Euroclusters per la ripresa dell’industria europea: bando 2024

Euroclusters per la ripresa dell’industria europea: bando 2024

Resterà aperto fino al 5 febbraio 2025, il nuovo bando per Eurocluster finanziato nel quadro del Programma per il Mercato Unico (SMP) sezione COSME.

Obiettivo prioritario del bando, che prosegue l’esperienza di successo avviata con un analogo bando del 2021, è di sostenere l’innovazione e l’adozione di nuovi processi e tecnologie avanzate per l’autonomia strategica, per costruire capacità nelle aree più critiche dell’ecosistema o degli ecosistemi pertinenti e di rafforzare la trasformazione in un’economia più verde, digitale e resiliente.

Obiettivi secondari:

  • creare reti e partenariati strategici per migliorare la resilienza degli ecosistemi industriali dell’UE sviluppando e rafforzando le catene del valore nel mercato unico;
  •  fornire formazione per promuovere l’aggiornamento e la riqualificazione della forza lavoro e attrarre talenti;
  • promuovere l’internazionalizzazione per favorire l’accesso alle catene di approvvigionamento e di valore globali.

Una proposta progettuale deve contribuire all’obiettivo prioritario e ad almeno un obiettivo secondario.

Nelle proposte progettuali gli Eurocluster devono spiegare come intendono avviare, sviluppare e mantenere un partenariato strategico a lungo termine a livello europeo tra cluster di Stati diversi; devono inoltre sostenere le PMI e spiegare come organizzeranno tale sostegno in linea con la strategia globale a lungo termine di Eurocluster. Devono infine illustrare come collaboreranno efficacemente con altri attori e reti di supporto, come la Piattaforma europea di collaborazione tra cluster, la rete Enterprise Europe (EEN) e i poli europei di innovazione digitale (EIDH).
Il bando è diviso in 2 assi:

Asse 1: si concentra sulle tecnologie a zero emissioni e sulle materie prime critiche; copre le catene del valore all’interno di un ecosistema industriale o tra ecosistemi, mirando a garantire l’accesso a una fornitura sicura e sostenibile di tecnologie net-zero;
Asse 2: copre le catene del valore divese da quelle dell’Asse 1.

Possono presentare un proposta progettuale i soggetti in possesso di personalità giuridica (pubblica o privata), stabiliti in uno dei Paesi ammissibili al Programma per il mercato unico-COSME (Stati membri dell’UE, compresi i Paesi e territori d’oltremare, e altri Paesi partecipanti al programma) che siano cluster o rappresentanti di un cluster, o altri tipi di organizzazioni che sostengono le transizioni verde e digitale e contribuiscano alla la resilienza dell’UE.

Una proposta progettuale deve essere presentata da un consorzio di almeno tre partner che rispetti le seguenti condizioni:

  • le tre organizzazioni o reti di cluster devono essere stabilite in almeno tre diversi Stati membri;
  • almeno la metà dei partner di ciascun consorzio (Eurocluster) deve essere costituita da organizzazioni di cluster o reti di cluster o che hanno presentato una registrazione all’ECCP entro il termine di presentazione del presente bando;
  • il consorzio deve includere almeno un partner stabilito in una regione meno avanzata di uno Stato membro dell’UE (ovvero dove il PIL pro capite sia inferiore al 75%).

Il bando dispone di un budget complessivo di € 42 milioni. Il contributo massimo per progetto sarà indicativamente di € 2.625.000.

Saranno finanziati fino a 16 progetti (almeno 8 rientranti nell’Asse 1)

I progetti dovrebbero avere una durata compresa fra 30 e 36 mesi.

Scadenza: 5 febbraio 2025

Bando per la presentazione progetti per sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica, l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale. Annualità 2025/2026

Bando per la presentazione progetti per sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica, l'accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale. Annualità 2025/2026

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Con Deliberazione di Giunta regionale n. 1230 del 24/06/2024 è stato approvato il «Bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al work-life balance e al miglioramento della qualità della vita delle persone – annualità 2025/2026»

Il bando, a carattere biennale, mette a disposizione 1.000.000 (un milione) euro per progetti finalizzati a:

  • realizzare iniziative che si prefiggano di intervenire, in modo diretto o indiretto, in favore dell’accesso e qualificazione dell’attività lavorativa delle donne (dipendente, autonoma, imprenditoriale o professionale), perseguendo, in particolare, le finalità specifiche di favorire la riduzione del differenziale salariale di genere e la diffusione della cultura di impresa tra le donne e di rafforzare il ruolo delle donne nell’economia e nella società;
  • promuovere ed incrementare progetti di welfare aziendale e welfare di comunità che migliorino una organizzazione del lavoro e incidano favorevolmente sulla qualità della vita delle persone, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Il bando è rivolto agli Enti locali, alle Associazioni di Promozione Sociali, alle Organizzazioni di Volontariato e Onlus.

