Interventi a favore della maternità

Interventi a favore della maternità

Protezione bambini

Con il presente avviso, si intende finanziare interventi e progetti di accompagnamento individualizzato in favore di:

  1. donne gestanti, neomamme e i loro nati, che prevedano azioni a titolo esemplificativo volte a:
  • ascolto e consulenza, attraverso la presenza a sportello programmato presso i presidi sanitari;
  • supporto alle donne in attesa per accompagnarle in una scelta individuale consapevole;
  • progetti di sostegno alle mamme per almeno i primi mille giorni dei neonati, anche attraverso il sostegno economico (compresi, a titolo esemplificativo: contributi per le spese di locazione e per il pagamento utenze) e gli aiuti materiali/fornitura beni di prima necessità quali abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini, ecc.;
  • percorsi di sostegno psicologico sia individuali che di gruppo, attraverso figure professionali adeguatamente formate e accompagnamento ai gruppi di auto mutuo aiuto tra gestanti e neomamme, destinati a rafforzare le risorse individuali, le reti parentali e amicali di supporto.

Tutti i programmi di accompagnamento dovranno prevedere il monitoraggio in itinere ed ex post rispetto all’andamento del fenomeno, al numero di donne che si rivolgono allo sportello, accolte e seguite e andamento dei percorsi di sostegno, prevedendo follow up periodici, trascorso il primo anno di vita dei bambini e almeno per i 2 anni successivi.

Ciascun progetto, inoltre, dovrà prevedere espressamente:

  • sistematiche e concrete modalità di coordinamento rispetto alle attività degli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e dei Consultori Familiari e Pediatrici operanti sul territorio regionale.
  • attività di comunicazione e diffusione dei programmi di intervento nel territorio di riferimento, anche attraverso i Consultori familiari, i Consultori pediatrici nonché i Centri per le Famiglie aderenti al Coordinamento Regionale localmente presenti ed i principali siti istituzionali nonché canali multimediali di informazione.
  1. donne gestanti in ordine al riconoscimento o non riconoscimento del nascituro e all’esigenza della segretezza del parto, ma anche le donne che abbiano già deciso in merito al non riconoscimento e che necessitino di sostegno in merito alla segretezza del parto.

Gli interventi assistenziali di supporto – da prevedersi anche per le gestanti e per le madri coniugate con situazioni personali e famigliari difficili – sono garantiti dai quattro soggetti gestori delle funzioni socio assistenziali competenti individuati dalla DGR n. 22-4914 del 18 dicembre 2006 e nel provvedimento sono stati altresì definiti, criteri, procedure e modalità di esercizio delle relative funzioni.

La donna, indipendentemente dalla propria residenza anagrafica e dalla propria nazionalità, può rivolgersi liberamente al servizio territoriale socio- assistenziale del soggetto gestore da lei scelto per l’ottenimento di specifici sostegni (ex comma 5 quater, Art. 1, L. 16/06).

Chi può partecipare:

Per la tipologia di intervento 1: Le organizzazioni e associazioni iscritte negli elenchi 2022 approvati dalle ASL regionali di riferimento, in attuazione della DGR n. 21-807 del 15.10.2010. Per il solo ambito dell’ASL di Novara, che al momento non dispone di alcuna organizzazione/associazione iscritta all’elenco, si prevede la possibilità di presentare istanza di contributo per le organizzazioni/associazioni che abbiano presentato istanza di iscrizione entro il 31 ottobre 2022, a condizione che l’ASL competente ne confermi i requisiti e ne disponga l’iscrizione all’elenco entro il 30 novembre 2022.

Per la tipologia di intervento 2: i soggetti gestori delle funzioni socio assistenziali individuati ai sensi della DGR n. 22-4914 del 18 dicembre 2006 e precisamente:

  • Comune di Torino
  • Comune di Novara
  • Consorzio CISSACA di Alessandria
  • Consorzio CSAC di Cuneo.

Scadenza: 24 novembre 2022

Persone svantaggiate: finanziamento dei servizi di accompagnamento al lavoro

Bando per la realizzazione di iniziative promozionali a carattere locale

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La Regione Toscana ha approvato il bando per servizi di accompagnamento al lavoro per persone svantaggiate al fine di migliorare l’occupabilità delle persone svantaggiate finanziando iniziative locali di inserimento e accompagnamento al lavoro, riservate a soggetti deboli e vulnerabili in carico ai servizi socio-sanitari territoriali.

Il bando si colloca nell’ambito delle iniziative già avviate con bando precedenti per “Servizi di accompagnamento al lavoro per persone svantaggiate” finanziate dal Programma operativo del Fondo sociale europeo 2014-2022 (bando 2016; bando 2018; bando 2020), in particolare dalle risorse assegnate all’asse B “Inclusione sociale e lotta alla povertà” del programma.

