Progetti a sostegno dei cittadini in stato di bisogno – anno 2021

Progetti a sostegno dei cittadini in stato di bisogno – anno 2021

 

La Città di Moncalieri ricerca realtà del mondo dell’associazionismo e del volontariato interessate a stipulare una convenzione per la realizzazione dei seguenti progetti:

  • “Un aiuto in più” il cui obiettivo è concorrere a sostenere le famiglie moncalieresi e le persone più deboli maggiormente esposte, per cause diverse, al disagio economico e all’esclusione sociale. L’Associazione, a titolo esemplificativo e non esaustivo, dovrà realizzare le seguenti azioni: consegna a domicilio di pacchi alimentari e pasti caldi; fornitura buoni per consumo colazione e pasti caldi presso strutture pubbliche e private; sostegno al pagamento delle spese relative all’abitazione (affitti, bollette utenze, riscaldamento, spese condominiali); reperimento di sistemazioni temporanee in situazioni di emergenza abitativa; supporto logistico in caso di trasferimento/trasloco; piccoli interventi di adattamento/manutenzione delle abitazioni; sostegno al pagamento di spese relative alla frequenza scolastica dei minori; fornitura di abbigliamento invernale; fornitura materiale e prodotti di prima necessità.

Il Comune provvede al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per un importo annuo di 14.000 euro, dei quali 700 euro potranno essere dedicati a spese di carattere amministrativo e gestionale.

  • “Un aiuto in più – Salute” elaborato e costruito sul modello del progetto Un aiuto in più, è fondato essenzialmente su necessità di carattere sanitario. L’Associazione, a titolo esemplificativo e non esaustivo, dovrà realizzare le seguenti azioni: fornitura medicinali e articoli sanitari di uso comune; sostegno al pagamento delle spese odontoiatriche; sostegno al pagamento delle spese relative alla salute (occhiali, controlli, analisi, visite specialistiche e eventuali ricoveri); supporto logistico in caso di trasferimento sanitario; diffusione di corrette informazioni in ambito sanitario alla cittadinanza.

Il Comune provvede al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per un importo annuo di 6.000 euro dei quali 300 euro potranno essere dedicati a spese di carattere amministrativo e gestionale.

  • “Cibo in Comune“, pensato per sopperire e approfondire esigenze di tipo alimentare, vuole contrastare la povertà e l’emarginazione attraverso il sostegno alle fasce deboli della popolazione, coinvolgere i cittadini nelle – di volontariato, incentivare e aumentare la messa a disposizione del circuito della solidarietà delle eccedenze di produzioni, implementare la cultura contro lo spreco e diffondere l’educazione ad una sana alimentazione. L’Associazione, a titolo esemplificativo e non esaustivo, dovrà realizzare le seguenti azioni: svolgere attività di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari in favore delle fasce deboli della Città di Moncalieri; organizzare collette alimentari; migliorare le procedure di raccolta, supportare la rete per eventuale stoccaggio e ritiro/acquisto prodotti; dare supporto alla rete del volontariato attiva sul territorio della città mettendo a disposizione e agevolando la partecipazione a corsi di aggiornamento inerenti l’attività; dare visibilità sui propri canali social dei servizi offerti con il contributo del Comune di Moncalieri a sostegno della loro realizzazione; collaborare con l’Amministrazione in attività di crowfounding, di welfare generativo e di cittadinanza attiva e responsabile.

Il Comune provvede al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per un importo annuo di 13.000 euro.

L’avviso è aperto a organizzazioni di volontariato e a associazioni di promozione sociale, iscritte da almeno sei mesi nel Registro unico nazionale del Terzo settore e attive sul territorio del Comune di Moncalieri.

È possibile presentare istanza in partenariato tra più Associazioni, ognuna delle quali deve possedere i requisiti richiesti dal presente bando. Ogni associazione candidata può presentare la propria proposta per ciascuno dei progetti sopra descritti.

Scadenza: 17 ottobre 2021.