Saranno fortemente valorizzati i progetti territoriali che prevedono l’attivazione di sinergie e collaborazioni tra soggetti pubblici e privati.

I progetti promossi devono essere realizzati nel territorio regionale e dovranno essere avviati già a partire dal 2025 e concludersi entro e non oltre il 31/12/2026. Ciascun soggetto proponente può presentare un solo progetto.

La domanda dovrà essere inviata, pena l’inammissibilità, per via telematica e corredata della relativa documentazione, dalle ore 10.00 del 3 ottobre 2024 ed entro le ore 13.00 del 24 ottobre 2024.

Scadenza: 24 ottobre 2024

Next Generation Internet (NGI) TrustChain: pubblicata la quarta open call

Next Generation Internet (NGI) TrustChain: pubblicata la quarta open call

L’iniziativa Next Generation Internet (NGI) TrustChain ha pubblicato la quarta open call su “Supporto multi-catena per i protocolli NGI“, con scadenza fissata al 17 luglio 2024.

L’obiettivo del bando è progettare e costruire i percorsi che renderanno possibile il trasferimento di conoscenze/ metadati/ dati/ processi/ requisiti da una catena all’altra in modo affidabile e sicuro. L’interoperabilità tra più filiere, la privacy by design, l’affidabilità by design, la scalabilità, l’ecocompatibilità, l’apertura e la conformità legale devono essere attentamente considerate.

Possono partecipare al bando sviluppatoriinnovatoriricercatoriPMI e imprenditori che lavorano su diversi temi e domini applicativi rilevanti per l’iniziativa, riguardanti gli aspetti tecnici, le scienze sociali e umanistiche e altri settori tra cui economia, ambiente, arte, design. Si intende così contribuire alla visione della NGI TrustChain.

I soggetti devono essere stabiliti in uno dei seguenti Paesi:

  • Stati membri dell’Unione europea, comprese le regioni ultraperiferiche;
  • Paesi e territori d’oltremare (PTOM) collegati agli Stati membri;
  • Paesi associati a Horizon Europe.

Il budget indicativo è di 1.989.000 euro, con un massimo di 17 proposte finanziate.

Scadenza: 17 luglio 2024

Al via il bando PNRR su ricerca fondamentale e space economy

Al via il bando PNRR su ricerca fondamentale e space economy

Nell’ambito delle attività del Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing (ICSC), l’Istituto Italiano di Fisica Nucleare (INFN) in qualità di Spoke 2 ha pubblicato un nuovo bando per progetti di ricerca fondamentale ed economia dello spazio.

Obiettivi dello Spoke 2 sono elaborare, sviluppare e testare soluzioni innovative per supportare ricerche attuali e future nell’ambito delle particelle elementari, utilizzando sia acceleratori che tecniche non accelerative, nonché per i rivelatori dedicati alle onde gravitazionali, sia terrestri che spaziali. Queste attività di ricerca richiedono un incremento sostanziale delle capacità di calcolo e sollevano sfide legate alla scalabilità e all’efficienza, inclusa quella energetica, delle infrastrutture computazionali.

Spoke 2 – Fundamental Research & Space Economy

In particolare, con un budget complessivo pari a  3.200.000, il bando finanzia attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale, sviluppo sperimentale.

Le seguenti sono le aree tematiche di interesse per i beneficiari privati:

  • Data Management PoCs/pilots with Spoke 2 solutions in industrial environments (datalake, distributed computing, …).
  • Solutions, implementation and deployment of a computing PoC based on the ARM architecture.
  • Porting and optimization (on GPU, on FPGA, on CPU) of algorithms of interest of AstroParticle experiments.
  • Realization of tools and pilots for the Space Economy domain, using the infrastructure of the ICSC (portals, market exchange, algorithms, services, …).
  • Heterogeneous industrial use cases on the Spoke 2 platforms (GPU + FPGA + ARM).
  • Profiling, code engineering and code quality on Spoke 2 code repositories.

