Sostegno della transizione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna – Anno 2025

Sostegno della transizione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna - Anno 2025

adi-goldstein-eusvweosble-unsplash

Con delibera di Giunta regionale n. 307 del 3 marzo 2025, la Regione Emilia-Romagna intende favorire,  con il supporto dei soggetti appartenenti alla rete regionale per la transizione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna, l’adozione, da parte delle imprese emiliano-romagnole, delle più moderne soluzioni e tecnologie digitali finalizzate ad incrementare la flessibilità e adattabilità, la sicurezza, l’efficienza e la produttività di tutti o di parte dei processi organizzativi, produttivi e di servizio della loro catena del valore e delle filiere in cui esse operano nonché a favorire l’innovazione dei prodotti e l’adozione di modelli di business attenti agli impatti ambientali e sociali delle attività svolte, con riferimento, a titolo esemplificativo, alla minimizzazione degli spechi di materia prima e degli scarti nell’ottica delle economia circolare, alla riduzione dei consumi energetici da fonti fossili e delle emissioni e in atmosfera, all’attenzione benessere dei lavoratori e al miglioramento della qualità della vita lavorativa attraverso la riduzione della monotonia e del carico di lavoro gravoso tramite l’automazione intelligente.

Possono presentare domanda di contributo, ai sensi del presente bando, i soggetti, gli enti e le organizzazioni iscritti nel Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (REA) delle CCIAA competenti per territorio, che svolgono una attività economica sia con le forme giuridiche tipiche delle imprese (soggetti iscritti nel registro delle imprese aventi qualsiasi forma giuridica) che nelle forme diverse da queste ultime (soggetti iscritti nel REA ma non nel registro delle imprese) , ad esclusione dei soggetti pubblici e/o a partecipazione pubblica.
I soggetti possono esercitare l’attività in qualsiasi settore economico.
Non sono ammissibili i soggetti che esercitano esclusivamente l’attività nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.

  • Introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche di base finalizzate a favorire un primo passo verso la digitalizzazione delle funzioni aziendali
  • Introduzione/implementazione/adattamento di soluzioni tecnologiche avanzate, quali ad esempio le tecnologie abilitanti previste nel piano nazionale impresa 4.0 (Internet delle cose, Big data analytics, Integrazione orizzontale e verticale dei sistemi, Simulazioni virtuali, Robotica, Cloud computing, Realtà aumentata, Stampanti 3d, Cybersecurity) e/o le più recenti tecnologie

Gli interventi dovranno avere una dimensione finanziaria non inferiore a 20.000,00 euro, I.V.A. esclusa.

Le risorse disponibili per finanziare i progetti presentati, sono pari a complessivi 25.000.000 di euro.

Il contributo previsto nel presente bando verrà concesso a fondo perduto nella misura massima pari al 40% della spesa ritenuta ammissibile incrementata di 7 punti percentuali nel caso in cui ricorra una delle premialità previste nel bando. Il contributo complessivo concedibile non potrà superare l’importo massimo di 90.000 euro

Le domande di contributo dovranno essere trasmesse dalle ore 10.00 del giorno 15 aprile 2025 alle ore 13.00 del giorno 28 aprile 2025.

Scadenza: 28 aprile 2025

Museo di Impresa – Domanda di contributo

Museo di Impresa - Domanda di contributo

scott-graham-5fnmwej4taa-unsplash

Domanda per la concessione di un contributo a fondo perduto a sostegno delle imprese che vogliano realizzare o anche solo riqualificare il proprio museo di impresa. Il contributo è pari al 100% delle spese ammissibili. Importo massimo euro 50.000,00 a fronte di un investimento minimo di euro 10.000,00. Le risorse complessivamente stanziate ammontano ad euro 500.000,00

Le imprese iscritte al registro imprese di qualunque forma giuridica e settore economico, anche in aggregazione, sono esclusi i liberi professionisti, le associazioni, i comitati, le fondazioni.