Credito di imposta per tessile, moda e accessori

Credito di imposta per tessile, moda e accessori

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del ministro Giancarlo Giorgetti con l’elenco dei Codici Ateco delle imprese che hanno diritto a un credito d’imposta del 30% in favore del settore del tessile e della moda, della produzione calzaturiera e della pelletteria, al fine di contenere gli effetti negativi delle rimanenze dei prodotti in magazzino, aumentate a causa dell’emergenza Covid.

Per l’incentivo sono messi a disposizione 245 milioni di euro: 95 milioni per il 2021 e 150 milioni per il 2022.

Il credito d’imposta diventerà operativo con un prossimo provvedimento dell’Agenzia delle entrate che definirà i termini e le modalità per usufruire dell’agevolazione.

Firmato decreto Fondo Impresa Donna

Firmato decreto Fondo Impresa Donna

Il Ministro Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto interministeriale che rende operativo il Fondo Impresa Donna che mira a rafforzare gli investimenti e i servizi a sostegno dell’imprenditorialità femminile.

L’obiettivo della misura è quello di incentivare la partecipazione delle donne al mondo delle imprese, supportando le loro competenze e creatività per l’avvio di nuove attività imprenditoriali e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Il Fondo Impresa Donna è istituito con un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno le risorse PNRR, 400 milioni, destinate all’imprenditoria femminile. Il progetto costituisce un intervento cardine inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della missione “Inclusione e coesione”.

Con l’attuazione della misura a sostegno dell’imprenditoria femminile, il Ministero raggiunge un altro obiettivo del PNRR nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, come già avvenuto per i bandi IPCEI sui progetti strategici altamente tecnologici nei settori delle batterie e dei semiconduttori, mentre è già stata avviata la riforma della proprietà industriale.

Il decreto interministeriale è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. Sarà quindi inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Terza edizione iniziative in cofinanziamento per il contrasto alla povertà educativa

Terza edizione iniziative in cofinanziamento per il contrasto alla povertà educativa

Le idee saranno selezionate man mano che vengono proposte – comunque entro e non oltre le ore 13:00 del 30 dicembre 2022 – fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Dopo le prime due edizioni, Con i Bambini intende rinnovare il proprio impegno nelle iniziative in cofinanziamento in collaborazione con altri enti erogatori che condividono lo spirito e gli obiettivi del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

Anche la terza edizione del bando, come le precedenti, intende perseguire due principali obiettivi: da un lato, attrarre risorse supplementari coerenti con le finalità del Fondo, dall’altro favorire un positivo confronto con le esperienze di altri soggetti, arricchendo reciprocamente la conoscenza, le pratiche e le esperienze sui temi relativi alla povertà educativa minorile.

Oltre a perseguire un effetto leva delle risorse finanziarie a disposizione delle organizzazioni di terzo settore, il bando intende anche sperimentare forme di innovazione, sia negli ambiti di intervento sia nelle modalità operative o metodologiche scelte, nel contrasto delle forme di povertà educativa minorile.

Il bando è rivolto a soggetti erogatori privati e a Enti del Terzo Settore che intendono avviare un percorso di collaborazione con l’Impresa sociale, al fine di sostenere o realizzare interventi congiunti di contrasto alla povertà educativa minorile.

Le iniziative saranno classificate in due tipologie:

  • Progetti proposti direttamente da soggetti del Terzo Settore e sostenuti, almeno al 50%, da uno o più cofinanziatori;
  • Progetti da identificare congiuntamente con uno o più cofinanziatori (fino a un massimo di 2), attraverso percorsi di progettazione partecipata (in particolare nel caso di interventi riferiti a territori circoscritti), o attraverso specifici bandi a evidenza pubblica promossi congiuntamente dai cofinanziatori e dall’impresa sociale.

La durata complessiva deve essere compresa fra i 36 e i 48 mesi.

Con questa nuova edizione dell’iniziativa, Con i Bambini dedica ulteriori risorse finanziarie fino ad un massimo di 10 milioni di euro.

Con i Bambini metterà a disposizione fino ad un massimo del 50% delle risorse finanziarie complessivamente previste per gli interventi, sostenendone la realizzazione con un contributo minimo di € 250.000 e fino ad un massimo di € 1.500.000.