Per i beneficiari pubblici, invece, i topic previsti sono:

  • Development of data acquisition and trigger strategies in the context high background, rare event experiment, using acceleration on hybrid CPU/FPGA architectures, in the context of the activities of the Spoke2 in ICSC.
  • Development of a multipurpose/multi experiment high level cloud infrastructure for small/medium astroparticle experiments, on the infrastructure of ICSC and for the benefit of Spoke 2 use cases.
  • Development of a GPU library for massively parallelized simulations of QCD and QCD+QED on the lattice in the context of the activities of the Spoke2 in ICSC.
  • Development and performance optimization of typical simulation codes in HEP and Astro, for the use cases of Spoke 2.
  • Advanced algorithms for GW experiments (Virgo and ET) in the context of the activities of the Spoke2 in ICSC.
  • Studying the quantum Boltzmann equation neutrino flavour conversion in a dense environment in the context of the activities of the Spoke2 in ICSC.
  • Development of algorithms for boosted topologies at LHC/FCC, in the context of the activities of the Spoke2 in ICSC.
  • Accelerated analysis of Astrophysical data in the Photon Counting Big Data era, in the context of the activities of the Spoke2 in ICSC.

Possono partecipare, singolarmente o a gruppi, le Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), le Grandi Imprese (GI), le Università italiane e gli Organismi di Ricerca (OdR).

La scadenza per presentare proposte è fissata per il 20 marzo 2024.

Scadenza: 20 marzo 2024

Next Generation Internet (NGI) TrustChain: pubblicata la terza open call

Next Generation Internet (NGI) TrustChain: pubblicata la terza open call

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L’iniziativa Next Generation Internet (NGI) TrustChain ha pubblicato la terza open call su “Economia e democrazia”, con scadenza fissata al 7 febbraio 2024.

L’obiettivo della call è quello di definire e costruire meccanismi di mercato per lo scambio di dati e il commercio di dati, nonché innovativi modelli di business open data in conformità con il GDPR e altre normative.

Possono partecipare al bando sviluppatori, innovatori, ricercatori, PMI e imprenditori che lavorano su diversi temi e domini applicativi rilevanti per l’iniziativa, riguardanti gli aspetti tecnici, le scienze sociali e umanistiche e altri settori tra cui economia, ambiente, arte, design. Si intende così contribuire alla visione della NGI TrustChain.

I soggetti devono essere stabiliti in uno dei seguenti Paesi:

  • Stati membri dell’Unione europea, comprese le loro regioni ultraperiferiche;
  • Paesi e territori d’oltremare (PTOM) collegati agli Stati membri;
  • Paesi associati a Horizon Europe.

Il budget indicativo è di 1.755.000 euro, con un massimo di 15 proposte finanziate. I progetti selezionati avranno una durata di 9 mesi.

Scadenza: 7 febbraio 2024

Single Market Programme: aperto il bando “European Social Economy Missions”

Single Market Programme: aperto il bando “European Social Economy Missions”

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La Commissione europea ha aperto il bando “European Social Economy Missions” nell’ambito del Single Market Programme, con scadenza fissata al 7 dicembre 2023.

L’obiettivo generale di questo bando è quello di incentivare lo sviluppo delle PMI dell’economia sociale attive nelle aree rurali. Il progetto mira a costruire una rete europea di autorità regionali e locali con priorità convergenti sull’economia sociale e a creare spazi e opportunità a livello europeo per l’apprendimento e la collaborazione.

La call sosterrà i consorzi che sviluppano la collaborazione attraverso la condivisione e la replica delle migliori pratiche e dell’apprendimento, con particolare attenzione alla promozione della resilienza, dell’ecologia e della digitalizzazione delle imprese dell’economia sociale e delle PMI attive nelle aree rurali.

Gli obiettivi specifici da raggiungere attraverso questo invito a presentare proposte sono i seguenti:

  • Fare il punto sulle principali raccomandazioni e buone pratiche dei progetti precedenti, realizzati sul tema dell’economia sociale a sostegno della resilienza delle comunità rurali, finanziati nell’ambito di Horizon Europe, del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Single Market Programme (SMP);
  • Promuovere la creazione di reti di economia sociale e di soggetti interessati a livello regionale e locale per incrementare la resilienza, l’ecologizzazione e la digitalizzazione dei loro membri e migliorare la collaborazione tra quelle esistenti;
  • Promuovere l’apprendimento interregionale tra gli attori dell’economia sociale (settore pubblico e privato);
  • Contribuire alla graduale costruzione di una comunità dell’economia sociale come parte integrante di un modello economico europeo sostenibile, con particolare attenzione alla resilienza delle comunità rurali attraverso lo sviluppo dell’imprenditoria sociale.