Requisiti di partecipazione:

  • Aver già ottenuto il riconoscimento di Museo di Impresa da parte di Regione o aver presentato domanda per il riconoscimento medesimo;
  • avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza), soci e tutti i soggetti indicati all’art. 85 del D.lgs. 06/09/2011, n. 159 per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del medesimo D. Lgs. 06/09/2011, n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia);
  • non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Regione Lombardia riconosce i musei d’impresa e sostiene le imprese lombarde che costituiscono un proprio museo di impresa per salvaguardare il patrimonio tecnico-industriale, per diffondere la conoscenza della storia e della cultura del lavoro e dell’industria regionali e per valorizzare le storie imprenditoriali di eccellenza (legge regionale 19 febbraio 2014, n. 11 “Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività”, art. 5 ter).

I criteri per il riconoscimento dei musei di impresa e i criteri del bando “Musei di impresa – Contributo in conto corrente e capitale per i musei d’impresa” sono stati approvati con delibera di Giunta regionale n. 3577 del 9 dicembre 2024, disponibile in allegato.

Sovvenzione a fondo perduto. Progetti finanziabili: – realizzazione o riqualificazione degli spazi espositivi e degli allestimenti, anche digitali; – promozione; – collaborazione con Istituti scolastici, Università e Istituzioni culturali (attraverso l’attivazione di borse di studio e/o progetti di collaborazione istituzionale). Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, le spese devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2025 ed i progetti finanziati dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2025, e

rendicontati entro il 28 febbraio 2026. Può essere richiesto l’anticipo del contributo pari al 50% del finanziato, a fronte di garanzia fideiussoria.

Si presenta domanda attraverso la piattaforma dal 6 marzo 2025 ore 10,00 ed entro il 6 maggio 2025 ore 12,00.

Scadenza: 6 maggio 2025

Fondo speciale di garanzia per l’accesso al credito

Fondo speciale di garanzia per l'accesso al credito

La Regione Emilia-Romagna ha assegnato 4,8 milioni di euro di Fondi europei – Pr Fesr 2021-2027 per alimentare la sezione speciale Emilia-Romagna del Fondo di Garanzia per le P.m.i, già istituita nel corso della passata programmazione e gestita dal Ministero delle imprese e del made in Italy. Il nuovo accordo è stato siglato con l’obiettivo di rendere possibile e più veloce per aziende e professionisti regionali il reperimento di liquidità per realizzare investimenti.

Con il Fondo di garanzia Special-ER per le piccole e medie imprese, sarà possibile riassicurare gli investimenti delle Pmi emiliano romagnole fino al 90% della quota garantita dai Consorzi Fidi, rendendo più facile l’accesso al credito da parte di aziende e professionisti.

Possono accedere al Fondo le PMI: le micro, piccole e medie imprese, così come definite dalla vigente normativa comunitaria, iscritte al Registro delle imprese e i professionisti: le persone fisiche titolari di partita IVA esercenti attività di impresa, arti o professioni.

Le operazioni finanziarie sostenute riguardano gli investimenti necessari per avviare progetti di sviluppo aziendale, come le fasi iniziali dell’attività, l’espansione e il rafforzamento della capacità produttiva nonché la competitività sul mercato, campagne di marketing, ingresso in nuovi mercati, realizzazione di nuovi prodotti, conseguimento di nuovi brevetti. Sarà inoltre possibile agevolare interventi in ambito energetico per l’efficientamento delle imprese e/o la produzione di energie rinnovabili. Tutti gli investimenti devono essere riferiti a progetti avviati in Emilia-Romagna.

Il Fondo Special-ER non ha una precisa scadenza, ma è attivo fino ad esaurimento delle risorse. Per fare domanda di finanziamento è necessario rivolgersi a uno dei consorzi fidi convenzionati con il Ministero delle imprese e del made in Italy.

Scadenza: 31 dicembre 2029

Mini contratti di sviluppo

Mini contratti di sviluppo

annie-spratt-qckxruozjrg-unsplash

I termini per la presentazione delle domande si aprono il 5 febbraio e si chiudono l’8 aprile 2025.

I mini-contratti di sviluppo sono uno strumento agevolativo, introdotto dal decreto 12 agosto 2024, volto a sostenere la realizzazione di investimenti nell’ambito della piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP).