Scadenza: ore 13:00 del 30 dicembre 2022.

“Next – Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2021/2022 – LINEE C e D”

“Next – Laboratorio delle idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo – Edizione 2021/2022 – LINEE C e D”

PER LA LINEA C

Sono ammissibili i seguenti soggetti secondo i requisiti previsti dal bando:

  • Amministrazioni locali rientranti nell’elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 3 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e ss.mm. (Legge di contabilità e di finanza pubblica)
  • Soggetti privati non ecclesiastici, comprese le ditte individuali;
  • Enti e istituzioni ecclesiastiche.

PER LA LINEA D

Potranno presentare domanda di finanziamento i seguenti soggetti secondo i requisiti previsti dal bando:

  • Soggetti privati non ecclesiastici, comprese le ditte individuali;
  • Enti e istituzioni ecclesiastiche.

l progetto “Next – Laboratorio di idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo – edizione 2021/2022”, ideato e promosso da Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Cariplo, sarà articolato in quattro linee:

LINEA A. Sostegno agli organismi di prosa, teatro per l’infanzia e la gioventù, danza, circo contemporaneo e multidisciplinare per la produzione di nuovi spettacoli

LINEA B. Promozione degli spettacoli di prosa, teatro per l’infanzia e la gioventù, danza, circo contemporaneo e multidisciplinare per la circuitazione sul territorio lombardo

LINEA C. Sostegno alle sedi di spettacolo per la programmazione sul territorio lombardo di prosa, teatro per l’infanzia e la gioventù, danza, circo contemporaneo e multidisciplinare

LINEA D. Sostegno alle sale cinematografiche per la programmazione sul territorio lombardo

Per la LINEA C saranno sostenute le sedi che programmeranno gli spettacoli nell’ambito del catalogo costituito dalla linea B nel corso del 2022. Si intende incentivare la fruizione e la partecipazione delle comunità locali e favorire la promozione di territori svantaggiati sul versante dell’offerta culturale

Per la LINEA D saranno sostenute le sale cinematografiche che promuovono nel 2021 progetti con contenuti culturali, con particolare attenzione a target specifici di pubblico in quanto rappresentano presidi culturali sui territori e centri di aggregazione che favoriscono la socializzazione e la coesione delle comunità. Si intende incentivare la fruizione e la partecipazione delle comunità locali e favorire la promozione di territori svantaggiati sul versante dell’offerta culturale.

Per la LINEA C: € 205.000,00

Per la LINEA D: € 560.000,00

Tale dotazione potrà essere incrementata in base alla quota di cofinanziamento da parte di Fondazione Cariplo.

Sovvenzione a fondo perduto.

PER LA LINEA C:

Regione Lombardia erogherà un contributo pari al massimo al 70% delle spese di cachet degli spettacoli programmati nell’ambito del catalogo costituito dalla linea B del progetto Next 2021/2022. Per le sedi localizzate sul territorio del Comune di Milano il contributo erogabile sarà pari al massimo al 40% delle spese relative alla programmazione di spettacoli nell’ambito del catalogo costituito dalla linea B del progetto Next 2021/2022.

Le soglie minime e massime di contributo assegnabile per ciascuna sede sono:

  • contributo massimo di euro 10.000;
  • contributo minimo di euro 2.500.

PER LA LINEA D:

L’agevolazione è concessa da Regione Lombardia interamente a titolo di contributo a fondo perduto.

Le soglie minime e massime di contributo assegnabile per ciascuna struttura sono:

  • contributo massimo di euro 18.000;
  • contributo minimo di euro 2.500.

Apertura linea C: 18 ottobre 2021 ore 10.00. Apertura linea D: 6 ottobre 2021 ore 10.00.

Scadenza linee C e D: 26 ottobre 2021 ore 16.30.

Misure straordinarie per lo sport 2021 – Emergenza Covid 19

Misure straordinarie per lo sport 2021 – Emergenza Covid 19

Il Bando è finalizzato alla parziale copertura delle spese correnti dei soggetti sottoindicati, per il loro regolare funzionamento, per l’organizzazione dell’attività e per la fruizione in sicurezza delle sedi, degli impianti e delle attività sportive e fisico motorie, maturate nel periodo previsto dal bando.