La proposta deve riguardare uno dei temi elencati di seguito o identificare un altro tema di rilevanza per i partner del consorzio, relativo al potenziamento delle imprese dell’economia sociale in ambiente rurale:

  • Costruire cluster di innovazione sociale ed ecologica nelle aree rurali
  • Promuovere la transizione verde e digitale attraverso l’economia sociale nelle aree rurali
  • Promuovere l’imprenditorialità sociale, anche per l’agricoltura e i sistemi alimentari sostenibili
  • Rafforzare l’istruzione, la formazione e le competenze. Rafforzare le attività di istruzione, formazione e sviluppo delle competenze per i disoccupati delle aree rurali, in particolare per i giovani e le donne
  • Sviluppare il Nuovo Bauhaus Europeo e la qualità della vita nell’ambiente rurale

Il budget complessivo è di € 1.000.000.

Scadenza: 7 dicembre 2023

Bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al work-life balance e al miglioramento della qualità della vita delle persone – annualità 2023/2024

Bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l'accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al work-life balance e al miglioramento della qualità della vita delle persone - annualità 2023/2024.

Con Deliberazione di Giunta regionale n. 748 del 15 maggio 2023 è stato approvato il bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio.

Deliberazione di Giunta regionale n. 748/2023 «Bando per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, favorendo l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e la promozione di progetti di welfare aziendale finalizzati al work-life balance e al miglioramento della qualità della vita delle persone – annualità 2023/2024»

Il bando a carattere biennale mette a disposizione 1.500.000 (un milione cinquecentomila) euro per progetti finalizzati a:

  • realizzare iniziative che si prefiggano di intervenire, in modo diretto o indiretto, in favore dell’accesso e qualificazione dell’attività lavorativa delle donne (dipendente, autonoma, imprenditoriale o professionale), perseguendo, in particolare, le finalità specifiche di favorire la riduzione del differenziale salariale di genere e la diffusione della cultura di impresa tra le donne e di rafforzare il ruolo delle donne nell’economia e nella società;
  • promuovere ed incrementare progetti di welfare aziendale e welfare di comunità che migliorino una organizzazione del lavoro e incidano favorevolmente sulla qualità della vita delle persone, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Il bando è rivolto agli Enti locali, alle Associazioni di Promozione Sociali, alle Organizzazioni di Volontariato e Onlus.

Saranno fortemente valorizzati i progetti territoriali che prevedono l’attivazione di sinergie e collaborazioni tra soggetti pubblici e privati.

I progetti promossi devono essere realizzati nel territorio regionale e dovranno essere avviati già a partire dal 2023 e concludersi entro e non oltre il 31/12/2024. Ciascun soggetto proponente può presentare un solo progetto.

Scadenza: 20 giugno 2023

Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale – edizione 2023

Premio Angelo Ferro per l’innovazione nell’economia sociale – edizione 2023

appaltiIn memoria del Prof. Angelo Ferro, scomparso il 13 marzo 2016, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e la Fondazione Emanuela Zancan, con il contributo di Intesa Sanpaolo, hanno istituito il Premio per l’innovazione nell’economia sociale, che sarà assegnato all’organizzazione che abbia dato un contributo significativo allo sviluppo dell’economia sociale, in qualsiasi campo di attività, introducendo servizi o processi innovativi.

Il Premio intende valorizzare l’innovazione dell’economia sociale che, adottando la definizione OCSE, è articolata in termini di:

  • soluzioni capaci di intercettare nuovi bisogni sociali
  • soluzioni che attivano risposte originali per tipo di intervento (prodotto o processo)
  • soluzioni che attivano risposte originali per soggetti coinvolti e collaborazioni attivate

I risultati dell’innovazione possono caratterizzarsi in:

  • miglioramento e ripensamento di servizi, processi e modelli per rispondere in modo più efficace ed efficiente ai bisogni sociali;
  • riduzione della frammentazione (istituzionale e territoriale) e ricomposizione di interventi e risorse;
  • superamento dell’appiattimento dei servizi sulle prestazioni attraverso l’attivazione di risposte flessibili, personalizzate e multidimensionali;
  • attivazione di nuove forme di socialità e mutualità;
  • migliore prevenzione del disagio sociale;
  • maggiore inclusione sociale;
  • attivazione di nuove forme di restituzione alla comunità dei benefici ottenuti.