L’intervento è volto a promuovere programmi di investimento di importo non inferiore a 5 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro, realizzati dalle imprese, anche di grandi dimensioni, sulle aree territoriali previste dal Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale (PN RIC) 2021-2027. e rispondenti alle finalità e agli ambiti tecnologici STEP.

Le risorse destinate all’attuazione dell’intervento sono pari a 300 milioni di euro, articolati come segue:

  • 100 milionii di euro a valere sulle risorse dell’OP 1 del PN RIC 2021–2027, destinate a sostenere la realizzazione dei piani di investimento presentati da PMI;
  • 200 milioni di euro a valere sulle risorse dell’OP STEP del PN RIC 2021–2027, destinati a sostenere la realizzazione dei piani di investimento presentati da PMI e da imprese di grandi dimensioni.

L’importo potrà essere incrementato da successive ulteriori assegnazioni di risorse finanziarie, anche di provenienza regionale.

Per la gestione della misura, il Ministero si avvale dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia (di seguito Agenzia o Soggetto gestore) sulla base di apposita Convenzione.

I piani di investimento ammissibili alle agevolazioni sono quelli che, attraverso lo sviluppo e/o la fabbricazione delle tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP o lo sviluppo della relativa catena del valore, dovranno essere in grado di favorire la sicurezza degli approvvigionamenti nonché la resilienza e la produttività del sistema.

In particolare, i piani di investimento dovranno riguardare i seguenti settori:

  • tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech;
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette;
  • biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici.

Nello specifico, i piani di investimento suddetti dovranno avere ad oggetto i seguenti ambiti produttivi:

  • a1) tecnologie riportate in allegato I al decreto 12 agosto 2024;
  • a2) medicinali riportati in allegato II al decreto 12 agosto 2024:
  • a3) materie prime critiche riportate in allegato III al decreto 12 agosto 2024;
  • a4) componenti e i macchinari specifici utilizzati primariamente per la produzione delle tecnologie di cui alla lettera a.1) o delle biotecnologie, compresi i medicinali critici, di cui alla lettera a2). Ai fini del decreto in argomento, i componenti e i macchinari specifici si intendono utilizzati primariamente per la produzione dei predetti beni qualora almeno il 50% (cinquanta percento) del fatturato generato dal programma sarà realizzato con imprese che producono le richiamate tecnologie o le richiamate biotecnologie, compresi i medicinali critici;
  • a5) servizi essenziali e specifici per la fabbricazione dei prodotti di cui alle lettere a1) e a2), come individuati in allegato IV al decreto 12 agosto 2024.

I piani di investimento devono contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione e/o garantire l’apporto di elementi innovativi, emergenti e all’avanguardia con un notevole potenziale economico.

Caratteristiche dei programmi di investimento

  • dimensione finanziaria degli investimenti ammissibili: può variare da un minimo di 5 milioni di euro ad un massimo di 20 milioni di euro,
  • oggetto del piano di investimento: deve riguardare un’unica unità produttiva, che deve essere ubicata nelle Regioni meno sviluppate, ammissibili all’intervento del PN RIC 2021 – 2027 (Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna);
  • durata dei programmi di investimento: dovranno essere conclusi entro 36 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, termine prorogabile per un periodo massimo di dodici mesi, ferma restando la compatibilità con i termini connessi all’utilizzo delle risorse del PN RIC 2021-2027;
  • piano occupazionale connesso alla realizzazione dell’investimento: dovrà prevedere un incremento del numero degli occupati, che comprenda anche l’assunzione di occupati qualificati.

Ulteriori requisiti devono essere rispettati dai predetti piani ai fini dell’osservanza della disciplina unionale in materia di aiuti di Stato applicabile e di quanto specificatamente previsto per l’utilizzo dei fondi del PN RIC 2021-2027; in merito a tale ultimo aspetto si evidenzia in particolare il rispetto del principio “non arrecare un danno significativo” (DNSH) e la conformità alla normativa ambientale nazionale e unionale applicabile. Inoltre, i piani di investimento non devono riguardare i settori esclusi dall’ambito di intervento del FESR e dall’applicabilità del Regolamento GBER, come riportati nell’allegato V.

