Bando Economia Circolare: ricerca per un futuro sostenibile, edizione 2021.
Fondazione Cariplo ha pubblicato il Bando Economia Circolare: ricerca per un futuro sostenibile, edizione 2021. Il Bando ha scadenza il 17 maggio 2021 alle ore 17:00.
La richiesta di contributo dovrà essere non inferiore a 100.000 euro e non superiore a 300.000 euro, con una copertura da parte di Fondazione Cariplo del 100 % dei costi di progetto.
Il bando finanzia progetti di ricerca caratterizzati da una forte valenza multidisciplinare che ricadano in uno o più dei seguenti ambiti:
- sviluppo di nuovi modelli organizzativi funzionali all’attuazione dei principi dell’economia circolare negli enti pubblici e/o privati;
- progettazione di nuovi materiali e prodotti al fine di delineare modelli di consumo sostenibili;
- progettazione di sistemi più efficienti di rigenerazione e riutilizzo di beni – ivi incluse le acque reflue e i fanghi di depurazione – impiegati nel processo di trasformazione e produzione o, per estensione, nell’erogazione di un servizio;
- valorizzazione dei rifiuti organici e inorganici e trasformazione in prodotti ad alto valore aggiunto, ivi inclusa la produzione di energia.
I progetti candidati agli ambiti 1 e 3 dovranno prevedere la valutazione economica (intesa come analisi di fattibilità e di efficienza della soluzione proposta) e dei rischi connessi all’adozione dei nuovi modelli organizzativi e/o dei sistemi di rigenerazione sviluppati. I progetti candidati agli ambiti 2 e 4 dovranno ricomprendere l’analisi del mercato attuale e potenziale dei prodotti oggetto di studio.
Tutti i progetti dovranno essere caratterizzati da un approccio multidisciplinare in grado di favorire l’integrazione tra discipline e competenze, prevedendo in particolare la collaborazione tra ricercatori afferenti alle aree biologiche, chimico-fisiche e ingegneristiche e ricercatori operanti nell’ambito dell’economia e delle scienze giuridiche e sociali.
Su questo bando non è prevista la partnership obbligatoria ma, qualora le proposte dovessero essere presentate in partenariato, sarà essenziale chiarire le competenze apportate da ciascun Partner di progetto e come queste si integrano a quelle dell’Ente Capofila in un disegno unitario.
Al fine di potenziare l’esito trasformativo e le ricadute applicative del programma, i progetti dovranno dotarsi di un Advisory Board che integrerà le competenze accademiche con sensibilità del mondo produttivo e degli utilizzatori finali delle soluzioni sviluppate. L’Advisory Board dovrà essere composto da rappresentanti di almeno cinque realtà coinvolte nella filiera oggetto dell’intervento. Le realtà coinvolte nella filiera oggetto dell’intervento potranno operare a diversi livelli del processo di generazione del valore, ad esempio, nella produzione, trasformazione, distribuzione o fornitura di beni e servizi.
Con riferimento alla formulazione del Piano di comunicazione i ricercatori dovranno necessariamente potenziare la disseminazione dei risultati al sistema delle imprese anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria.
L’ente capofila (o ente proponente unico) dovrà coincidere con un Ente pubblico o privato no profit che svolge attività di ricerca scientifica.
Il progetto deve essere inoltre realizzato presso una struttura operativa situata sul territorio di prioritario riferimento della Fondazione Cariplo. Le azioni riferite ai partner possono essere realizzate anche presso altre strutture.
Se si decide di coinvolgere degli enti partner è necessario quindi considerare le seguenti regole:
- non ci sono restrizioni legate alla territorialità degli enti partner, quindi sono ammessi anche enti partner con sede al di fuori dell’area territoriale di riferimento della Fondazione Cariplo;
- rimane, invece, obbligatorio per tutti gli enti coinvolti il criterio di restrizione rispetto alla natura no profit;
- le realtà imprenditoriali coinvolte nell’Advisory Board e le associazioni di categoria previste nel piano di comunicazione non potranno essere destinatarie di quote di contributo.
Si ricorda, inoltre, che per essere ammessi alla valutazione i progetti dovranno obbligatoriamente:
- coinvolgere, formare e valorizzare giovani ricercatori (laureati, dottorandi e post-doc con età non superiore ai 35 anni alla data di scadenza del bando);
- prevedere la costituzione di un Advisory Board composto da rappresentanti di almeno cinque realtà imprenditoriali coinvolte nella filiera oggetto dell’intervento;
predisporre un piano delle attività di comunicazione, da considerarsi una parte integrante del progetto, sulla base delle Linee guida per il piano di comunicazione disponibile sul sito della Fondazione. Il Piano di comunicazione, oltre al coinvolgimento della società civile, dovrà prevedere azioni di disseminazione dei risultati al sistema delle imprese anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria.