Online information session: Centres of Vocational Excellence 2023, Evento online, 27 gennaio 2023

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Il 27 gennaio 2023, dalle 10:00 alle 12:00, l’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA), in collaborazione con la Commissione europea, sta organizzando una sessione informativa online per conoscere le modalità di candidatura della call dedicata ai Centri di Eccellenza Professionale (CoVE) nell’ambito di Erasmus+.

I Centri di Eccellenza Professionale forniscono corsi di formazione dedicati ai giovani, con l’obiettivo di migliorare e riqualificare le loro competenze attraverso metodi di insegnamento e apprendimento innovativi a stretto contatto con le imprese, le parti sociali e le università.

È possibile partecipare collegandosi il giorno dell’evento.

Innovation Fund: Financing Innovative Clean Tech Conference – Evento online, 19 gennaio 2023

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Il 19 gennaio 2023 si terrà l’evento Innovation Fund: Financing Innovative Clean Tech Conference.

La conferenza si terrà online e riunirà responsabili politici, investitori, stakeholder e leader industriali per sensibilizzare la comunità dei finanziatori pubblici e privati sulle numerose opportunità commerciali offerte dal Fondo europeo per l’innovazione.

Gli obiettivi della conferenza di quest’anno sono:

  • discutere su come accelerare la decarbonizzazione dei settori industriali europei, attirando in particolare gli investimenti privati nelle tecnologie pulite
  • evidenziare i vantaggi di investire nelle tecnologie pulite e di diversificare la catena di approvvigionamento globale per ridurre i rischi di interruzione
  • ispirare i futuri candidati a investire in progetti di decarbonizzazione, che a loro volta possono stimolare la crescita economica e rafforzare la leadership tecnologica europea su scala globale
  • lavorare come forum di condivisione delle conoscenze e ispirare altri attori industriali
  • presentare e firmare gli accordi di sovvenzione dei progetti assegnati nell’ambito del secondo bando per progetti su larga scala

Per partecipare all’evento è necessario registrarsi.

Riqualificazione dei corpi idrici piemontesi 2023

Riqualificazione dei corpi idrici piemontesi 2023

Il finanziamento è destinato a enti locali e Parchi piemontesi per riqualificare i fiumi e i laghi e le loro aree circostanti, attraverso interventi che vedano coinvolta anche la società civile.

Le risorse verranno assegnate mediante bando pubblico a Province, Città metropolitana di Torino, Comuni singoli o associati, soggetti gestori delle aree naturali protette e dei siti Natura 2000.

Ciascun proponente può presentare, anche in forma associata, fino a due domande di finanziamento per interventi di riqualificazione di fiumi e laghi, nonché delle importantissime aree limitrofe, attraverso una serie di interventi previsti nel Piano di Tutela delle Acque, quali ad esempio: fasce boscate riparie agroforestali, passaggi per i pesci, demolizione di sbarramenti ed opere trasversali non più in funzione, ripristino di aree umide, riduzione dell’artificialità di alvei e sponde, aumento della capacità di ritenzione naturale delle acque, misuratori di deflusso in alveo e strumentazione per la trasmissione dei dati di prelievo di acqua. Tali interventi contribuiranno al raggiungimento e mantenimento degli obiettivi di qualità delle acque piemontesi previsti dalla Direttiva Quadro della Comunità Europea.

Possono partecipare Enti locali, nello specifico i Comuni in forma singola o associata, ad esclusione degli Enti di governo di Ambito Territoriale Ottimale (EgATO), le Province e la Città Metropolitana, oltre agli Enti gestori delle aree naturali protette e dei siti della rete Natura 2000.

Scadenza: 4 maggio 2023

ENTI LOCALI – Beni confiscati alla criminalità – Anno 2023

ENTI LOCALI - Beni confiscati alla criminalità - Anno 2023

 

Erogazione di contributi per il recupero e l’utilizzo ai fini sociali o anche istituzionali dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, trasferiti agli Enti Locali con atto dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata.

È consentito anche l’utilizzo del bene per scopi economici, con il vincolo del reimpiego dei proventi per finalità sociali.

Possono partecipare Enti locali ovvero comuni, province, città metropolitana, destinatari di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Il contributo è erogato agli Enti Locali, per interventi da realizzare, ed é concesso:

  • fino al 50% del costo complessivo previsto per l’intervento di riutilizzo e, comunque, nel limite massimo di 150.000 euro
  • fino al 90% del costo complessivo previsto per l’intervento di riutilizzo e, comunque, nel limite massimo di 150.000 euro, per i soli comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, come risultante dall’ultimo dato ufficiale reso disponibile dall’Istituto nazionale di statistica.