Piani ammissibili

  • la creazione di una nuova unità produttiva;
  • l’ampliamento della capacità di produzione di un’unità produttiva esistente;
  • la riconversione di un’unità produttiva esistente, intesa quale diversificazione della produzione per ottenere prodotti che non rientrano nella stessa classe (codice numerico a quattro cifre) della classificazione delle attività economiche ATECO 2007 dei prodotti fabbricati in precedenza;
  • la ristrutturazione di un’unità produttiva esistente, intesa quale cambiamento fondamentale del processo produttivo esistente attuato attraverso l’introduzione di elementi innovativi, emergenti e all’avanguardia con un notevole potenziale economico.

Le spese ammissibili debbono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite dagli articoli 2423 e seguenti del codice civile, nella misura necessaria alle finalità del programma di investimento oggetto della richiesta di agevolazioni.

Dette spese riguardano:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, nei limiti del 10 per cento del complessivo investimento produttivo ammissibile;
  • opere murarie e assimilate, nei limiti del 40 per cento del complessivo investimento produttivo ammissibile;
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica. Rientrano in tale categoria le spese per la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o di impianti di cogenerazione (ad eccezione delle connesse opere murarie) destinati a soddisfare i fabbisogni dell’unità produttiva oggetto di intervento e dimensionati alle esigenze della medesima;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le imprese di grandi dimensioni tali spese sono ammissibili fino al 50 per cento dell’investimento complessivo ammissibile.

Le agevolazioni concedibili possono assumere la sola forma del contributo a fondo perduto. In termini di intensità massime riconoscibili si applica quanto previsto dall’art. 14 del Regolamento GBER, nel rispetto dei limiti delle intensità previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale, e dall’art. 18 del medesimo Regolamento GBER per le sole spese relative a consulenze.

Le percentuali sono le seguenti:

  • piccole imprese: 55%;
  • medie imprese: 45%;
  • imprese di grandi dimensioni: 35%.

I termini per la presentazione delle domande si aprono il 5 febbraio e si chiudono l’8 aprile 2025.

Scadenza: 8 aprile 2025

Prende il via la Misura 3

Prende il via la Misura 3

Importanti novità per tutte le imprese nate con il sostegno del programma Mip – Mettersi in proprio. Dal 20 gennaio 2025, e fino ad esaurimento delle risorse stanziate dal Fondo Sociale Europeo, grazie alla Misura 3, neoimprese e lavoratori autonomi attivi e costituiti grazie ai Servizi di accompagnamento del Programma Mip – Mettersi in proprio possono presentare domanda di contributo a Finpiemonte, a parziale copertura dei costi collegati all’avvio delle attività e al loro posizionamento sul mercato.

La Misura 3 prevede la concessione alle neoimprese e ai neo-lavoratori autonomi, che hanno partecipato alle Misure 1 e 2 del Programma Mip-Mettersi in proprio, di un finanziamento a rimborso delle spese sostenute e rendicontate per la realizzazione concreta dei progetti previsti nei business plan/piani di attività validati dalla Regione Piemonte.

L’agevolazione, con cui si intende favorire e consolidare l’avvio e il posizionamento sul mercato dei progetti già validati dal Programma, consiste in un contributo a fondo perduto di importo minimo di 500 euro e massimo di 10.000 euro a rimborso dei costi diretti e indiretti del progetto sostenuti dalle neoimprese e dai neo-lavoratori autonomi, dalla data di costituzione dell’impresa/attribuzione della partita Iva ed entro 12 mesi dalla data di concessione della sovvenzione stessa.

Nel caso di attività dell’economia sociale (cooperative sociali, cooperative di comunità e altre imprese sociali) la sovvenzione massima che può essere riconosciuta è aumentata di 1.000 euro. La sovvenzione interviene a rimborso dei costi diretti del progetto nella misura dell’85% dei costi ammissibili rendicontati e di quelli indiretti pari al 5% dei costi diretti ammissibili, riconosciuti in modo forfettario.