Chi può partecipare

I soggetti sportivi che possono partecipare al bando rientrano in due diverse tipologie:

Tipologia A): Associazioni e Società sportive dilettantistiche, senza fini di lucro, affiliate per almeno due anni anche non consecutivi ad una Federazione sportiva o a una Disciplina sportiva associata e/o un Ente di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o dal CIP;

Tipologia B): Federazioni sportive, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva, riconosciuti dal CONI o dal CIP esclusivamente in qualità di gestori di impianti sportivi

Domande da: 01/10/2021 – 09:00.

Scadenza: 03/11/2021 – 13:00.

Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (WBO)

Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (WBO)

 

La Regione Lazio (L.R. 13/2018 – art. 4, c. 40 e ss) ha istituito il Fondo rotativo regionale per il recupero delle aziende in crisi (Fondo WBO), finalizzato a sostenere operazioni per il recupero di aziende in crisi da parte di cooperative costituite da dipendenti o ex dipendenti (cd. Workers Buyout).

Con deliberazione n. 666 del 24 settembre 2019, modificata dalla deliberazione n. 717 dell’8 ottobre 2019, la Giunta Regionale ha approvato gli “Indirizzi e Criteri per la gestione del Fondo WBO” definendo i principi generali per l’accesso al Fondo e stabilendo di affidare a Lazio Innova il compito di individuare il gestore del Fondo WBO e di curare i rapporti con tale soggetto.

Finalità del Fondo WBO

Lo strumento consiste in un finanziamento agevolato – a tasso zero – e ha la finalità di sostenere l’acquisizione di aziende in crisi o oggetto di delocalizzazione, da parte dei dipendenti dell’impresa organizzati in forma cooperativa.

Il Fondo WBO, in particolare, finanzia l’affitto o l’acquisto di aziende, rami d’azienda o complessi di beni e contratti da parte di società cooperative costituite da lavoratori dipendenti dell’azienda in crisi o oggetto di delocalizzazione:

  • per effetto del diritto di prelazione ai sensi di quanto disposto dall’articolo 11, comma 2, del decreto – legge 23 dicembre 2013, n. 145 (convertito con modificazioni dalla legge 21 febbraio 2014, n.9);
  • al fine del rilancio o della riconversione del sito produttivo a rischio chiusura a causa di delocalizzazione dell’attività economica.

Beneficiari

Società cooperative, appartenenti alla categoria produzione e lavoro, costituite per almeno i 2/3 da dipendenti di un’azienda in crisi o oggetto di delocalizzazione (Azienda di provenienza), che presentino un progetto industriale per il recupero dell’azienda.

Spese ammissibili e finanziamento concedibile

Sono ammissibili le spese inerenti all’attività d’impresa, come elencate nell’Avviso.

Il finanziamento è pari al 100% dei costi ammissibili; l’importo minimo è pari a 20.000 euro.

L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso zero ed è concessa ai sensi e nei limiti dei Regolamenti UE n. 1407/2013 (de minimis) o n. 1408/2013 (de minimis agricoltura).

Apertura: 9.00 del 20 ottobre 2021.

Scadenza: 1° luglio 2029.

Tre milioni di euro per avvio centri polivalenti a favore di persone con disabilità

Tre milioni di euro per avvio centri polivalenti a favore di persone con disabilità

Tre milioni di euro di stanziamento per l’erogazione di contributi per promuovere l’attuazione di proposte progettuali a carattere sperimentale e innovativo, per la gestione di Centri polivalenti per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico ed altre disabilità con bisogni complessi, da parte di Enti del Terzo Settore (ETS).

Sono ammessi a partecipare alla presente procedura gli Enti del Terzo Settore di cui all’art. 4 del D.Lgs. n. 117/2017, in forma singola o in Associazione Temporanea di Impresa o di Scopo, costituita o costituenda, con comprovata esperienza pluriennale nel campo dell’inclusione di giovani e adulti con disabilità e/o esperienza specifica in progettualità relative a giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico.

