Si chiama PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) e mira a promuovere e sviluppare le capacità di ricerca e innovazione, le conoscenze e soluzioni innovative comuni per migliorare i sistemi agroalimentari e idrici nell’area mediterranea.
Il programma, sostenuto dalla UE con oltre 220 milioni da qui al 2028, dovrebbe contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nonché agli obiettivi dell’accordo di Parigi attraverso una serie di progetti che saranno realizzati in paesi extra UE: Israele, Tunisia, Turchia, Algeria, Egitto, Giordania, Libano e Marocco. Il programma PRIMIA, gestito attraverso una fondazione di diritto spagnolo con sede a Barcellona, ha recentemente lanciato quattro call tematiche. Ecco di seguito i dettagli:
- Gestione sostenibile dell’acqua
I progetti dovrebbero concentrarsi sulla gestione sostenibile dell’acqua per combattere il degrado del suolo e la desertificazione e promuovere il ripristino dell’ecosistema. Fino a quattro progetti riceveranno fino a 4,1 milioni di euro ciascuno per un periodo di 36 mesi. Sono ammissibili aziende, imprese, organizzazioni senza scopo di lucro, ONG, organismi pubblici di ricerca e università dei seguenti paesi extra UE: Israele, Tunisia, Turchia, Algeria, Egitto, Giordania, Libano e Marocco.
I progetti dovrebbero avere l’obiettivo di aumentare l’adesione alla dieta mediterranea come modello sostenibile che includa aspetti ambientali, sociali e sanitari. I progetti possono richiedere fino a 4,1 milioni di euro per un periodo di 36 mesi. Sono ammissibili società/imprese, organizzazioni senza scopo di lucro, ONG, organismi pubblici di ricerca e università dei seguenti paesi non UE: Israele, Tunisia, Turchia, Algeria, Egitto, Giordania, Libano e Marocco.
- Nesso Acqua-Energia-Ecosistema-Cibo
La Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area (PRIMA) mira a sfruttare le conoscenze sulla gestione del nesso delle risorse Acqua-Energia-Cibo-Ecosistemi nella regione del Mediterraneo. Il bando vuole supportare concetti e soluzioni pratiche che affrontino l’interdipendenza tra cibo, acqua ed energia analizzando i compromessi e le sinergie tra i settori e il potenziale impatto sulla stabilità sociale dovuto alla carenza di risorse e ai cambiamenti climatici. I progetti possono richiedere fino a 3,1 milioni di euro per un periodo di 36 mesi. Sono ammissibili società/imprese, organizzazioni senza scopo di lucro, ONG, organismi pubblici di ricerca e università dei seguenti paesi non UE: Israele, Tunisia, Turchia, Algeria, Egitto, Giordania, Libano e Marocco.
I progetti dovrebbero avere l’obiettivo di aumentare le prestazioni ambientali e socioeconomiche dei sistemi agricoli su piccola scala attraverso miglioramenti negli aspetti organizzativi e nuovi modelli di governance della catena del valore. I progetti possono richiedere fino a 4,1 milioni di euro per un periodo di 36 mesi. Sono ammissibili società/imprese, organizzazioni senza scopo di lucro, ONG, organismi pubblici di ricerca e università dei seguenti paesi non UE: Israele, Tunisia, Turchia, Algeria, Egitto, Giordania, Libano e Marocco.
Scadenza: 15 marzo 2022.