Sono considerati ammissibili i costi diretti riconducibili alle seguenti tipologie di spese:

  • comunicazione, pubblicità e marketing
  • iscrizione e/o costituzione
  • canoni di locazione dell’immobile dove è svolta l’attività
  • attrezzature, macchinari e arredi strumentali correlati all’attività e comunque coerenti con l’avvio della nuova attività.

Scadenza: bando a sportello fino ad esaurimento risorse

Digitalizzazione di imprese e PA: nuovo bando I-NEST

Digitalizzazione di imprese e PA: nuovo bando I-NEST

brokerage-event

Pubblicato il nuovo bando di I-NEST dedicato alla digitalizzazione di imprese e Pubbliche Amministrazioni.

Il bando offre contributi fino a 25.000 € per progetto sotto forma di servizi di consulenza per predisporre studi di fattibilità volti alla realizzazione di progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale presentati da Micro, Piccole o Medie imprese e/o Pubbliche Amministrazioni per favorirne la digitalizzazione.

I servizi di consulenza sono erogati direttamente da I-NEST, mediante incontri tra la singola impresa e l’esperto in modalità da remoto o in presenza e avranno come oggetto:

  1. Audit tecnico, valutazione maturità tecnologica (assessment);
  2. Prova prima dell’investimento;
  3. Progettazione dell’intervento di innovazione.

I progetti dovranno riguardare tecnologie digitali avanzate (es. Intelligenza Artificiale, IoT, Cybersecurity, HPC), avere un TRL tra 5 e 8 e garantire impatti sostenibili (ambientali, sociali, governance).

È possibile candidarsi entro il 15 gennaio 2025.

Scadenza: 15 gennaio 2025

Al via le adesioni ai Progetti Integrati di Filiera (PIF) per il 2025

Al via le adesioni ai Progetti Integrati di Filiera (PIF) per il 2025

La Regione Piemonte, con Determinazione Dirigenziale n.394 del 18 novembre 2024 ha approvato l’Invito a manifestare interesse per l’adesione ai Progetti Integrati di Filiera – annualità 2025 rivolto alle Piccole e Medie Imprese piemontesi.

L’obiettivo generale della Misura consiste nel permettere alle Piccole e Medie Imprese piemontesi di consolidare la propria presenza competitiva e la proiezione internazionale  in nove filiere produttive piemontesi di eccellenzaAutomotive&Transportation, Aerospazio, CleanTech/GreenBuilding, Abbigliamento-Alta Gamma-Design, Tessile, Agroalimentare, Meccatronica, Salute e Benessere, ICT, al fine di favorire la penetrazione organizzata nei mercati esteri e la capacità di presidio da parte delle singole imprese, tramite l’adesione alle attività proposte da Ceipiemonte s.c.p.a.

Le attività sono riconducibili alle seguenti principali tipologie di azioni:

  1. Azioni di animazione/sistema:
    1. Percorsi collettivi volti alla crescita culturale e competitiva per le imprese che intendono proporsi ed operare sui mercati internazionali. Attività quali incontri su focus Paese e/o problematiche settoriali quali normative internazionali, contrattualistica commerciale ecc.;
    2. Percorsi di supporto all’aggregazione anche attraverso tavoli tecnici per analizzare la domanda internazionale, adeguare il prodotto, presentare offerte aggregate anche attraverso la predisposizione di materiali promozionali comuni.
  2. Azioni di investimento all’internazionalizzazione:
    1. Percorsi volti alla crescita culturale e competitiva: attività di preparazione all’internazionalizzazione, inclusa la digitalizzazione dell’offerta e dell’incontro con la domanda;
    2. Partecipazione in forma collettiva a fiere internazionali, eventi espositivi, business convention, sia in modalità fisica che virtuale, (esposizioni su piattaforme digitali ecc.);
    3. Organizzazione di eventi con incontri B2B fra aziende piemontesi e straniere realizzati sia all’estero sia attraverso missioni di incoming di buyer stranieri o di gruppi multinazionali che su market place, piattaforme digitali ed altri strumenti di incontro fra domanda e offerta;
    4. Assistenza continuativa individuale: accompagnamento e follow up su mercati prioritari o verso key player di riferimento, monitoraggio tematiche specifiche nell’ottica dello sviluppo di business, anche con la fornitura di servizi sui mercati stranieri (anche ricorrendo a strutture istituzionali del Sistema Italia in loco o strutture locali per analisi di mercato, studi di fattibilità, ricerca partner).