Sarà possibile presentare domande a partire dal 2 gennaio 2023.

Scadenza: 31 marzo 2023

 

Partenariati territoriali per lo sviluppo sostenibile in Senegal

Partenariati territoriali per lo sviluppo sostenibile in Senegal

La Regione Piemonte è capofila del progetto “Reti al lavoro – Percorsi in Comune per giovani e donne in Senegal” – AID 012314/02/9, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, finalizzato a supportare le Autorità Locali senegalesi nella definizione di strategie volte a offrire maggiori opportunità di inserimento lavorativo e di lavoro dignitoso per giovani e donne.

Il presente Bando è tra le attività principali del progetto Reti al Lavoro ed è cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.

Attraverso tale strumento si intende  sostenere iniziative, promosse dalle Autorità Locali piemontesi e sarde, impegnate nella cooperazione allo sviluppo in tema di politiche e servizi locali per giovani e donne in Senegal.

Le iniziative proposte dovranno contribuire a:

  • promuovere lo sviluppo locale sostenibile dei contesti territoriali identificati e migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali;
  • ridurre la povertà, le ineguaglianze e l’insicurezza alimentare;
  • facilitare le relazioni tra le comunità partner, piemontesi, sarde e senegalesi, anche attraverso la stipula di nuovi accordi di collaborazione o il rinnovo di accordi pregressi;
  • migliorare la reciproca percezione dei territori, favorendo in particolare una maggiore conoscenza delle realtà nelle quali si originano i flussi migratori
  • attivare/favorire momenti di scambio, riflessione e confronto sugli obiettivi dell’Agenda 2030.

Le domande di contributo potranno essere presentate esclusivamente dai seguenti soggetti pubblici del territorio della Regione Piemonte (Lotto 1) e della Regione Autonoma della Sardegna (Lotto 2), con esperienza specifica di cooperazione decentrata :

Province, Città Metropolitana, Comuni, Unioni montane e ogni forma associativa tra i medesimi prevista dal T.U.EE.LL. vigente.

Ciascun soggetto proponente potrà candidarsi con un’unica proposta in qualità di capofila e NON potrà rivestire la qualità di partner in un’altra proposta.

Le Autorità Locali partner italiane del progetto “Reti al lavoro – Percorsi in Comune per giovani e donne in Senegal” – AID 012314/02/9 NON POSSONO presentare domanda di contributo né rivestire il ruolo di partner.

Le risorse complessive messe a disposizione dal presente Bando per la realizzazione degli interventi ammontano a Euro 360.000,00.

Il Bando è articolato in due Lotti:

  • Lotto n. 1 – Partenariati Territoriali Piemonte – Senegal – Dotazione finanziaria: 260.000,00
  • Lotto n. 2 – Partenariati Territoriali Sardegna – Senegal – Dotazione finanziaria: 100.000,00

Scadenza: 15 marzo 2023

Bando Associazioni fondiarie – 2022

Bando Associazioni fondiarie - 2022

 

La Regione Piemonte, al fine di contrastare il fenomeno della parcellizzazione fondiaria, rispondere alle esigenze di tutela ambientale e paesaggistica e prevenire i rischi idrogeologici e di incendio, intende favorire la costituzione delle associazioni fondiarie, riconoscendo un contributo finanziario per le spese sostenute per la loro costituzione, per la redazione dei piani di gestione dei terreni e per la realizzazione dei miglioramenti fondiari, incentivando inoltre il conferimento dei terreni per almeno quindici anni da parte dei proprietari, in conformità con gli indirizzi dettati dalla legge regionale n. 21 del 2 novembre 2016 e dalla D.G.R. n. 2-6206 del 16 dicembre 2022.

Possono partecipare le Associazioni fondiarie legalmente costituite alla data di presentazione dell’istanza. A tal fine farà fede la data di registrazione all’Agenzia delle Entrate.