L’ammontare annuo del premio è di 20.000 euro così ripartito:

  • un premio in denaro di 10.000 euro sarà assegnato all’ente vincitore;
  • a ciascuno degli altri finalisti sarà assegnato un premio di 2.500 euro.

Scadenza: 13 marzo 2023

Economia sociale: incentivi per le imprese. Dal 13 ottobre le domande

Economia sociale: incentivi per le imprese. Dal 13 ottobre le domande

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A partire alle ore 12 del 13 ottobre ottobre potranno essere presentate le nuove domande relative alla misura agevolativa “Imprese dell’economia sociale” che il Ministero dello sviluppo economico ha deciso di riformare con l’obiettivo di semplificare e facilitare i finanziamenti per i programmi di investimento proposti dalle imprese sociali, culturali e creative, nonché dalle società cooperative con qualifica di onlus.

La misura si rivolge alle:

  • imprese sociali, comunque costituite, iscritte nell’apposta sezione del Registro delle imprese;
  • cooperative sociali e i loro consorzi di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381 e successive modifiche e integrazioni, iscritti nell’apposito albo e nell’apposita sezione del Registro delle imprese in base a quanto disposto dall’articolo 1, comma 4, del decreto legislativo n. 112 del 2017 e successive modifiche e integrazioni;
  • società cooperative aventi qualifica di ONLUS, nel rispetto delle disposizioni di cui agli articoli 101, comma 2, e 102, comma 2, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 e successive modificazioni e integrazioni;
  • le imprese culturali e creative, costituite in forma di società di persone o di capitali, che operano o intendono operare nei settori economici elencati nell’allegato n. 1 del decreto direttoriale 8 agosto 2022;

che alla data di presentazione della domanda devono:

 

  1. essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese e inserite negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento, ivi incluso il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS);
  2. trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
  3. avere sede legale e operativa ubicata nel territorio nazionale. Le imprese che non hanno sede nel territorio italiano devono essere costituite secondo le norme di diritto civile e commerciale vigenti nello Stato di residenza e iscritte nell’omologo registro delle imprese;
  4. trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola con gli obblighi contributivi;
  5. essere in regime di contabilità ordinaria;
  6. aver ricevuto una positiva valutazione del merito di credito da parte di una Banca finanziatrice e disporre di una delibera di finanziamento adottata dalla medesima Banca finanziatrice per la copertura finanziaria del programma di investimenti proposto. Nel caso di grandi imprese la valutazione della capacità economico-finanziaria deve assegnare all’impresa richiedente un rating comparabile almeno a B -;
  7. non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e assumere l’impegno a non procedere alla delocalizzazione nei due anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

Le imprese possono presentare i programmi anche in forma congiunta, fino ad un massimo di sei soggetti coproponenti. In tali casi, il programma d’investimento deve essere realizzato nel rispetto di un accordo di collaborazione. L’accordo di collaborazione deve rappresentare una stabile collaborazione tra i proponenti, coerente con l’articolazione delle attività finalizzate alla realizzazione del programma d’investimento proposto e deve prevedere:

  1. la suddivisione delle competenze, dei costi e delle spese a carico di ciascun proponente;
  2. l’individuazione, nell’ambito dei proponenti, del soggetto capofila, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento da parte dei medesimi, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, di un mandato con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero.

La misura agevolativa finanzia i programmi di investimento proposti dalle imprese operanti nell’ambito dell’economia sociale. I programmi di investimento devono prevedere spese ammissibili, al netto di IVA, non inferiori a 100.000,00 euro e non superiori a 10.000.000,00 di euro.