L’adesione al/ai PIF è gratuita. È possibile aderire anche a più PIF, qualora si possiedano i requisiti indicati sull’Invito.

Alle PMI ammesse al/ai PIF sarà concessa un’agevolazione consistente in una riduzione sui costi di partecipazione alle azioni di investimento che saranno proposte nell’ambito delle attività di ogni progetto. La riduzione sarà quantificata ex-ante per ogni singola azione a cui le PMI daranno specifica adesione.
Il valore massimo dell’agevolazione concedibile è quantificato in 20.000,00 euro ad impresa per ogni PIF a cui la stessa risulterà ammessa per l’annualità e comunque nei limiti di disponibilità de minimis dell’impresa.

Le PMI ammesse verranno informate tempestivamente delle singole attività previste e potranno di volta in volta aderire o non aderire sulla base del loro interesse. L’entità dell’agevolazione che l’adesione ad ogni iniziativa prevede sarà preventivamente comunicata in occasione della diffusione di circolari e comunicazioni dedicate, e non potrà comunque superare l’importo massimo di 10.000,00 euro ad iniziativa. In caso di mancato utilizzo dell’agevolazione concessa, in parte o in toto, al termine dell’annualità la Regione Piemonte emanerà un corrispondente provvedimento di riduzione dell’aiuto concesso.

Le domande per l’accesso alle agevolazioni previste dall’invito potranno essere inviate da parte delle imprese dalle ore 9.00 del 26 novembre 2024 alle ore 12.00 del 19 dicembre 2024.

Scadenza: 19 dicembre 2024

EIT Digital Champions: al via il nuovo bando

EIT Digital Champions: al via il nuovo bando

EIT Digital ha annunciato la nuova edizione del programma EIT Digital Champions, con scadenza per le candidature fissata al 2 dicembre 2024.

EIT Digital Champions mira a identificare le migliori imprese deep tech europee per aiutarle scalare a livello internazionale, sostenendo l’ecosistema dell’innovazione europeo.

Le imprese devono operare in una delle seguenti aree tematiche:

  1. Digital Tech
  2. Digital Industry
  3. Digital Cities
  4. Digital Wellbeing
  5. Digital Finance

Possono candidarsi al bando le scaleup in ambito deep tech, costituite dopo il 1o gennaio 2015, che sono in rapida crescita e con ambizioni internazionali nonché con sede nei Paesi dell’Unione europea o associati a Horizon Europe.

I 50 vincitori, ossia i Champions, riceveranno un anno di supporto personalizzato per la preparazione agli investimenti.

Scadenza: 2 dicembre 2024

Avviso pubblico per la presentazione di Proposte progettuali per la realizzazione di attività di ricerca industriale relative al Partenariato Esteso SERICS (PE00000014), nell’ambito dello Spoke 9 – “RISK MANAGEMENT AND GOVERNANCE”

Avviso pubblico per la presentazione di Proposte progettuali per la realizzazione di attività di ricerca industriale relative al Partenariato Esteso SERICS (PE00000014), nell’ambito dello Spoke 9 – “RISK MANAGEMENT AND GOVERNANCE”

I soggetti ammissibili – Proponenti – a presentare proposte progettuali, esclusivamente in forma singola, in risposta al presente bando sono le imprese che abbiamo sede legale o unità operativa sul territorio nazionale e non siano affiliati del Programma SERICS. In particolare, possono presentare domanda:

  • le Startup innovative ai sensi dell’art. 25 del D.L. 179/2012 convertito con modificazioni dalla L. 17 dicembre 2012, n. 221; 
  • le Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), aventi i parametri dimensionali di cui all’allegato I del REG (CE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 (Regolamento generale di esenzione per categoria) in GUUE L 187/1 del 26.06.2014; 
  • le Grandi Imprese (GI).

L’agevolazione sarà sotto forma di contributo a fondo perduto. 