Nei casi di presentazione di proposte da parte di Associazioni Temporanee di Impresa ovvero di Scopo, i Soggetti componenti dell’Associazione dovranno dichiarare di aver costituito l’associazione temporanea o l’intenzione di costituirsi in ATI o ATS (dichiarazione di intenti).

Nella proposta progettuale andranno specificate le motivazioni a costituire l’associazione temporanea, il ruolo e le funzioni di ciascun Ente all’interno della gestione del Centro polivalente, l’apporto specifico di ciascun Ente al progetto in termini di expertise, beni mobili e immobili, competenze e professionalità.

L’ETS individuato come capofila è il soggetto proponente. I partecipanti al progetto in forma di associati in associazione temporanea di impresa o di scopo vanno intesi come gestori del Centro polivalente a tutti gli effetti, attraverso l’associazione degli ETS coordinata da un capofila proponente.

I predetti Enti del Terzo settore, all’atto della presentazione della domanda, devono:

  • avere sede legale e operativa nel territorio della Regione Lazio;
  • risultare iscritti alla data di pubblicazione del presente avviso almeno in uno dei seguenti registri:
  • Registro nazionale del Terzo Settore di cui al D. Lgs. n. 117/2017;
  • Registro regionale del Lazio delle cooperative sociali di cui alla Legge Regionale n. 24 del n.27 giugno 1996;
  • Registro regionale del Lazio delle associazioni di promozione sociale di cui alla Legge Regionale n. 22 del 1° settembre 1999;
  • Registro regionale del Lazio degli organismi di volontariato di cui alla Legge Regionale n. 29 del 28 giugno 1993.

Il possesso dell’iscrizione ai Registri sopra menzionati deve permanere nei confronti dei soggetti proponenti (in forma singola o associata) per l’intero periodo di realizzazione del progetto.

Le proposte progettuali a carattere sperimentale dovranno prevedere la gestione biennale di un Centro polivalente, da intendersi come servizio innovativo, in rete e diffuso sul territorio, in grado di attivare processi di collaborazione eterogenei rispondenti ad una logica di offerta costruita intorno alla persona ed in linea con le sue esigenze, in ciascuna delle seguenti macroaree territoriali:

  • Roma – Città metropolitana di Roma
  • Lazio nord (Viterbo-Rieti)
  • Lazio sud (Latina-Frosinone)

La finalità generale dei Centri Polivalenti è quella di promuovere e attuare il coordinamento tra politiche integrate, afferenti ai diversi livelli di servizio rivolti alla persona con disabilità (scolastici, sanitari, sociali, del lavoro), ai fini della realizzazione di progetti individuali (art. 14, legge 328/00), con il protagonismo attivo dei beneficiari e delle loro famiglie.

Nello specifico i Centri polivalenti attivati:

  • Favoriranno percorsi personalizzati di inclusione sociale, volti alla capacitazione della persona in condizione di disabilità, alla valorizzazione e sviluppo delle competenze, al potenziamento delle autonomie e delle capacità di autodeterminazione, al miglioramento della qualità della vita, nel rispetto delle inclinazioni e delle volontà individuali del destinatario o espresse da chi lo rappresenta;
  • Sosterranno attività finalizzate alla piena partecipazione alla vita sociale e di comunità, con azioni di promozione di un approccio di welfare di comunità che supporti il progetto di vita della persona e contemporaneamente attivi processi generativi della comunità di riferimento;
  • Sosterranno l’avvio di percorsi confacenti alle aspirazioni e alle attitudini soggettive, propedeutici anche all’inserimento lavorativo nel rispetto della normativa regionale e nazionale di riferimento e favoriranno la sperimentazione di azioni sui contesti lavorativi, predisponendo ambienti inclusivi che sappiano rispondere al meglio alle necessità di accompagnamento.