Scadenza: 14 aprile 2023

PSR 2014-2020, Operazione 4.1.3 – Riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera

PSR 2014-2020, Operazione 4.1.3 - Riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca in atmosfera

 

L’Operazione 4.1.3 cofinanzia le aziende agricole che scelgono di migliorare le proprie performance ambientali nella gestione delle matrici organiche, di adottare tecniche di concimazione organica a basso impatto ambientale, tra cui quelle ammesse anche in caso di semaforo antismog acceso, e di rendere più efficiente la gestione della fertilizzazione, così da ridurre i costi colturali. Nello specifico, sono finanziabili:

  • la realizzazione di coperture, anche antipioggia, sopra le strutture di stoccaggio,
  • l’acquisto di macchine ed attrezzature per la distribuzione con tecniche a bassa emissività (interratori, rasoterra, sottocotico),
  • la realizzazione di vasche di stoccaggio coperte (aggiuntive rispetto alle capacità minime prescritte dalla normativa vigente, oppure in sostituzione di lagoni esistenti),
  • la copertura dei paddock,
  • l’acquisto di separatori solido/liquido,
  • l’acquisto di attrezzature per movimentazione e gestione dei reflui, compresi gli spandiletame,
  • la riduzione del consumo d’acqua nelle stalle,
  • per i soli giovani agricoltori insediati da non più di 24 mesi, gli interventi necessari al rispetto di norme obbligatorie.

In graduatoria sarà assegnata una priorità a chi realizza coperture sulle vasche oppure più interventi diversi, alle aziende localizzate nelle aree di superamento dei limiti di qualità dell’aria, agli investimenti collettivi, ai giovani che si insediano, agli aderenti all’Operazione 10.1.5 del PSR, a chi ha una certificazione ambientale e agli allevamenti di maggiori dimensioni.

L’aliquota di contribuzione è del 40%, elevabile al 50% per i soggetti collettivi e le aziende di montagna e al 60% per i giovani agricoltori.

Il massimale di spesa è di:

  • 000 € (100.000€ se investimenti collettivi) quando l’investimento riguarda un solo intervento,
  • 000€ per la copertura fissa delle vasche esistenti, per la realizzazione di vasche aggiuntive dotate di copertura fissa e per gli investimenti che comprendono più interventi (150.000 se investimenti collettivi).

Possono partecipare Imprenditori agricoli, singoli e associati. Giovani che si insediano per la prima volta tramite il sostegno del PSR 2014-2022.

Scadenza: 28 febbraio 2023

AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI DI FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI NEL LAZIO

AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI STUDI DI FATTIBILITÀ TECNICO-ECONOMICA DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI NEL LAZIO

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Attraverso le CER la Regione Lazio intende sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo mediante un modello basato sulla condivisione ed incentrato su un sistema di scambio locale, favorendo la gestione congiunta, la riduzione della dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale da fonte fossile e, più in generale, lo sviluppo sostenibile.

Per questo, la Regione promuove e sostiene la redazione di studi di fattibilità tecnico-economica finalizzati alla realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili così come previste dall’art. 31 D.lgs. 8 novembre 2021, n. 199 e ss.mm.ii. recante “Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”.

Le risorse disponibili sono complessivamente pari ad euro 1.000.000 (un milione di euro), ripartite in relazione alle specifiche informazioni derivanti dal Formulario, attribuendo una riserva del 50% della dotazione per le CER localizzate nei comuni che ricadono nelle aree A e B nella zonizzazione del PSR Lazio 2014-2020 ovvero in quelli in area C, ma con popolazione residente superiore ai 20.000 abitanti.

Possono partecipare al presente Avviso le CER costituite e da costituirsi come definite all’articolo 2, comma 1 lettera p) del D.Lgs. n. 199 del 08/11/2021.

Ai sensi dell’articolo 31, comma 1, lettera b) del D.Lgs. n. 199 del 08/11/2021, la CER è un soggetto di diritto autonomo e l’esercizio dei poteri di controllo fa capo esclusivamente a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali, ivi incluse le amministrazioni comunali, gli enti di ricerca e formazione, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale nonché le amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) secondo quanto previsto all’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

Non sono ammissibili CER costituite solo da imprese.

Sono considerate ammissibili le spese sostenute a decorrere dalla data di pubblicazione sul BUR Lazio del presente Avviso e strettamente connesse e funzionali alla costituzione della CER:

  1. Studio di fattibilità tecnico – economica redatto e firmato da un tecnico professionista abilitato econforme allo Schema tipo di cui all’Appendice 4 dell’Avviso Pubblico;
  2. Spese amministrative, legali e notarili funzionali alla costituzione del soggetto giuridico;
  3. L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è un costo ammissibile solo se questa non sia recuperabile, nel rispetto della normativa nazionale di riferimento.

