella del personale e degli utenti (impianti di videosorveglianza, impianti antintrusione, impianti antincendio, impianti per il trattamento della qualità dell’aria e l’igienizzazione ecc.);
  • Interventi di restauro su beni culturali mobili e superfici decorate di beni architettonici (art. 29 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004: restauro di dipinti, sculture, affreschi, ecc.);
  • Interventi di arte contemporanea: progettazione, realizzazione e posa in opera di produzioni artistiche da realizzare all’interno dei luoghi della cultura negli spazi interni o negli spazi loro antistanti.

Le opere d’arte dovranno avere le seguenti caratteristiche:

  • ispirarsi/richiamare i valori storico-culturali e i caratteri paesaggistici locali e comunque il tematismo specifico del luogo della cultura di riferimento;
  • avere carattere permanente, attraverso l’uso di materiali (non deperibili o rinnovabili) che garantiscano la durata nel tempo;
  • essere collocate in spazi idonei a garantirne la conservazione in sicurezza e la fruibilità pubblica.

Le risorse in conto capitale disponibili sul capitolo U0000G14509: EE.FF. 2023 e 2024 che finanziano il presente avviso ammontano complessivamente a euro 4.925.541,29.

Il contributo concedibile al singolo progetto non potrà superare l’80% del costo complessivo ammissibile dell’intervento se la richiesta è avanzata da soggetti pubblici ovvero il 50% del costo complessivo ammissibile nel caso di richiesta avanzata da soggetti privati. In entrambi i casi l’importo massimo del contributo concedibile non potrà superare il tetto di € 200.000,00.

Per le richieste avanzate da Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti o da Comuni in stato di dissesto finanziario dichiarato il contributo regionale concedibile potrà essere pari al 100% del costo complessivo ammissibile dell’intervento, fermo restando il tetto massimo di € 200.000,00.

Scadenza: 2 ottobre 2023

Manifestazione di interesse per l’integrazione dei programmi di ricerca

Manifestazione di interesse per l'integrazione dei programmi di ricerca

Con delibera di Giunta regionale n. 1414 del 7 agosto 2023, la Regione Emilia-Romagna intende sostenere le attività di cooperazione dell’Ecosistema regionale dell’innovazione con gli altri Stati membri dell’Unione Europea, i paesi dell’allargamento e del vicinato, le regioni ultra periferiche dell’UE, i Balcani occidentali, dell’Area adriatico-ionica e del Bacino mediterraneo e la Turchia nell’ambito dell’IPA.

Possono partecipare i Laboratori e Centri per l’innovazione accreditati A, B, C, D, i Clust-ER regionali e le Associazioni Big Data e Muner, i soggetti gestori dei Tecnopoli, le imprese (micro, piccole, medie e grandi) con sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna.

Il contributo massimo concedibile per la sezione A è pari a 15.000,00 euro, per la sezione B è pari a 25.000,00 euro.

La dotazione complessiva del bando è di 835.000,00 euro

Sono previste due linee di finanziamento:

Linea A: formulazione di nuovi progetti da candidare a programmi di finanziamento nell’ambito di programmi a gestione diretta della Commissione Europea e delle proprie Agenzie (a titolo di esempio si segnalano: Horizon Europe, ERC, Life, Digital Europe, Creative Europe, ecc.);

Linea B: attività di cooperazione con soggetti delle aree indicate nell’incipit del presente articolo, che prevedano almeno 2 partner coinvolti finalizzata a realizzare attività di ricerca congiunte, consistenti nell’ampliamento, a livello internazionale attraverso azioni collaborative, dei progetti di ricerca in corso o già finanziati e realizzati negli ultimi 3 anni, nell’ambito delle politiche regionali della ricerca.

È possibile presentare domanda su entrambe le linee, con iniziative che prevedano azioni coordinate a valere su ciascuna di esse.

Scadenza: 10 ottobre 2023

Bando non competitivo per Punti Digitale Facile

Bando non competitivo per Punti Digitale Facile

È aperto fino al 16 ottobre 2023, alle ore 18:00, il bando non competitivo di Regione Emilia-Romagna che investe 8,7 milioni del PNRR (su una dotazione nazionale complessiva di 135 milioni), rivolto a Comuni ed Unioni di Comuni, per presentare progetti che coinvolgano le biblioteche, i laboratori aperti dove presenti, eventuali spazi comunali o del terzo settore per l’apertura di 199 centri per la facilitazione digitale (Punti Digitale Facile).