Le attività dei Centri polivalenti perseguiranno pertanto i seguenti obiettivi:

  • facilitare la creazione di una rete territoriale che integri risorse e opportunità formali e informali che concorrono alla realizzazione dei progetti individuali delle persone destinatarie;
  • attivare interventi innovativi per la transizione all’età adulta, l’inclusione sociale e lavorativa della persona beneficiaria;
  • supportare il coordinamento tra la componente sociale, sanitaria e quella rivolta alle politiche attive del lavoro;
  • incentivare il protagonismo delle famiglie e delle associazioni dei familiari operanti nel territorio di riferimento, con servizi di auto-mutuo-aiuto, di consulenza/orientamento all’esercizio dei diritti e alla facilitazione dell’accesso ai servizi.

I Centri polivalenti svilupperanno azioni di inclusione sociale entro una cornice di presa in carico globale della persona, realizzando connessioni tra servizi attivi e offerte innovative, promuovendo nuovi investimenti o qualificando quelli in essere, agendo sia come fornitori di prestazioni assistenziali sia come agenzie di supporto alla rete per il management del progetto individuale.

Nell’ottica del principio di sussidiarietà e della piena promozione del rapporto tra pubblica amministrazione e le risorse del terzo settore territorialmente impegnate sul tema dell’inclusione sociale delle persone con disabilità, il finanziamento regionale è destinato ad Enti del Terzo Settore che assumeranno il ruolo di gestore con le seguenti funzioni:

  • animazione della rete territoriale per costruire risposte personalizzate e innovative;
  • impulso alle progettualità dei beneficiari, congiuntamente ai servizi socio-sanitari di presa in carico;
  • promozione di un rapporto di alleanza e coordinamento con i servizi sociali e sanitari territoriali;
  • promozione del Centro polivalente come bene comune del territorio, attraverso il coinvolgimento della collettività nella fruizione degli spazi e delle finalità del servizio;
  • messa a disposizione di risorse strutturali, professionali, di servizio, utili ad implementare le azioni dei Centri polivalenti;
  • coinvolgimento di altri stakeholder pubblici e privati nel progetto anche al fine di individuare risorse economiche integrando differenti linee di finanziamento;
  • monitoraggio dei processi.

Le modalità organizzative e realizzative dei Centri polivalenti andranno a delineare nuovi modelli di servizio che la Regione intenderà acquisire al fine di mettere a sistema sul territorio regionale le prassi più efficaci.

Fermo restando il principio della scelta di una macroarea in fase di presentazione della proposta, il Centro polivalente funzionerà come servizio diffuso sul territorio.

A seguito della valutazione da parte di una commissione tecnica verranno individuate le proposte progettuali da finanziare. Gli Enti individuati presenteranno in una fase successiva un progetto esecutivo, che conterrà, tra l’altro:

  • l’attestazione dei partenariati formalizzati, con soggetti pubblici e privati del territorio;
  • la descrizione dettagliata dell’assetto organizzativo del Centro, in termini di risorse professionali e ruoli/funzioni individuati;
  • il cronoprogramma di attuazione;
  • la programmazione dei percorsi, in relazione ad un gruppo dei destinatari;
  • il piano finanziario dettagliato;
  • le modalità di monitoraggio dei processi.

La gestione del Centro polivalente è di esclusiva responsabilità dal soggetto aggiudicatario, in forma singola o associata, non essendo ammessa la delega della medesima gestione a terzi.

Le risorse regionali finalizzate alla gestione dei Centri polivalenti dovranno prevedere, a pena di esclusione, l’attivazione di misure e interventi per un minimo di 8 e un massimo di 20 destinatari.

Qualora il Centro polivalente metta in atto prassi virtuose di reperimento e integrazione di ulteriori risorse tali per cui la sperimentazione sul target previsto non rischi di essere inficiata (in termini di efficacia dei percorsi, qualità, quantità e appropriatezza degli interventi), è ammissibile l’ampliamento dell’offerta ad un numero superiori di destinatari. Il cofinanziamento dovrà trovare evidenza nella proposta progettuale. In virtù della cornice di sperimentazione del servizio, resta inteso che il numero dei destinatari non rappresenta elemento di valutazione delle proposte progettuali, se non entro i limiti minimi e massimi sopra posti.