I programmi devono determinare positive ricadute sul territorio, avendo riguardo ad almeno uno o più degli obiettivi previsti all’art. 8, comma 4, del decreto direttoriale 8 agosto 2022, ossia:

  1. incremento occupazionale di categorie svantaggiate;
  2. inclusione sociale di soggetti vulnerabili;
  3. raggiungimento di specifici obiettivi volti alla valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente, alla rigenerazione urbana e al turismo sostenibile nonché alla sostenibilità ambientale dell’attività d’impresa, anche attraverso la decarbonizzazione, il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini, la riduzione della produzione dei rifiuti, l’eco design, la riduzione dell’uso della plastica e la sostituzione della plastica con materiali alternativi;
  4. raggiungimento di specifici obiettivi volti alla salvaguardia e valorizzazione dei beni storico-culturali o al perseguimento di finalità culturali e creative o di utilità sociale, di rilevante interesse pubblico, all’interno di una comunità o di un territorio.

Sono ammissibili le spese relative alle immobilizzazioni materiali ed immateriali rientranti nelle categorie di seguito indicate, nei limiti in cui le stesse risultino necessarie al raggiungimento delle finalità del programma di investimento e coerenti e funzionali con lo svolgimento dello stesso:

  1. suolo aziendale e sue sistemazioni. Le spese relative all’acquisto del suolo aziendale possono essere ammesse nel limite del 10% dell’investimento produttivo complessivamente agevolabile;
  2. fabbricati, opere edili/murarie, comprese le ristrutturazioni. Tali spese non possono da sole costituire un programma organico e funzionale agevolabile;
  3. infrastrutture specifiche aziendali;
  4. macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
  5. programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. Le predette spese devono figurare nell’attivo di bilancio dell’impresa beneficiaria per almeno 3 anni per le PMI e 5 anni per le grandi imprese. Qualora le agevolazioni siano concesse ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento n. 651/2014, per le grandi imprese le spese di cui alla presente lettera sono ammissibili in misura non superiore al 50% delle complessive spese ammissibili dell’investimento.

Le agevolazioni consistono nella concessione di un finanziamento di durata fino a 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento massimo di 4 anni, al tasso agevolato dello 0,5% annuo.

Al finanziamento agevolato deve essere associato un finanziamento bancario, a tasso di mercato e di pari durata, erogato da una banca finanziatrice individuata dall’impresa.

Il finanziamento agevolato e il finanziamento bancario sono regolati in modo unitario da un unico contratto di finanziamento, per una percentuale di copertura delle spese ammissibili che può raggiungere l’importo massimo dell’80%. Nell’ambito del contratto di finanziamento, una quota pari al 30% del finanziamento è costituita dal finanziamento bancario e la restante parte, pari al 70%, è costituita dal finanziamento agevolato; il finanziamento agevolato consente, pertanto, una copertura delle spese ammissibili per un importo massimo del 56%.

Per i programmi di investimento produttivi di cui all’articolo 4, comma 1, lettera a), del decreto direttoriale 8 agosto 2022, riguardanti attività diverse da quelle agricola, silvicola e della pesca di cui alla sezione A della classificazione delle attività economiche ATECO 2007, è concesso un contributo non rimborsabile nel rispetto dei seguenti limiti:

  • 20% delle spese ammissibili per i programmi presentati da PMI nelle aree del territorio nazionale ammesse alla deroga di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del TFUE previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale. La somma del finanziamento agevolato e del contributo non rimborsabile non può, in ogni caso, eccedere il limite del 75% delle spese ritenute ammissibili;
  • 15% delle spese ammissibili per i programmi presentati da grandi imprese nelle aree del territorio nazionale ammesse alla deroga di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del TFUE previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale;
  • 15% delle spese ammissibili per i programmi presentati da PMI nelle aree del territorio nazionale ammesse alla deroga di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale;
  • 5% delle spese ammissibili per i programmi presentati da grandi imprese nelle aree del territorio nazionale ammesse alla deroga di cui all’articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale;
  • 5% delle spese ammissibili per i programmi presentati da PMI o da grandi imprese nelle restanti aree del territorio nazionale.

Scadenza: fino ad esaurimento fondi

Le misure per le imprese nel decreto energia

Le misure per le imprese nel decreto energia

energia-nucleare

 

È stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legge con misure urgenti per contrastare gli effetti del conflitto in Ucraina sull’economia del nostro Paese.

Il provvedimento mobilita risorse provenienti dagli extraprofitti delle società energetiche destinandole, in particolare, al finanziamento di interventi a tutela delle imprese nazionali e delle famiglie.