Il Programma SERICS –Investimento 1.3. Partenariati Estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca – finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU – nell’ambito della Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa” del PNRR, promuove uno schema basato su finanziamenti a cascata (Cascade funding) per un importo complessivo compreso tra il 10% e il 50% del finanziamento assegnato al PE. Alma Mater Studiorum Università di Bologna, in qualità di Spoke 8, è soggetto realizzatore dei progetti EcoCyber e Protect-IT, nel rispetto delle previsioni di cui all’art. 5 dell’Avviso pubblico n. 341 del 15 marzo 2022 deve attivare “bandi a cascata”.

Scadenza: 9 dicembre 2024

NUOVO FONDO PICCOLO CREDITO – seconda finestra 2024

NUOVO FONDO PICCOLO CREDITO – seconda finestra 2024

Il Nuovo Fondo Piccolo Credito (NFPC) ha l’obiettivo di fornire risposta alle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) con esigenze finanziarie di minore importo, minimizzando costi e tempi e semplificando le procedure d’istruttoria e di erogazione.

Il NFPC eroga prestiti ad imprese già costituite e con storia finanziaria.

Beneficiari del NFPC sono:

  • MicroPiccole e Medie Imprese (MPMI)
  • Consorzi e Reti di Imprese aventi soggettività giuridica
  • Liberi Professionisti

Alla data di presentazione della domanda devono essere in possesso dei seguenti requisiti di ammissibilità:

  • rientrare nei requisiti dimensionali di MPMI (anche nel caso di Liberi Professionisti o Consorzi e Reti con soggettività giuridica);
  • avere gli ultimi due bilanci chiusi depositati (per i Liberi Professionisti le ultime due dichiarazioni dei redditi);
  • avere o intendere aprire, al massimo entro la data di sottoscrizione del contratto di finanziamento, una sede operativa nel Lazio (in tale sede si deve svolgere l’attività imprenditoriale destinata al prestito);
  • avere un’esposizione complessiva limitata a 100.000 euro nei confronti del sistema bancario sui crediti per cassa a scadenza.

Devono inoltre rispettare i requisiti di ammissibilità generale indicati nell’Avviso (quali, ad esempio, la regolarità contributiva attestata dal DURC).

Non sono ammissibili più domande a valere sull’Avviso, né domande presentate da richiedenti che abbiano già ottenuto un altro finanziamento su FRPC, NFF o NFPC se il relativo progetto non è completato e rendicontato.

L’agevolazione consiste in un finanziamento con le seguenti caratteristiche:

  • importo: minimo 10.000,00 euro, massimo 50.000,00 euro
  • durata: 60 mesi con preammortamento di 12 mesi
  • tasso di interesse: zero
  • rimborso: a rata mensile costante posticipata

Il costo totale del Progetto non deve essere inferiore a 10.000 euro.

Il finanziamento agevolato può coprire fino al 100% del Progetto (sono quindi ammissibili progetti di importo superiore a 50.000,00 euro, nel qual caso il finanziamento coprirà meno del 100% del Progetto).

Sono ammessi Progetti da realizzare presso la sede operativa localizzata nel Lazio che abbiano una delle seguenti finalità:

  • rafforzamento delle attività generali dell’Impresa;
  • realizzazione di nuovi progetti;
  • penetrazione di muovi mercati;
  • nuovi sviluppi da parte delle imprese.

Nell’ambito del Progetto che si chiede di ammettere a finanziamento possono essere previste spese per investimenti materiali e immateriali, spese di consulenza e copertura del fabbisogno di circolante.

Il Progetto che si chiede di ammettere a finanziamento deve essere organico e funzionale e dovrà essere realizzato entro 12 mesi dall’erogazione. Al termine dei 12 mesi il beneficiario dovrà presentare una relazione che illustri il Progetto effettivamente realizzato. Il Gestore effettuerà specifiche visite in loco per verificare l’effettiva realizzazione dei Progetti finanziati.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente on-line sul portale http://www.farelazio.it alla pagina dedicata al “Nuovo Fondo Piccolo Credito – Sezione ordinaria” a partire dalle ore 10.00 del 18 novembre 2024 fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Scadenza: bando a sportello

1 2 3 13