I destinatari del Centro polivalente sono giovani e adulti (dai 18 anni compiuti) con disturbo dello spettro autistico e altre disabilità con bisogni complessi, nonché coloro che quotidianamente se ne prendono cura, i familiari e i caregiver.

I destinatari indiretti sono i cittadini del territorio della macroarea territoriale.

Oltre la sussistenza della certificazione che attesti la condizione di gravità, di cui all’art. 3 comma 3 della legge 104/92, la complessità del bisogno è elemento che esita da una valutazione multidimensionale in cui vengono considerati diversi fattori, compreso il profilo di funzionamento formulato su base ICF e valutazioni relative ai facilitatori e alle barriere ambientali. L’accesso al Centro polivalente è determinato da un processo di collaborazione tra i servizi pubblici di presa in carico e il Centro medesimo.

Le risorse disponibili complessivamente sono pari a 3 milioni di euro.

Per ciascun progetto selezionato la Regione erogherà un contributo fino ad un massimale pari a 750.000 euro per ciascun Centro polivalente. La Regione si riserva comunque di riprogrammare le eventuali economie e/o di incrementare la dotazione del presente avviso.

Scadenza: 23 ottobre 2021.

PO FEAMP, Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (2021)

PO FEAMP, Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (2021)

Uno stanziamento di 794.959,80 euro sui capitoli U0000A14145, U0000A14146, U0000A14147 dell’esercizio finanziario 2021 per la Misura 5.69 del PO FEAMP, “Trasformazione dei Prodotti della Pesca e dell’Acquacoltura”.

È quello approvato dalla Regione Lazio per la Misura che, in linea con l’obiettivo tematico 3 “Migliorare la competitività delle PMI” del Quadro Strategico Comune per la programmazione 2014/2020, promuove la competitività delle aziende che operano nel settore della trasformazione e commercializzazione attraverso la realizzazione di investimenti finalizzati al risparmio energetico e alla riduzione dell’impatto sull’ambiente, al miglioramento della sicurezza, dell’igiene e delle condizioni di lavoro.

È prevista anche l’innovazione sia delle strutture che dei processi produttivi e, al contempo, la possibilità di lavorare sottoprodotti derivanti da attività di trasformazione principale, di prodotti dell’acquacoltura biologica, conformemente agli articoli 6 e 7 del Reg. (CE) n. 834/2007, di prodotti provenienti da catture commerciali che non possono essere destinate al consumo umano. Sono altresì contemplati, infine, investimenti per la realizzazione di prodotti nuovi o migliorati, che portano a processi nuovi o migliorati o sistemi di gestione e di organizzazione nuovi o migliorati.

Possono presentare domanda di finanziamento le Micro, Piccole e Medie Imprese (PMI) come definite nei criteri di ammissibilità delle operazioni del PO FEAMP 2014-2020 e nella Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003.

Le definizioni delle categorie di impresa di cui alla suddetta raccomandazione sono le seguenti:

  • la categoria delle microimprese delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di EURO oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di EURO;
  • nella categoria delle PMI si definisce piccola impresa un’impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di EURO;
  • nella categoria delle PMI si definisce microimpresa un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di EURO.

Le imprese richiedenti devono essere regolarmente iscritte alla Camera di Commercio e dal certificato di iscrizione dovrà essere possibile desumere quale attività primaria o secondaria delle imprese richiedenti: lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi mediante surgelamento, salatura eccetera; pesca e acquacoltura.

Le imprese rientranti nelle categorie sopra riportate sono ammissibili ai fini del presente avviso qualora dispongano di una sede legale all’interno del territorio dell’Unione Europea ed almeno una sede operativa all’interno del territorio della Regione Lazio.

La misura si applica all’intero territorio del Lazio, fatti salvi i vincoli di legge.

Si dovrà tener conto delle eventuali zone con particolari caratteristiche e valenze ambientali:

  • aree a rischio idrogeologico; – aree a rischio di erosione;
  • aree a rischio di inondazione costiera;
  • quadro Programmatico per la protezione delle acque superficiali interne, delle acque di transizione, delle acque costiere e sotterranee;
  • quadro normativo per la difesa del suolo;
  • Aree Natura 2000;
  • presenza di criticità puntuali;
  • Aree Naturali Protette.