Tutte le spese dovranno essere comprovate da idonea documentazione contabile avente forza probatoria e conformi alla normativa fiscale, contabile e civilistica vigente.

La domanda va presentata a partire dalle ore 12:00 del 9 gennaio 2023 e fino alle ore 18:00 del 21 febbraio 2023.

Scadenza: 21 febbraio 2023

INFRASTRUTTURE APERTE PER LA RICERCA 2022

INFRASTRUTTURE APERTE PER LA RICERCA 2022

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La Regione Lazio intende potenziare le capacità del sistema regionale della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico rafforzando il legame tra i produttori di conoscenza e le imprese in grado di trasformare tale conoscenza in una crescita dell’economia e della buona occupazione basata su tecnologie più competitive.

Per questo l’Avviso prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento per l’avviamento o il potenziamento di infrastrutture per la ricerca, che producano nuova capacità operativa dedicata a corrispondere ai fabbisogni di ricerca e innovazione delle imprese con riferimento alle aree di specializzazione della Smart Specialization Strategy Regionale (RIS3) e alle traiettorie di sviluppo ivi delineate.

L’aiuto riguarda gli investimenti materiali e immateriali per laboratori, macchinari e attrezzature, le cui tariffe di accesso, insieme ai ricavi per altri servizi di ricerca connessi che il beneficiario sarà in grado di offrire, devono garantire la sostenibilità economica e finanziaria dell’investimento.

L’investimento agevolato non deve risultare inferiore a 2 milioni di euro, deve essere concretamente avviato entro 9 mesi dalla data di concessione del contributo (50% di impegni giuridicamente vincolanti o, per i soggetti tenuti, procedure di gara pubblicate per tale importo) ed essere completamente realizzato, pagato e funzionante entro 30 mesi dalla medesima data di concessione.

I beneficiari sono soggetti di natura privata o pubblico privata, aventi qualsiasi forma giuridica che sia compatibile con la proprietà degli investimenti agevolati (ad esempio: società, reti o consorzi dotati di personalità giuridica e proprio patrimonio) e con lo svolgimento in via prevalente di attività economiche di ricerca, di trasferimento tecnologico e relativa assistenza.

Sono ammissibili aggregazioni prive di patrimonio solo se tra Enti Pubblici e a condizione che abbiano la piena disponibilità degli investimenti agevolati e assicurino la stabilità necessaria per garantire nel tempo la gestione unitaria dell’infrastruttura e il suo carattere aperto.

I beneficiari possono anche non essere costituiti al momento della presentazione della domanda, ma devono esserlo al momento della concessione del contributo.

I beneficiari devono dimostrare in primo luogo di avere la capacità finanziaria per far fronte alla quota dell’investimento non coperta da contributo, anche mediante l’eventuale sostegno finanziario upfront di partner (non beneficiari) a scomputo del futuro uso dell’infrastruttura e servizi connessi.

La presenza di imprese concretamente interessate a utilizzare la nuova capacità operativa dell’infrastruttura che sarà messa a disposizione a seguito dell’investimento agevolato è, comunque, il principale criterio di valutazione dei progetti, perché indica che l’investimento è capace di soddisfare la domanda di ricerca delle imprese e, al contempo, che lo stesso è in grado di generare ricavi che ne garantiscono la sostenibilità economica e finanziaria nel tempo.

L’agevolazione è un contributo a fondo perduto pari al 50% del totale delle spese ammissibili ed effettivamente sostenute, ed è un aiuto di Stato concesso ai sensi dell’art. 26 del Reg. (UE) 651/2014, quindi, indipendentemente dalla natura (pubblica o privata) e dalla dimensione dei soggetti beneficiari (incluse le grandi imprese), ma a condizione che l’accesso all’infrastruttura e ai servizi connessi sia aperto a più utenti imprese e offerto in modo trasparente e non discriminatorio (attività economica).

Tuttavia, nel caso di beneficiari che sono organismi di ricerca e diffusione della conoscenza, l’uso dell’Infrastruttura di Ricerca può essere destinato a svolgere attività non economica, vale a dire di ricerca indipendente (non commissionata dalle imprese e i cui risultati sono pubblici), nella misura massima del 30%, e una quota corrispondente degli investimenti può essere sovvenzionata al 100% non avendo natura di aiuto di Stato.

Ciascun progetto può avere un contributo massimo di 3 milioni di euro.