Il bando punta a sostenere, attraverso la concessione di finanziamenti, tirocini di inclusione sociale da realizzarsi presso enti pubblici e privati.

I progetti devono essere presentati da una Associazione temporanea di scopo (Ats) fra soggetti pubblici e enti privati già costituita al momento della presentazione della domanda di finanziamento.

In ogni Ats deve essere presente, oltre ai soggetti privati:

la Società della Salute, per le zone distretto ove esse siano formalmente costituite ai sensi dell’articolo 71 bis della legge regionale 40/2005 e successive modifiche e integrazioni (s.m.i);

oppure, ove non costituite:

il soggetto pubblico espressamente individuato dalla Conferenza zonale Integrata (definita all’articolo 70 bis, comma 8 della legge regionale 40/2005 e s.m.i. Discilplina del servizio sanitario regionale) nell’ambito delle convenzioni per l’esercizio delle funzioni di integrazione sociosanitaria.

Il bando finanzia la realizzazione di tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione, per soggetti che necessitano di percorsi personalizzati di sostegno, consulenza, orientamento ai fini dell’inclusione socio-lavorativa e dell’acquisizione di autonomia personale.

I progetti devono prevedere obbligatoriamente le attività sotto riportate necessarie per l’attivazione dei tirocini di inclusione sociale:

  • Valutazione multidimensionale: Valutazione dei destinatari che ne permetta una maggiore e migliore possibilità di inclusione lavorativa e sociale;
  • Orientamento dei partecipanti: colloquio di orientamento specialistico, bilancio individuale di competenze, attività di counseling, azioni di orientamento di gruppo;
  • Progettazione personalizzata: definizione e stesura PAP e pianificazione delle attività specifiche da includere nel progetto personalizzato di tirocinio;
  • Scouting e matching: Ricerca di contesti lavorativi (enti pubblici e privati) disponibili ad ospitare i Tirocini, matching tra domanda e offerta;
  • Tutoring in azienda: accompagnamento del destinatario in tutte le fasi del tirocinio

Per facilitare l’inserimento in azienda, possono inoltre essere progettate le seguenti attività facoltative:

  • Formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza ai sensi del decreto legislativo 81/2008 e s.m..i.
  • Formazione obbligatoria per alimentaristi.

I destinatari delle attività progettuali sono soggetti disoccupati o inoccupati, in particolare condizione di svantaggio socio-economico e in carico ai servizi sociali territoriali.

 

I destinatari sono residenti o dimoranti nel territorio della Regione Toscana ai sensi legge regionale 41/2005

All’interno del gruppo target sopra definito, particolare attenzione deve essere dedicata ai seguenti gruppi vulnerabili:

  1. minori di età superiore ad anni 16 (sedici), anche minori stranieri non accompagnati;
  2. neo-maggiorenni accolti negli “Appartamenti per l’autonomia per adolescenti e giovani”;
  3. richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale in carico al sistema di accoglienza di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 142 del 18 agosto 2015 così come modificato dal decreto legislativo 113 del 4 ottobre 2018;
  4. persone vittime di violenza in carico ai servizi di cui alla legge regionanle 59/2007, “Norme contro la violenza di genere”.
  5. persone sole con figli a carico;
  6. persone inserite in strutture di accoglienza, in programmi di intervento in emergenza alloggio o programmi pubblici di affitto sociale concordato;
  7. persone inserite nei programmi di assistenza ai sensi dell’articolo 13 della legge del 228 del 11 agosto 2003 a favore di vittime di tratta;
  8. persone inserite nei programmi di intervento e servizi ai sensi della legge 154/2001;  legge 38/2009; legge 119/2013 a favore di vittime di violenza nelle relazioni familiari e/o di genere)
  9. ex detenuti;
  10. persone detenute ammesse alle misure di esecuzione penale esterna;
  11. giovani post diploma secondario superiore che abbiano avuto un percorso Bisogni educativi speciali (Bse) durante la carriera scolastica.

È prevista l’erogazione di una indennità di partecipazione calcolata sulle ore realmente effettuate dal tirocinante il cui importo orario omnicomprensivo è pari ad euro 4 fino ad un importo massimo mensile di 500 euro.

Tutti i progetti devono prevedere l’erogazione dell’indennità di partecipazione quale sostegno all’inclusione attiva dei destinatari. Tale indennità è connessa alla partecipazione alle eventuali attività formative e ai tirocini in azienda.

Scadenza: 26 settembre 2022