Innovazione in agricoltura: firmato il decreto attuativo per i contributi a fondo perduto
Quasi tutto pronto per l’avvio dei nuovi incentivi per i settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
In arrivo nuovi contributi a fondo perduto per le imprese che operano nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
Il MASAAF, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e il MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, hanno firmato il decreto che definisce i criteri e le modalità di accesso ai nuovi incentivi per l’agricoltura.
Si tratta, in particolare, di contributi a fondo perduto concessi alle imprese che operano nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura e che investono per la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione.
I progetti devono essere finalizzati all’incremento della produttività grazie alla diffusione delle migliori tecnologie disponibili per:
- la gestione digitale dell’impresa;
- l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0 per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche;
- l’utilizzo di sottoprodotti.
I contributi sono stati previsti dalla Legge di Bilancio 2023, articolo 1, commi 428 e seguenti, che ha stanziato 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.
Possono presentare la domanda per l’ammissione ai benefici le PMI singole o associate, comprese le loro cooperative e associazioni, che risultano in possesso dei seguenti requisiti:
- iscrizione al registro delle imprese con la qualifica di “impresa agricola”, di “impresa ittica” o di “impresa agromeccanica”;
- essere attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda;
- avere sede operativa in Italia;
- non risultare imprese in difficoltà ai sensi dell’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER;
- non rientrano tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.
Le imprese in questione devono effettuare investimenti in innovazione tecnologica per una spesa minima di 70.000 euro e di massimo 500.000 euro. Per il settore pesca il limite minimo degli investimenti è 10.000 euro.
Gli investimenti devono essere effettuati dopo la presentazione della domanda.
I contributi a fondo perduto per gli investimenti in innovazione tecnologica sono concessi in misura diversa a seconda della natura dell’impresa beneficiaria e tenendo conto dei massimali di aiuto previsti dalla normativa europea.
Le spese ammissibili all’agevolazione sono quelle sostenute per l’acquisto di:
- macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura;
- macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnia;
- macchine per la zootecnia;
- trattrici agricole;
- investimenti per la pesca e l’acquacoltura.
I beni agevolabili devono essere nuovi di fabbrica. I contributi in questione possono essere cumulati con altri aiuti di Stato, compresi gli aiuti in regime de minimis, purché non vengano superati i massimali consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento.
Gli interventi sono attuati con una procedura a sportello, le imprese interessate dovranno presentare l’apposita domanda utilizzando la modulistica messa a disposizione da ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sul portale dedicato.