In linea con quanto previsto dall’art. 69 del Reg. (UE) n. 508/2014, sono ritenuti ammissibili a contributo gli interventi:

  • che contribuiscono a risparmiare energia o a ridurre l’impatto sull’ambiente, incluso il trattamento dei rifiuti;
  • che migliorano la sicurezza, l’igiene, la salute e le condizioni di lavoro;
  • che sostengono la trasformazione delle catture di pesce commerciale che non possono essere destinate al consumo umano;
  • che si riferiscono alla trasformazione dei sottoprodotti risultanti dalle attività di trasformazione principali;
  • che si riferiscono alla trasformazione di prodotti dell’acquacoltura biologica conformemente agli articoli 6 e 7 del regolamento (CE) n. 834/2007;
  • che portano a prodotti nuovi o migliorati, a processi nuovi o migliorati o a sistemi di gestione e di organizzazione nuovi o migliorati.

Sono considerate ammissibili al finanziamento del FEAMP le spese sostenute a decorrere dal 14 aprile 2020 (il dettaglio è elencato all’interno dell’avviso); al contempo, come recita l’art. 65 RDC paragrafo 6, non sono selezionate per il sostegno del FEAMP le operazioni portate materialmente a termine (o completamente attuate) prima che la domanda di finanziamento sia presentata dal beneficiario all’Autorità di gestione, a prescindere dal fatto che tutti i relativi pagamenti siano stati effettuati dal beneficiario.

La dotazione finanziaria prevista dall’avviso potrà essere integrata con le somme derivanti da economie di spesa di progetti già approvati o da incrementi del piano finanziario.

L’investimento massimo ammissibile sarà pari a 400.000 euro, mentre l’investimento minimo ammissibile sarà pari a 10.000 euro.

I progetti avranno una quota di cofinanziamento pubblico pari al 50% della spesa ammissibile ripartito nel modo seguente: – UE FEAMP – 50% – STATO – 35% – REGIONE – 15%.

Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni richieste a qualsiasi titolo ed ottenute dal beneficiario per le medesime spese.

In deroga a quanto sopra esposto, si applicano 30 punti percentuali aggiuntivi dell’intensità dell’aiuto pubblico per interventi connessi alla pesca costiera artigianale (allegato I al Reg. (UE) 508/2014).

Le risorse disponibili vengono assegnate sino a concorrenza delle medesime, con possibilità di concedere all’ultimo soggetto in posizione utile in graduatoria un contributo residuale, a copertura parziale del progetto di investimento reputato ammissibile.

Le domande ammissibili, ma non finanziate per carenza fondi, potranno essere finanziate in caso di ulteriori disponibilità, ovvero di rimessa in disponibilità di fondi derivanti da economie di spesa. Il beneficiario può richiedere alla O.I., entro e non oltre 90 giorni dalla data di adozione dell’Atto di concessione, l’erogazione di un anticipo per un importo massimo del 40% dell’aiuto pubblico relativo agli investimenti ammessi.

Scadenza: 23:59 del 29 novembre 2021.

Manifestazione di interesse ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno

Manifestazione di interesse ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno

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È online l’Avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la candidatura di idee progettuali da ammettere ad una procedura negoziale finalizzata al finanziamento di interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.

Gli interventi sono finanziati a valere sulle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, di cui al Decreto-Legge 6 maggio 2021, n.59 “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, con una dotazione finanziaria complessiva di euro 350.000.000.

Le risorse sono ripartite come segue: 70.000.000 euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.

Gli investimenti finanziati con le risorse del presente avviso devono essere realizzati nel territorio delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

I Soggetti ammissibili sono organismi di ricerca, così come definiti all’articolo 3 del presente avviso, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre.

La durata massima dei progetti, da indicare ali ‘interno della proposta di idea progettuale, non deve superare i 36 (trentasei) mesi. L’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto può variare tra euro 10.000.000 e euro 90.000.000. L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto.

Scadenza: 12,00 del 12 novembre 2021.

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