Il progetto di investimento deve riguardare la creazione o l’ampliamento di una “infrastruttura di ricerca”intesa come un complesso organico e funzionale di impianti, risorse e servizi il cui utilizzo sono di interesse della comunità scientifica, comprese le imprese laddove esse svolgano attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale, per compiere ricerche nei rispettivi settori.

Sono spese ammissibili gli investimenti materiali e immateriali, acquistati a prezzi di mercato da soggetti terzi e indipendenti rispetto ai soci ed ai partner del beneficiario, e riguardanti principalmente:

  • gli impianti o i complessi di strumenti scientifici,
  • le risorse basate sulla conoscenza, quali collezioni, archivi o informazioni scientifiche strutturate;
  • le infrastrutture basate su tecnologie abilitanti dell’informazione e comunicazione, quali le reti di tipo GRID, il materiale di tipo informatico, il software e gli strumenti di comunicazione e ogni altro mezzo strettamente necessario per soddisfare la domanda di ricerca cui si rivolge l’operatività specifica del Beneficiario.

Sono ammissibili in forma accessoria opere murarie (compresi gli impianti “civili” quali riscaldamento, elettricità, acqua, etc.) nella misura massima del 25% del totale delle spese ammesse e se strettamente necessari a rendere funzionale l’investimento principale.

Le spese ammissibili devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda, salvo quelle relative all’attività di progettazione e all’acquisto di terreni (entrambe non superiori al 10% delle spese ammissibili).

I beni oggetto di investimento dovranno risultare ubicati in una o più sedi operative presenti nel Lazio, di cui il beneficiario abbia regolare titolo di disponibilità e che siano dotate di tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere le attività previste.

Modalità di presentazione delle domande

Presentazione delle domande online tramite GeCoWEB Plus dalle 12:00 del 30 gennaio 2023 e fino alle ore 18:00 del 30 marzo 2023.

Scadenza: 30 marzo 2023

Bando per progetti di rilevanza locale 2022/2024

Bando per progetti di rilevanza locale 2022/2024

 

 

la Giunta della Regione Emilia-Romagna ha approvato il Bando per il finanziamento e il sostegno di progetti di rilevanza locale per una somma complessiva di Euro 2.440.306,00 – di cui Euro 1.297.755,00 come quota massima attribuibile alle Fondazioni, derivante dall’Accordo di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali approvato con propria deliberazione n. 1596/2022.

I progetti potranno essere presentati da:

  • ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO
  • ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE
  • FONDAZIONI DEL TERZO SETTORE

che dovranno co-progettare e realizzare le attività attraverso partnership interassociative composte da un numero minimo di tre enti.

Nell’ambito di tale partnership dovrà essere individuato l’Ente capofila titolare del progetto, effettivo destinatario del finanziamento assegnato e responsabile della rendicontazione finale e dei rapporti con la Regione e con gli altri enti pubblici e privati coinvolti.

I progetti dovranno riferirsi ad una o più delle seguenti Aree di bisogno e attività:

  • contrasto delle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana;
  • sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti;
  • contrasto delle condizioni di fragilità e di svantaggio al fine di intervenire su marginalità ed esclusione sociale;
  • promozione della partecipazione dei minori e dei giovani, quali agenti del cambiamento;
  • sostegno scolastico fuori dell’orario scolastico ed extra-scolastico;
  • sviluppo e rafforzamento dei legami sociali, in aree urbane o extraurbane disgregate o disagiate;
  • sviluppo di welfare generativo di comunità;
  • rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni;
  • sensibilizzazione sulla necessità di adottare comportamenti responsabili per minimizzare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici; promozione buone pratiche di economia circolare volte a ridurre l’impatto sull’ambiente delle attività umane.

Il finanziamento massimo per singolo progetto è di € 25.000,00. Al fine di garantirne la sostenibilità non saranno ammessi progetti che presentano un costo totale inferiore a € 12.000,00, cifra che corrisponde anche al contributo minimo assegnabile.

La copertura tramite il contributo regionale è pari al 100%, salvo che si preveda un co-finanziamento della partnership oppure di altri enti pubblici o privati. In questo caso il progetto avrà un punteggio aggiuntivo.

I progetti, che dovranno iniziare entro 30 giorni dall’avvenuta comunicazione del finanziamento, dovranno terminare entro il 30/11/2024.

Le domande potranno essere compilate e trasmesse esclusivamente per via telematica a partire dalle ore 9 del 23/01/2023 ed entro le ore 13.00 del 28/02/2023

Scadenza: 28 febbraio 2023

 

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