Tra le misure volute dal ministro Giancarlo Giorgetti e accolte nel decreto ci sono interventi a sostegno delle imprese, dalla rateizzazione delle bollette di energia e gas alle garanzie SACE per operazioni finanziarie relative a siti industriali strategici, mentre sono stati estesi il bonus per le famiglie e il credito d’imposta previsto per gli energivori anche alle altre imprese con contatori di potenza pari almeno a 16,5 kw.

È stato inoltre tagliato il costo delle accise dei carburanti di 25 centesimi sino a fine aprile e introdotta una importante novità come quella dei buoni benzina esentasse fino a 200 euro per i dipendenti di aziende: “È una proposta di buonsenso che aiuta i pendolari in questa fase critica di aumento dei carburanti”, ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico.

Per una maggiore efficacia nell’azione di contrasto alle speculazioni sono stati potenziati i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi già istituito presso il Ministero che, oltre ad avvalersi di una Unità di missione dedicata all’analisi ed elaborazione dei dati, potrà intervenire direttamente rivolgendosi alle imprese.

Per l’ex Ilva è stato previsto nel provvedimento uno stanziamento fino a 150 milioni di euro per favorire la decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto.

Altre risorse sono state infine destinate a sostegno dei lavoratori di imprese in difficoltà.

Sostegni a imprese e famiglie per costi energetici

Piani di rateizzazione per le imprese, con sedi in Italia, delle bollette di energia elettrica e gas di maggio e giugno fino a 24 rate mensili. La garanzia potrà essere rilasciata da SACE, fino al 90% degli importi dovuti ai fornitori.

Garanzie da SACE, fino al 90% dell’importo di finanziamento concesso, in favore di banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, che assistono imprese energivore che gestiscono stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale individuati su proposta del ministro dello sviluppo economico. Analoga garanzia è concessa per il finanziamento di operazioni di acquisto e riattivazione di impianti dismessi situati sul territorio nazionale per la produzione di ghisa destinata all’industria siderurgica.

Credito d’imposta del 20% a beneficio delle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica. Il credito d’imposta è cedibile ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.

Incrementati i crediti d’imposta già in vigore a favore delle imprese energivore (dal 20% al 25%) e delle imprese a forte consumo di gas naturale (dal 15% al 20%).

Ampliata fino a 5,2 milioni la fascia di famiglie protette dal caro bollette. Dal 1 aprile al 31 dicembre 2022 il valore ISEE di accesso ai bonus sociali elettricità e gas è pari a 12.000 euro.

Contrasto aumento prezzi carburanti

Riduzione di 25 centesimi del prezzo dei carburanti, benzina e gasolio, attraverso un taglio delle accise sino a fine aprile. Il costo della misura viene finanziato dalla tassazione del 10% degli extraprofitti delle società energetiche.

Buoni benzina fino a 200 euro esenti da tasse per il 2022, ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti.

Potenziati gli strumenti di Mister Prezzi

È istituita presso il Mise un’apposita Unità di Missione a supporto del Garante per la sorveglianza dei prezzi per le attività istruttorie, di analisi, valutazione e di elaborazione dei dati.

Il Garante potrà richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo.

Previste sanzioni, da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5.000 euro per le imprese che non forniscano entro 10 giorni, se richiesto loro: dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo.

Imprese in difficoltà

Fino al 31 dicembre 2022 le imprese che dovessero trovarsi in situazioni di particolare difficoltà economica e che non potessero più ricorrere ai trattamenti ordinari di integrazione salariale potranno sfruttare altre settimane di Cig in deroga nei limiti di spesa di 150 milioni di euro. La misura si applica anche alle imprese del settore turistico.

L’agevolazione contributiva (esonero totale) per l’assunzione, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di lavoratori subordinati provenienti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale è estesa anche ai lavoratori licenziati per riduzione di personale nei 6 mesi precedenti e a quelli impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento.

Decarbonizzazione ex Ilva

Fino a 150 milioni di euro da destinare a progetti di decarbonizzazione del ciclo produttivo dell’acciaio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto.

Golden power

Rafforzata la disciplina del Golden power finalizzata al controllo degli investimenti stranieri in Italia, in considerazione dell’accresciuta strategicità di alcuni settori: dalla difesa a quello della sicurezza, per arrivare ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G e al ‘cloud’ nazionale.

Cybersecurity

Rafforzata la disciplina sulla cybersicurezza attraverso la diversificazione dei prodotti in uso, al fine di proteggere la sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche.

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