I punti di facilitazione previsti devono essere realizzati entro il 2025 e raggiungere 160mila cittadini online o in presenza, da soli o in gruppo, per arrivare a 250mila negli anni successivi. I Punti offriranno laboratori, corsi online e sportelli, rivolti in particolare alle categorie più svantaggiate.

Scopo della creazione dei Punti Digitale Facile è l’alfabetizzazione digitale dei cittadini, ma anche la loro inclusione e integrazione, fino alla nascita di vere comunità digitali, con un’attenzione particolare a soggetti che potenzialmente partono da condizioni svantaggiate: anziani, stranieri, donne, residenti in aree montane o periferiche.

Attraverso il bando verranno aperti sportelli presso i comuni, presso enti del terzo settore e anche recuperando analoghe iniziative già attivate nel corso degli anni, corsi online o laboratori di persona.

Il terzo settore potrà essere coinvolto anche in un percorso di confronto e co-progettazione per garantire una maggior integrazione del progetto con le realtà già presenti nei territori; consentirà inoltre di intercettare più agevolmente gli utenti nei luoghi che già frequentano valorizzando ulteriormente i tanti spazi di aggregazione presenti.

Scadenza: 16 ottobre 2023, alle ore 18.00.

PNRR Borghi

PNRR Borghi

Si potranno richiedere fino alle ore 18.00 del 29 settembre 2023 i contributi previsti dal bando “Imprese Borghi”, promosso dal Ministero della Cultura e gestito da Invitalia.

La proroga è stabilita nel Decreto SG n. 933 del 23 agosto 2023.

La dotazione finanziaria iniziale è pari a 188 milioni di euro, previsti dal PNRR, Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”.

L’incentivo punta a favorire il recupero del tessuto economico-produttivo di 294 borghi italiani, attraverso il finanziamento di progetti imprenditoriali, presentati da PMI che puntino principalmente a due finalità: la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli Comuni e la sostenibilità ambientale.

Sono finanziabili le iniziative imprenditoriali coerenti con le citate finalità, per un valore massimo di 150.000 euro, che siano eco-compatibili (basso impatto ambientale, efficienza energetica, riciclo di prodotti, ecc.) e che possano aumentare l’attrattività dei piccoli Borghi offrendo servizi e prodotti sia per la popolazione locale che per i visitatori.

Le agevolazioni consistono in un contributo a fondo perduto, per un importo massimo pari a 75.000 euro, nella misura massima del 90% dei programmi di spesa ammissibili, elevabile al 100% per imprese da costituirsi o con una prevalente titolarità di giovani e/o donne.

La misura si rivolge a soggetti già costituiti o da costituire nelle forme di ditte individuali, micro, piccole e medie imprese, enti del terzo settore, organizzazioni profit e non profit e persone fisiche che intendano realizzare attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, che valorizzino i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.

Scadenza: 29 settembre 2023

1st EU Algae Awareness Summit

1st EU Algae Awareness Summit

Dal 5 al 7 ottobre 2023, la Commissione europea, il governo francese e la Global Seaweed Coalition ospiteranno a Parigi il primo Summit di sensibilizzazione sulle alghe dell’UE, con il sostegno dell’Istituto Oceanografico della Fondazione Principe Alberto I di Monaco.

Il vertice darà il via a un processo di sensibilizzazione delle amministrazioni degli Stati membri dell’UE e del pubblico sui vari benefici che la coltivazione delle alghe può apportare alle economie nazionali e regionali, alle persone e alla rigenerazione del nostro oceano.

Gli obiettivi principali dell’evento sono:

  • aumentare la consapevolezza sociale sulle alghe e sui prodotti a base di alghe
  • stimolare la domanda di tali prodotti
  • stimolare lo sviluppo del settore delle alghe nell’UE.

La partecipazione alle prime due giornate sarà solo su invito; la terza giornata sarà aperta al pubblico.

EUI@EURegionsWeek: All the knowledge cities need for green transition

EUI@EURegionsWeek: All the knowledge cities need for green transition

Il 10 ottobre 2023, a Bruxelles, si svolgerà l’evento, EUI@EURegionsWeek: All the knowledge cities need for green transition, organizzato dall’ European Urban Initiative.

Lo scopo dell’evento è quello di introdurre Portico, la piattaforma europea di conoscenza urbana sviluppata da European Urban Initiative (EUI) e finanziata dall’Unione Europea, per sostenere una migliore progettazione, attuazione e integrazione delle politiche e delle strategie urbane.

Durante l’incontro saranno raccolti i contributi del pubblico sulle loro esigenze di sviluppo delle capacità e delle conoscenze per attuare la transizione verde.

Per partecipare è necessaria la registrazione.

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